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cresta segantini invernale 2002, 03/07/2006 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | oscarrampica |
Regione | Lombardia |
Partenza | Pian dei Resinelli (1278 m) |
Quota attacco | 1900 m |
Quota arrivo | 2177 m |
Dislivello della via | 300 m |
Difficoltà | AD ( pendenza 45° / III+ in roccia ) |
Esposizione in salita | Ovest |
Rifugio di appoggio | bivacco Ferrario in cima |
Attrezzatura consigliata | corda picca e ramponi |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Prima uscita del 2002 e il trio si dirige verso la Cresta Segantini per scalarla in invernale. Partiamo dal parcheggio dei Piani Resinelli alle 8 in una soleggiata giornata di fine marzo che non fa prevedere le condizioni veramente invernali che troveremo più in alto. Saliamo in breve (15') al soprastante Rifugio Porta. Da qui seguendo il sentiero 7 si arriva ad un bivio in corrispondenza di una radura, dove si seguono le indicazioni a sinistra per il sentiero "Direttissima" (n° 8) per il rifugio Rosalba. Lo si imbocca salendo gradatamente attraversando dei pendii erbosi scoscesi, poi si attraversano i canaloni "Caimi" e "del Caminetto", con dei facili tratti attrezzati. Si entra nel "Caminetto Pagani" con una scaletta metallica e si prosegue fino a superare il gruppo del "fungo". Poi si attraversa il canalone "Angelina" e poco dopo si segue la deviazione a destra per la cresta segantini (palina indicativa). Ad un certo punto abbandoniamo il sentiero per salire a destra per tracce di passaggio e facili roccette al Colle Valsecchi (1898 Mt., 2 h. dal parcheggio). L'attacco è nei pressi: si passa sotto la parete di un torrione arrivando ai piedi di un evidente camino, che troviamo solo parzialmente innevato. Robi e poi io, risaliamo rapidi il camino (35 Mt., II, III), ma walter appare subito incerto e allora dopo averlo vanamente incitato a comportarsi da alpinista vero, gli lanciamo sprezzanti la corda. Risaliamo così allo stretto intaglio, su un terrazzino, dove è allestita la sosta. Dalla sosta si va in spaccata a sinistra a salire la parete del torrione (strapiombino, punto più impegnativo della via, III+) arrivando poco sopra su rocce più facili e giungendo sulla cima del torrione (sosta). Si scende dallo stesso seguendo la cresta e salendo il successivo, si piega poi a destra entrando in un canale. Si aggirano delle torri e si scende in un intaglio per salire la parete opposta. Si raggiunge poi un cengione, e arriviamo sul versante Nord, dove compare la neve. Ci affacciamo su un profondo canalone, colmo di neve chiamato il “Canalone della Lingua” che scendiamo con attenzione per poi attaccare le rocce sul lato opposto risalendo fino a riguadagnare il filo di cresta. Continuiamo in cresta, fino a che si presenta un profondo e stretto intaglio, da cui ci caliamo in doppia nel sottostante canalone detto “La Ghiacciaia”. Qui è possibile proseguire la Cresta Segantini salendo le rocce verticali in corrispondenza della scritta “difficile” (in realtà le difficoltà sono sul II e III grado) altrimenti, come nel nostro caso, percorrere verso destra il canalone coperto da neve altissima nella quale entriamo a tutta gamba e in pochi faticosi minuti raggiungiamo la vetta alle 14, dove tranquillamente restiamo per un oretta prima di scendere nuovamente a Pian dei Resinelli per le 17.
Foto 1 Robi nel camino d’attacco Foto2 walter in doppia Foto 3 noi in cima |
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