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Monte Cabianca, canale Nord, 24/11/2012 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | darioalpago |
Regione | Lombardia |
Partenza | Carona (1110 m) |
Quota attacco | 2153 m |
Quota arrivo | 2601 m |
Dislivello della via | 150 m |
Difficoltà | F ( pendenza 45° / I in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord |
Rifugio di appoggio | Calvi |
Attrezzatura consigliata | ramponi,Picozza. |
Itinerari collegati | Monte Cabianca (2601m), canale Nord |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Proprio come un anno fa mi ritrovo ancora qui a fare quattro passi senza pretese..
E pensare che volevo riposare a casa ma.. cambio idea nonostante l'ora tarda e dopo un paio d'ore ritrovo la tranquillità del bar caminetto prima di partire verso il Calvi. L'aria è frizzante e l'autunno meraviglioso in questa giornata inaspettatamente serena. Nonostante la fatica di trovare il giusto ritmo riesco pian piano a lasciare tutto alle spalle e in un'oretta e mezza mi si presentano davanti i Diavoli...eleganti e irriverenti nel loro essere scaltri. La diga di Fregabolgia è meravigliosa nei suoi contrasti tra il fragore della condotta e il bacino immobile dall'altra parte del muro.. Sul Cabianca la neve sembra buona così senza pensare ripercorro i passi di un anno fa. Attraverso la diga che porta li dove incontro la neve.. Il manto è portante e una vecchia traccia indica la via mentre tutto affonda in un immenso mare di silenzio. Parlano gli occhi e la bellezza caduta a terra mischiata alla neve avvolgente. Il corpo reclama il cibo dimenticato in auto, mentre la mente tocca ricordi lontani portati qui da tracce di cervo. Cammino lentamente ritrovando cose importanti toccando semplicemente un vestito… Alla base del canale i resti di una valanga di neve umida aprono una piccola terrazza dove ammirare questo spettacolo tutto per me… Mi faccio abbracciare dalle rocce mentre salgo in punta di piedi su neve portante fino al masso incastrato dove un anno fa c’era uno specchio di ghiaccio. Oggi addirittura un piccolo accumulo che sostiene la voglia di verticalità prima di una piccola traversata che porta di nuovo al centro del bel canale in vista della cornice e delle rocce bagnate dal sole… Appena sotto la cornice(discretamente alta)si traversa a destra nel suo punto più debole trovando il forte abbraccio del sole che per un attimo acceca lo sguardo.. Gli occhi si ravvedono e trovano un mare di nuvole inaspettato dove le vette emergono fiere e raggianti a sottolineare ancora che il mondo è bello… Ringraziando profondamente le mie persone più care nell'abbraccio di un piumino inaspettatamente regalato,ritrovo senso di appartenenza e quell’ affetto incondizionato che le distanze non riescono a sbiadire. Ancora qualche metro e il suono della campana spezza il silenzio tradito da un urlo che corre di nuovo a cercarti.. E’ la cima. Stanco ma felice.. Non riesco ad aggiungere altro al silenzio ritrovato.. Il sole è caldo e cerco la normale di discesa per un po’… Ma alla fine ritorno sui miei passi per ripercorrere il canale anche in discesa.. Scelta valida vista l’ora,e in poco tempo sono di nuovo alla diga dove le nuvole cominciano a contendersi il cielo rubando panorami e rendendo sprazzi di verità.. L’atmosfera diventa ovattata mentre il fragore della condotta rompe ancora una volta il silenzio del bacino immobile. I colori di questo specchio d’acqua mi rendono una parte di me, mentre in qualche riflesso s'intravede il cielo gioca ad imitare il ghiaccio.. La discesa è un lento scivolare tra mal di piedi e stanchezza ritrovata. Ad un tratto l’ultimo sole tocca ancora le cime.. Poi le nuvole mi accompagnano lentamente ai Pagliari dove già si accendono le prime luci.. Approfitto della stanchezza per rubare ancora tempo e qualche scatto a questa giornata.. Ma prima di dover accendere la frontale tocco la macchina sola nel parcheggio. |
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