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   Grigna settentrionale, via invernale, 21/12/2014
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Grigna settentrionale, via invernale
Regione  Lombardia
Partenza  Colle di Balisio, Sacro Cuore (LC)  (800 m)
Quota arrivo  2410 m
Dislivello  1610 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Pialeral, Comolli, Brioschi
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo + ramponi e piccozza
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento A questo giro, considerando un inizio di inverno in cui le precipitazioni nevose in montagna stanno scarseggiando, ci viene un po' meno spinta per andare ad avventurarci in una escursione scialpinistica. Il dubbio lo abbiamo comunque, ma alla fine siamo dell'idea di svegliare dal letargo le pedule per andare a camminare, piuttosto che mettersi a cercare con la lente d'ingrandimento un itinerario che permetta una sciata senza rogne. Alta pressione a dicembre = pattume grigio in pianura, limpidissimo in quota = Grignone. L'equazione è presto fatta, così come la decisione su quale sarà la nostra meta odierna. E così siamo anche noi della partita al gremito d'auto Colle di Balisio. Ci incamminiamo intirizziti dal fresco (dire freddo sarebbe eccessivo), ma sbucando al sole le cose cambiano drasticamente sotto l'aspetto termico. Ci inoltriamo nel bosco iniziale per poi uscirne fuori nuovamente in zona Pialeral, accompagnati da un discreto via vai di gente intenta a scendere e salire. Alla nostra sinistra ci appare già, sebbene ancora lontano, il famigerato muro del pianto, affollato da una moltitudine di persone come noi spinte dalla giornata pro Grignone. Puntiamo ora i Comolli, sferzati di tanto in tanto da qualche raffica di vento che ci crea indecisione sul giusto abbigliamento da indossare per evitare di fare la sauna o di gelare. Saliamo di quota e a circa 1600 metri appaiono le prime chiazze di neve a terra, diventando via più regolare e poi uniforme in zona Bivacco Riva-Girani. Sostiamo qualche minuto una volta raggiuntolo, per poi ramponarci e lanciarci all'assalto dell'interminabile rampa che porta alla cresta finale. In questo tratto di ascesa non c'è vento a infastidirci e saliamo così a passo abbastanza regolare, sebbene qualche breve pausa per rifiatare sia indispensabile. Dopo la lunghissima e nevosa scalinata accediamo alla cresta, da cui si può godere un panorama al top. Quassù a momenti qualche raffica di vento torna a ruggire, ma nel complesso è meno peggio di quanto immaginassimo da questo punto di vista. Proseguiamo ora sempre abbastanza agevolmente, attraversando qualche tratto leggermente esposto ma comunque facile, arrivando a toccare prima la Croce di vetta e poi l'adiacente Rifugio Brioschi. La vista è assolutamente magnifica, ogni cosa desta una certa impressione da quassù, dalla Cresta Piancaformia alla quasi irriconoscibile via normale. A proposito di quest'ultima, c'è chi oggi opta per la salita e la discesa attraverso questo percorso. Siamo anche noi attratti dall'idea, ma alla fine decidiamo di scartarla per evitare ogni sorta di rischio, visto che a occhio di neve presente lungo la via in alcuni punti ce n'è abbastanza e con queste temperature oltre le medie non c'è da fidarsi tanto. Decidiamo dunque di ripercorrere i nostri passi integralmente e in modalità relax torniamo all’auto, non prima di avere ammirato un tramonto da favola.

Foto 1: sul muro del pianto
Foto 2: lungo la cresta
Foto 3: magnifico scenario di vetta
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