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Corni Bruciati (punta NE), cresta Nord, 18/08/2012 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Ares88 |
Gita | Corni Bruciati (punta NE), cresta Nord |
Regione | Lombardia |
Partenza | Piano di Preda Rossa (1990 m) |
Quota arrivo | 3097 m |
Dislivello | 1750 m |
Difficoltà | F |
Rifugio di appoggio | Cesare Ponti |
Attrezzatura consigliata | da escursioni...voglia di ravanare |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Mediocri |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Gran bella salita ad una cima panoramica, in un ambiente davvero arcigno tra gole e precipizi che incutono un certo timore.
L'iniziale idea di concatenare il Corno Bruciato Centrale (la cima maggiore) sfuma per l'orario e il fatto che l'unico canalino che darebbe accesso alla selvaggia gola tra le due vette, cinta da altissime pareti inaccessibili, proprio non siam riusciti a raggiungerlo. Comunque partenza da Preda Rossa e veloce salita prima al Ponti e poi al passo della CornaRossa. Breve sosta e via per la cresta N, raggiungendo la prima anticima che domina il passo (pass. I grado, a a tratti esposto su roccia rossa ottima). Proseguiamo poi per il lungo (sic!) tratto pianeggiante, a guisa di falsopiano zeppo di cristalli e rocce rosse...un angolo di Marte direi...infine la cresta si fa di nuovo affilata e segna l'arrivo alla forcelletta sotto l'impennata del Corno vero e proprio. Attacchiamo prima stando appena a sinistra (vers. Valmalenco-Bosio) delle minacciose torrette basali, attraverso un curioso passaggio tra macigni da scovare (pass. I gr), poi un pendio di rottami e infine ritorniamo in cresta grazie ad un canalino di marcioni pazzeschi (mobili...e di grosse dimensioni), appena a monte di un caratteristico (evidente!) torrione con masso in cima a guisa di gran cappello. Dalla forcellina è agevole passare subito al versante NW, ombroso ma davvero interessante. mantenendosi su questo saliamo per una successione di cenge, canalini, passaggi (con zaini da togliere) curiosi attraverso pertugi tra i massi...che vanno trovati una volta sul posto con un po' di intuito...basta esser sicuri che si passa sempre mantenendosi su difficoltà di I-II gr (volendo fino al III a tratti)...rocce appigliate e magnifiche. Usciamo in cresta al sole e in quattro salti siamo sulla lunga crestina orizzontale, costellata di ben tre cocuzzoli di pari altezza. La vista è meravigliosa. Punto, non c'è nient'altro da dire. L'ora è tarda (abbiam ravanato un po' avendo come unico indizio la guida del Bonacossa...inaffidabile e scarna)...tentiamo la discesa per il versante SW a caccia del colatoio che ci porti giu negli Inferi alla selvaggia gola tra le cime (davvero un posto "inquietante", tanto è precipite, profondo e ombroso)...ma un po' l'ora, un po' la nebbia che si alza e un po' che di tribulare non abbiam più voglia...risaliamo al Corno NE e scendiamo per la via di salita, stavolta evitando un buon tratto tramite comode cenge (ben visibili scendendo, dall'alto). Poi di nuovo 'cappella da strega', pertugio tra i massi, traverso esposto, bocchetta, antecima, passo di Cornarossa. Caldo tremendo. Allora giu, coi Corni che giocano con la nebbia (semplice bruma, non minacciosa comunque), fino al quest'angolo di Paradiso che è la spianata di Preda Rossa. Magnifico. Torneremo, per fare anche il Corno Centrale e il SW...magari da altri versanti meno ostili. Con Njek... |
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