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   Monte Legnone - MTB, 10/08/2013
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Onicer  4su13   
Gita  Monte Legnone - MTB
Regione  Lombardia
Partenza  Delebio (SO)  (215 m)
Quota arrivo  2610 m
Dislivello  2450 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Rifugio Griera
Attrezzatura consigliata  mtb biammortizzata, scarpe con suola morbida (per i tratti a piedi)
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Era un po' che lo guardavamo...ogni volta che si faceva il lungolago e poi si risaliva in Valtellina, lui continuava a spiarci provocatorio... e alla fine abbiamo accettato la sfida: anello del Legnone in MTB con salita alla cima!
Partiamo da Delebio, punto di inizio e di fine dell'anello, e sfruttiamo la bella ciclabile del Sentiero Valtellina fino a Colico, per poi seguire la SP 72 fino a Dervio (non senza privarmi del piacere di bucare su asfalto durante il trasferimento...) dove - un po' inquietato - vedo il mio socio che inizia a pestare sui pedali al grido "il prossimo tratto piano lo troviamo a Delebio!". Sembrava minaccioso, ma magari fosse stato vero... Mentre mi affanno risalendo l'asfalto della Val Varrone , l'amico inizia un atletico elastico tra me e una coppia di ciclisti bituminari che ci precedono di qualche centinaio di metri, umiliandoci tutti correndo avanti e indietro come un cagnolino che ci accompagna a passeggio. Superiamo Tremenico (735 m) ed ecco che ci sorprende la prima discesa (!) fino a 700 m; riprendiamo la salita e passiamo Avano, la strada si stringe ed ecco la seconda discesa, che ci fa perdere altri prezioni metri di quota faticosamente (e abbondantemente) sudati. Poi, a 950 m, troviamo il bivio per la strada militare del Legnone, con la chiara indicazione per il rifugio Griera. Il fondo è sterrato ma ottimamente tenuto e perfettamente ciclabile, e sale con pendenza modesta e costante in un bel bosco che ci regala un po' di fresca ombra; l'amico scompare davanti a me - avrà annusato qualche animale selvatico? - e mi aspetto di vederlo da un momento all'altro intento a sfregarsi allegramente su qualche "fatta"...invece lo ritrovo poco dopo, in compagnia di un malcapitato ciclista che - incautamente - decide di aggregarsi all'Impresa. Rapida sosta al rifugio Griera (1730 m - ottima torta, e anche il resto del menù sembrava molto appetitoso...) e si riparte. Dopo pochi minuti la bella strada sterrata si trasforma in uno stretto sentiero, che continua a salire con la stessa pendenza regolare; si pedala bene fino a 1900 m circa, poi iniziano minacciose le "carcasse" di biciclette abbandonate sul fianco del sentiero dalle carovane che ci hanno preceduto, e prendiamo a pensar male... La ciclabilità si riduce man mano, prima per alcuni metri discontinui, poi per tratti di qualche decina di metri, poi il fondo peggiora sempre più per i blocchi rocciosi e i piccoli franamenti che interrompono la continuità della pedalata, facendoci passare la voglia di stare in sella superati i 2100 m - inizia la spinta! (perlomeno lo splendido panorama ci distrae un po'..). Incrociamo i proprietari delle cavalcature abbandonate viste più a valle, che sono saliti direttamente a piedi e ci guardano con malcelata ironia - ma noi siamo predestinati a qualcosa di più grande di un "banale" saliscendi dallo stesso sentiero! Superiamo la spalla meridionale del Legnone a 2300 m e ci si apre la vista sull'ultimo traverso, che ci farà conquistare (pedalandoli al 30-40%) gli ultimi 100 m di dislivello prima di abbandonare temporaneamente le bici alle cure di uno stambecco per niente intimorito e iniziare la risalita alla cima, che raggiungiamo dopo 15': finalmente siamo noi a spiare il fondovalle dall'alto! Ci fermiamo una mezz'ora a riempirci occhi (di panorami infiniti) e pancia (di panini che invece finiscono subito) e riscendiamo a 2400 m, per iniziare finalmente la discesa in sella. Il sentiero è fattibile sui pedali al 70-80% (bruttini soprattutto i tornantini, stretti e spesso con gradino mediano, e qualche tratto franato), al 100% sotto i 2000 m. A 1800 m ci stacchiamo dalla traccia principale e scegliamo un sentierino che scende ripido verso valle, fidandoci dei consigli ricevuti...e ci ritroviamo di nuovo a spingere (o meglio - a trattenere!) la bici tra 1640 e 1530 m, su fondo pessimo e instabile. Poi si risalta in sella e ci gustiamo i prati che ci separano dalla strada sterrata, che ci porterà - con qualche divertente salto sulle canalette trasversali cementate - fino al fondovalle e alla macchina (non senza bucare altre DUE volte...).

Giudizio: felici di esserci tolti la soddisfazione di aver messo piedi e ruote in testa al Legnone, ma dubito che lo rifaremo mai - non tanto per la lunghezza del giro (quasi 8 ore) ma piuttosto per la scarsa pedalabilità del sentiero di salita sopra i 2000 m. Il "banale" saliscendi dalla strada militare potrebbe essere la scelta vincente, abbinato ad un piatto di polenta e cervo al Grione ;)
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