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   Ferrante tour, 20/01/2012
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Onicer  mario-bi      
Gita  Ferrante tour
Regione  Lombardia
Partenza  Colere  (1043 m)
Quota arrivo  2427 m
Dislivello  700 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Variabile
Altra neve  Variabile
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Buono
Commento So che l'acqua, che è la cosa più abbondante sulla terra, seconda solo al paesaggio che per natura ce n'è sempre stato d'avanzo, ho imparato a goderla in montagna. Lì, come si sa, salta, brilla, trilla, frulla, la si sente in tutti i suoi tocchi, in tutti i suoi movimenti. Pulviscolo, arcobaleno, tuffo. Non mi molla, mi ammalia. La devo toccare, prendere tra le mani, bere. Il richiamo è troppo forte e così cedo. In cambio di ciò che mi dà perderei anche la primogenitura. Il legame è forte. Così la doccia del mattino, lo scroscio, la lentezza del fare ad occhi chiusi, mi riporta là dove ho visto, dove ho provato. Anche stamane è stato così. Anzi, di più. Perchè e dopo di lei sta per iniziare una nuova avventura. Si ritorna e come ogni volta si ricomincia. E' un canale forse immaginato a portarci quì, forse perfino visto un qualche anno fà, forse un miraggio. Le certezze, quelle della vita, ormai le abbiamo perse ed anche quì viaggiano verso lo zero. Perciò non resta che partire. L'idea e il gruppo non si formano per caso. C'è amicizia, condivisione e il programma tiene conto di ognuno, quindi: gita breve, la neve è poca ma ferma, ci sta un giro proprio lì, al Ferrante. Lasciata a sè stessa la seconda seggiovia andiamo a lambire, su terrazze, la montagna, traversandola ad est per puntare poi al sellone che permette di entrare (nord) in Val Scura alle sue spalle. L'innevamento alla partenza ci aveva tratto in inganno: ad Ovest non ce n'è molta (ma è dura e sciabile) o non c'è. Comunque si va, ci buttiamo dentro ed ecco che finita la muraglia e scansato qualche sasso di troppo, un canalino ci toglie dall'impaccio noi e gli sci ormai in affanno. Provati. Non sarà la direttissima che avevamo sognato ma questo ancora non lo sappiamo perciò andiamo su. Chiaccherottando. In tutto poco meno di 200 mt., con difficoltà attorno al PD+ sino a sbucare sul costolone, ora camminabile o sciabile, che delimita ad Ovest la Valle di Mezzo. Pochi minuti e qualche roccetta ed eccoci sulla dorsale Ovest (neve a chiazze max 35°) che ci porterà in vetta. Lui, l'Altissimo, inchiodato proprio lì, se non è morto, al solito tace e noi, sbadati, ricordiamo solo ora di averlo sfiorato senza dargli nemmeno un'occhiata. Troppa la gioia e forse troppo anche il paesaggio. Troppa l'aria, i colori e non ultimi i pensieri. Giù dalla Sud, le piste, che a ben vedere non oppongono nessuna resistenza, le scendiamo sulla neve accumulata a lato. Non è un fuori pista, questo passa il convento oggi, ma noi che ci accontentiamo di poco, lo facciamo, incredibile sono solo le tre, soli. Felici. Beati. Fino in fondo ed anche infreddoliti.
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