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   Pradella - Cime di Valsanguigno - Becco - Giro Laghi Valgoglio, 30/06/2012
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Onicer  marcomoratti   
Gita  Pradella - Cime di Valsanguigno - Becco - Giro Laghi Valgoglio
Regione  Lombardia
Partenza  Valgoglio (Bortolotti)  (1200 m)
Quota arrivo  2626 m
Dislivello  2100 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Capanna Lago Nero
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Una bella gita che permette di sconfinare tra Val Seriana e Val Bermbana osservando panorami e luoghi di notevole interesse, ed un paio delle vette orobiche più citate.

La giornata è essenzialmente caratterizzata da un caldo terribile ad ogni quota, che si scambia a seconda dell'ora con un elevato tasso di umidità.

1) Valgoglio -> Pradella
Anzitutto, ricordarsi di fare il ticket per il parcheggio a pagamento 5€, da farsi presso la colonnina parchimetro posta sotto il piccolo porticato del Comune.
Partenza dai Bortolotti lungo il sentiero che sale in media tranquillo e conduce fino alle case dei guardiani Enel ai piedi della diga del lago Sucotto. Da qui si continua la salita sempre per comodo sentiero fino alla Capanna Lago Nero, e con un ultimo breve strappo fino alla diga del Lago Nero.

Da qui si svolta a sinsitra lungo il sentiero 267 che segue inizialmente il percorso della condotta, su di un comodo tratto cementato. All'altezza del primo ampio vallone su di un masso si trovano le indicazioni per il Pradella (cresta Est, via "normale"). Il sentiero sale in modo pressoché costante, eccezion fatta per le ultime decine di metri in cui aumenta di poco la sua pendenza. Impossibile sbagliarsi, essendo costellato di ometti di pietre e la traccia sempre ben evidente. Nell'ultimo tratto che risulta un pelo esposto, è attrezzata una corda fissa che conduce fino a pochi metri prima della grande croce di vetta.

2) Pradella -> Cime di Valsanguigno
La dorsale che permette di toccare le cime di Valsanguigno passa per le creste frastagliate che discendono dal Pradella fino all'omonimo passo di Valsanguigno. Al primo impatto potrebbero sembrare ostiche ed invalicabili, in realtà non è affatto così. Anzitutto c'è un'evidente traccia, segnata da numerosi passaggi di capre ed escursionisti. Per alcuni tratti tale traccia taglia a mezzacosta le creste, sul versante di Valsangugino, ma a mio modesto parare conviene stare quanto più possibile sul filo. Le creste in questione non sono mai troppo affilate e le rocce e roccette che si possono incontrare sono sempre salde. Si giunge così in poco tempo alla più alta tra le cime, la vetta Orientale. Il percorso prevede di procedere verso la cima Occidentale. Di tutte quella un po più complessa, risulta non direttamente collegata alle altre, ma separata da una piccola selletta. Bisogna dunque raggiungere detta depressione per cresta e tracce, su un terreno un poco infido se non si vuole perdere troppa quota, poi con un traversi facili (occhio solo all'erba infida) si arriva alla base della vetta, e si risalgono agevolmente le roccette.

Durante questa travesta si godo viste meravigliose: alla sinistra tutta la Valsanguigno, inizialmente l'imponente mole del Salina con le sue esili cresta, il fiabesco lago gelato, fino al monte Corte a delimitare sullo sfondo il passo di Valsanguigno. A destra invece la Val d'Aviasco abbracciata dalla dorsale Cabianca-Valrossa-Frati fino al passo di Aviasco e dietro le moli del Pizzo Becco, dei Corni di Sardegnana del del Pizzo Torretta.

3) Cima Occidentale di Valsanguigno -> Pizzo Becco
Il percorso migliore a ben guardare consiste nel scendere dalla cima fino al passo di Valsanguigno e da lì il sentiero verso il lago. Un po' di attenzione nella discesa dalla cima e poi si va via tranquilli. Io non mi ricordavo di questa scelta utile e che fa risparmiare tempo e fatica, così proseguo per creste fino ad una elevazione con ometto di sassi e poi scendo a caso verso il lago Colombo. Discesa faticosa e che richiede attenzione in quanto il terreno è molto accidentato per via della vegetazione bassa e dell'erba infida, unita ai sassi mobili.

Dopo questa perdita di tempo raggiungo ugualmente il lago Colombo e seguendo il sentiero che discende dal Passo d'Aviasco vado a prendere la via normale del Pizzo Becco. Nulla da aggiungere, la salita si svolge comoda e tranquilla. Ovviamente la parte migliore sono i tratti attrezzati. La catena non l'ho usata, la roccia sana e ben appigliata permette di salire senza problemi. Ovviamente tutto va misurato rispetto alle capacità di ognuno. C'erano persone che procedevano con l'intero set da ferrata. Dall'uscita del primo tratto attrezzato si va a sinistra per evidente traccia e con calma in vetta.

Di grande pregio la vista, su tutta la parte delle Orobie che va dal Masoni-Venina, fino al Cigola,Aga e Rondenino. Svettano al solito i Diavoli e subito oltre il passo di Valsecca il duo Poris/Grabiasca

4) Pizzo Becco -> Passo Aviasco -> Giro dei Laghi
Il rientro dal Pizzo Becco segue un altro dei tradizionali sentieri, che permette di passare al cospetto dei magnifici Corni di Sardegnana del Pizzo Torretta.
Per i primi metri si percorre a ritroso l'itinerario di salita, giunti alla breccia sommitale del primo tratto attrezzato per evidente sentiero, sempre comunque ben segnato da omini di pietra, si procede verso l'anticima del Pizzo Becco (salibile eventualmente come extra), si taglia a mezza costa sempre seguendo gli omini e si arriva così al Passo di Sardegnana. Da qui al passo dei Frati, che chiude l'omonima valle. Si discende un poco al di sotto del Passo d'Aviasco che con un ultimo sforzo si raggiunge.

Da qui si scende per il sentiero fino alla diga, e svoltando a sinistra si segue il comodo sentiero che permette di toccare gli splendidi laghi della Valgoglio. Fino alla meritata sosta all'animata baita Cernello.

Poi giù fino alle case dei guardiani e a ritroso per il sentiero della mattina.


FOTO:
1) dalla vetta del Pradella le creste che toccano tutte le cime di Valsanguigno. In basso a sinistra il lago gelato, mentre in alto il monte Corte, alle cui pendici si apre la sella del passo di Valsanguigno

2) Vetta della cima di Valsanguigno Orientale con alle spalle il Pradella e parte delle creste

3) Dalla cima del Pizzo Becco in primo piano i Corni di Sardegnana ed il Torretta. Sullo sfondo la dorsale che va dal Pizzo Cigola sino al Grabiasca passando per Aga, Rondenino, Diavolo di Tenda, Diavolino e Poris
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