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Val Saviore, Goulotte:Al di Qua del Bene e del Male, 20/02/2018 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | cri |
Regione | Lombardia |
Partenza | Isola di Saviore-Loc.Rasega (1200 m) |
Quota attacco | 1750 m |
Quota arrivo | 1900 m |
Dislivello della via | 140 m |
Difficoltà | 3+ / III ( III in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord |
Rifugio di appoggio | .... |
Attrezzatura consigliata | Da cascata, chiodi |
Itinerari collegati | Val Saviore (1900m), Goulotte:Al di Qua del Bene e del Male |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Non ho mai salito in vita mia una goulotte o cascata di ghiaccio, pertanto questa uscita è stata una bella esperienza per prendere un po’ di confidenza con il ghiaccio su tratti a 80° gradi.
Ero molto indecisa se affrontare questo tipo di percorso ma se l’ho fatto lo devo ad un socio molto preparato e disponibile che in questi mesi mi ha incoraggiata tantissimo dopo quanto accadutomi in montagna. La via da noi scelta, secondo il socio adatta per una “pivella” come me, è Al di qua del bene e del male, già salita da Vincenzo per cui fidandomi della sua esperienza non ho chiesto nulla sule difficoltà. Partiamo dal ristorante il Cervo in quanto la strada è completamente innevata alle 06:30 e raggiungiamo Malga Lincino seguendo la strada. La temperatura è molto frizzante solo all’auto il termometro segna -7°: la giornata si preannuncia all’’insegna delle sorprese. Saliamo molto velocemente all’attacco della goulotte che si mostra in tutta la sua bellezza già da Malga Lincino; la sensazione vista da lontana sembra apparire non banalissima. Ovviamente non mi scoraggio perché so che in questi casi la prospettiva cambia molto piu ci si avvicina ed infatti cosi è stato. Raggiungiamo la base di questa goulottina posta a quota 1.700 costituita da 3 tiri, a mio avviso ma ovviamente anche del socio non in buonissime condizioni per via del ghiaccio spesso solo appoggiato e non perfettamente stabile. La goulotte è ricoperta all’inizio da neve molto farinosa che via via sparisce, sul secondo tiro ghiaccio e neve sono ridotti all’osso, bisogna muoversi con molta calma senza spicozzare troppo perché parecchi tratti sono veramente delicati e si rischia di fare cascare tantissima roba. Vincenzo è molto abile nei movimenti per cui cerca di pulire tutto quanto è pericolante agevolando il più possibile la mia risalita, anche se il secondo tiro ha due passaggini poco proteggibili. Terminato il 3° tiro e dovendo rientrare entrambi al lavoro scendiamo in doppia sino alla base dove avevamo depositato gli zaini e torniamo contenti e soddisfatti per questa magnifica esperienza. Ovviamente un grazie a Vincenzo che mi ha spronata a tentare qualcosa di diverso. Foto 1: Vincenzo sul secondo tiro parecchi tratti ghiaccio poco coeso foto 2: 3° tiro foto 3: io e Vincenzo felici prima di scappare al lavoro |
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