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   Canalone FOLATTI al Piz ARGIENT, 28/09/2013
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Onicer  Franz   
Regione  Lombardia
Partenza  Diga Lago Campo Moro (Val Malenco)  (1900 m)
Quota attacco  3200 m
Quota arrivo  3945 m
Dislivello della via  500 m
Difficoltà  D ( pendenza 70° / II in roccia )
Esposizione in salita Sud
Rifugio di appoggio  Rifugio Marinelli (Invernale: 6 posti con stufa)
Attrezzatura consigliata  Due picche tecniche, una decina di viti per l’eventuale conserva protetta, qualche protezione da roccia eventuale, ma non indispensabile.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Dal parcheggio di Campo Moro, presso l’omonimo lago, si attraversa la diga e si segue il sentiero che passando dalla Bocchetta delle Forbici e il Rifugio Carate porta in 2h al Rifugio Marinelli. Dal rifugio si sale al Passo Marinelli Occidentale seguendo tracce di sentiero e il segnavia CAI, ignorando il bivio per il passo Orientale. Giunti al colle lo si attraversa e si comincia a scendere sul versante opposto verso il ghiacciaio di Scerscen Superiore seguendo degli sporadici ometti su una zona morenica. Piegando gradatamente verso destra si mette piede sul ghiacciaio. Se ne supera inizialmente un pezzo più ripido costellato di crepacci trasversali, a volte anche grandi. Si giunge così ad una spianata dove la via normale del Bernina piegherebbe a sinistra verso il contrafforte della Capanna Marco e Rosa. Davanti a noi invece si vede (intuisce se al buio) il Canalone Folatti tra la massiccia piramide della Cresta Guzza e il roccioso contrafforte ovest del Piz Argient. Si punta in direzione di questo cominciando a salire su pendenza di 45° fino alla crepaccia terminale. Superare suddetta crepaccia tendenzialmente a sinistra, lungo lo scolo della neve della rigola centrale. Proseguire sempre sul lato sinistro su pendenze di 50° costeggiando le rocce, fino a superare una fascia rocciosa con uno restringimento del canale fin sotto l’aggettante seracco. Da qui, procedendo in conserva protetta se con ghiaccio, si tiene sempre la sinistra proteggendosi eventualmente con qualche friend o chiodo da roccia sulle rocce di sinistra. Si prende quindi la goulotte di sinistra tra rocce e ghiaccio per una lunghezza di 100m (2 tiri o conserva protetta) uscendo sul pendio a sinistra che consegna alla Forcella d’Argient (5h dal rifugio). In alternativa al colle si può giungere salendo il seracco sul suo lato sinistro incontrando ghiaccio durissimo e pendenze fino a 90°. Dal colle due possibilità: la più breve e rapida consiste nell’attraversare sotto la Cresta Guzza fino all’omonimo colle e salire alla Capanna Marco e Rosa per scendere dalla ferrata ancora sul ghiacciaio di Scerscen Superiore e da qui al Passo Marinelli. La soluzione più lunga prevede la risalita del contrafforte del Piz Argient su neve ghiacciata fino al pianoro antistante la piramide sommitale. Seguire la cresta ovest con un passaggio ripido sopra una zona crepacciata e terminare per un tratto di misto prima della vetta (2h dal colle). Tornare al pianoro e scendere nel vallone glaciale tra il Piz Argient e il Piz Zupò fino a intersecare la traccia proveniente dalla Marco e Rosa e che costeggia a mezza costa le cime di Bellavista sul lato svizzero. Giungere così alla Forcella Bellavista, tra queste cime e il Piz Spinas (o Piz Palù Occidentale). Valicare il colle e scendere sul ghiacciaio di Fellaria Orientale, puntando in piano al Passo del Sasso Rosso, in prossimità del Bivacco Pansera. Divallare sul ghiacciaio di Fellaria Occidentale e scendere per questo con ampio semicerchio verso sinistra in funzione dei crepacci per prendere la prima lingua che scende a sud est e sbucare nel pianoro dove finisce il ghiacciaio, sotto le rocce del Sasso Rosso a circa quota 3000m. Qui si può anche giungere direttamente dal bivacco puntando ad un colletto dal quale si esce dal ghiacciaio e si scende per una bastionata di rocce con arrampicata di II per giungere sul pendio che conduce al pianoro morenico dove finisce questo ramo del ghiacciaio. Da qui si piega a destra sotto una evidente piramide di roccia per poi deviare a destra e giungere ai ripidi pendii morenici che portano faticosamente al vallone occupato dal torrente ablatore del ghiacciaio. Se impossibilitati al guado costeggiare il fiume fino al ponte di legno posto alla fine della piana. Seguire quindi il sentiero glaciologico indicato con bolli blu e contrassegnato dalla lettera “B”. Costeggiare una bastionata rocciosa e portarsi sui pascoli dell’Alpe Fellaria, in vista del Rifugio Bignami che si raggiunge in breve per il sentiero che scende dalla Bocchetta di Caspoggio. Dal rifugio in un’oretta alla diga del Lago di Gera, che si attraversa e al parcheggio di Campo Moro (4h dal bivacco).

Foto 1: la mappa (da Guida TCI-CAI) del giro: in blu salita al Marinelli, in rosso il Canale e l’avvicinamento, in verde la discesa per la Forcella Bellavista e il Fellaria (con la variante di discesa per il ghiacciaio), in giallo la discesa dalla Capanna Marco e Rosa.
Foto 2: il Canalone Folatti
Foto 3: nel Canalone.
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