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Pizzo Redorta, canalone Tua e traversata, 28/12/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Alpe |
Regione | Lombardia |
Partenza | Valbondione (880 m) |
Quota attacco | 2300 m |
Quota arrivo | 3038 m |
Dislivello della via | 600 m |
Difficoltà | AD ( pendenza 75° / IV in roccia ) |
Esposizione in salita | Est |
Rifugio di appoggio | Rifugio Coca (1892 m) |
Attrezzatura consigliata | Due attrezzi, una vite da ghiaccio ed un paio di chiodi da roccia |
Itinerari collegati | Pizzo Redorta (3038m), canalone Tua |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Sono alcuni giorni che si susseguno le notizie delle ottime condizioni della neve sulle Orobie, è la volta buona di provare la traversata del Pizzo Redorta.
La salita per il Canalone TUA e la discesa in traversata per il Canalone Ovest che scende al Rif. Brunone e poi nella valle di Fiumenero, offre una traversata completa ed appagante, un giro ormai diventato classico non solo per i Bergamaschi, ma anche per molti "forestieri" come noi Emiliani. Le condizioni migliori qui si hanno di solito in primavera con i canali ben pieni di neve e ghiaccio, ma che necessitano però di un'attenta valutazione poichè la parete per la sua conformazione ed esposizione ad Est è molto sensibile alle condizioni meteo, con le scariche di sassi e la qualità della neve che possono minacciare la salita. Per contro in pieno inverno e con grandi nevicate le pareti della conca dei giganti sono una vera e propria macchina da valanghe. In questo inizio inverno avaro di neve la salita presenta i salti di roccia scoperti con difficoltà di misto, ma complici le giornate corte ed i raggi solari bassi permette una salita più sicura e con garanzia che la neve rimanga rigelata per tutta la giornata. Saliamo all'invernale del Rif. Coca durante il tramonto di martedi 27 dicembre lungo il ripido e noioso sentiero che si inerpica sopra il paese di Valbondione. All'ora dell'aperativo squilla il telefono di emergenza del soccorso alpino, riusciamo a rispondere seguendo le istruzioni del pannello e scoppiamo in una risata, quando ci chiedono una prenotazione per il cenone dell'ultimo dell'anno al Rif. Coca! Il mattino saliamo velocemente su ottima neve dura all'imbocco del canale. Dopo un primo largo pendio il canale si stringe e si incassa tra le alti pareti, la neve si alterna a tratti di ghiaccio e la progressione è piacevole e divertente. Le folate di vento in quota creano turbini e vortici di neve polverosa che scendono dalle pareti laterali mentre nei due salti di roccia più ripidi cadono delle vere e proprie slavine di spindrift. Sarà un gioco di sincronizzazione nel cogliere l'attimo giusto per superare questi tratti. Barba, complice la dormita di quasi 10 ore della notte, è in gran forma quest'oggi e sgattaiola fulmineo tra uno spindrift e l'altro. Il secondo salto presenta un passo di misto (circa 2 m,) a 90° dove bisogna pensarci un attimo come superarlo. L'uscita al sole alla boccheta di Scais è splendida. Da qui in breve risaliamo alla panoramicissima croce di vetta del Redorta dove le Alpi ci abbracciano. Ci caliamo ora nel versante opposto e dopo un breve tratto di cresta imbocchiamo il canalone Ovest ottimamente innevato ed in breve siamo al sole del Rif. Brunone. Da qui parte una lunghissima discesa (2.5 ore) che terminerà al paese di Fiumenero, dove al primo tentativo di autostop un Jeep Renegade giallo fiammante ci riporta a Valbondione. Che giornata! |
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