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SASSOLUUUUUNGO mt.3181, 10/07/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | piccolo giò |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Passo Sella (2250m) |
Quota attacco | 2600 m |
Quota arrivo | 3181 m |
Dislivello | 600 m |
Difficoltà | AD- / III+ ( III obbl. ) |
Esposizione | Varia |
Rifugio di appoggio | Rifugio Demetz |
Attrezzatura consigliata | n.d.a. |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | E’ da qualche anno che ci stiamo girando attorno al Sassolungo, aspettandone il momento e la preparazione giusta per questa salita.
Salgo giovedì tardo pomeriggio verso Pozza di Fassa dove mi ristoro alla Pensione Maria, poi con calma, dopo cena mi presento al Passo Costalunga dove mi aspetta il ‘socio’ già lì con famiglia al seguito, e dopo i convenevoli del caso, ci ‘ritiriamo’ nella nostra stanza preparando con ordine lo zaino, così da essere belli pronti al suono della sveglia, che avverrà molto presto. L’aria a differenza di Bergamo è frizzante, 3 gradi al Passo Sella alle ore 06,00, questa frescura ci aiuterà nella prima parte di salita verso il Rifugio Demetz. Dal Rifugio scendiamo dalla parte opposta perdendo circa un centinaio di metri, seguendo il sentiero che porta al Rifugio Vicenza, dopo una decina di minuti lo abbandoniamo e traversiamo verso destra su stretto sentierino fino all’inizio della parte alpinistica e cioè alla risalita della ben visibile e luuuunga ‘Cengia dei Fassani’. Semplice nella prima parte, a tratti più impegnativa fino ad arrivare a ridosso di un pulpito e anche se le tracce sembrano continuare, salire verso destra una paretina di 50mt fino ad arrivare ad una terrazzina, qui seguire degli ometti che immettono in un’altra cengia. La seguiamo fino ad uno spigolo, lo scavalchiamo tramite una forcella, poi seguendo un tratto attrezzato con del filo metallico e appoggi per i piedi, traversiamo la parete scendendo verso il ghiacciaio del Sassolungo seguendo dei radi bolli rossi (traversando stare abbastanza alti). Superato in piano il ghiacciaio ci portiamo all’imbocco del Canalone Basso, una guida con cliente lo risale con ramponi e picozza, a tratti bello ripido 55°(questo tratto lo faremo in discesa avendo con noi i ramponi), noi non avendo la picozza, ci arrampicheremo seguendo la ‘Variante delle Guide’, anch’essa molto bella come la ‘Cengia dei Fassani’, alternando la salita in conserva ad altre parti facendo dei monotiri. Alla fine della ‘variante delle guide’ , ci spostiamo ora verso destra andando a salire l’evidente canale/camino che porta con arrampicata delicata a ridosso del Bivacco Sassolungo, ai piedi della Torre Rossa, uno spuntone di roccia ‘così così’ alto una trentina di metri. All’uscita di questa Torre finalmente ci appare la Cima, ma ci vorranno altri venti minuti di articolata cresta prima di arrivare alla meta finale, e con un ultimo sforzo poco dopo sarà VETTA. In sintesi una montagna Grandiosa, DOLO-MITICA , con poco dislivello forse, ma da uno sviluppo devastante, con parecchi tratti di arrampicata seppur abbastanza facile, sempre bella esposta dove sbagliare costerebbe caro. Un caloroso abbraccio ‘certificano’ SEI intense ore per raggiugere il nostro obiettivo, tanto amato e tanto sognato, ora raggiunto. Partecipanti: giovanni (picccolo giò) alberto (albertino A1) Foto 1 – il ‘Gigante buono’ alla partenza Foto 2 – in vetta…..belli cotti. Foto 3 – disarrampicando |
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