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   Cresta di Piancaformia integrale al Grignone, 13/02/2011
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Onicer  maurizio1972   
Regione  Lombardia
Partenza  Passo del Cainallo  (1300 m)
Quota attacco  1624 m
Quota arrivo  2410 m
Dislivello della via  800 m
Difficoltà  PD+ ( pendenza 45° / II in roccia )
Esposizione in salita Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  Brioschi, Pialeral
Attrezzatura consigliata  Nelle attuali condizioni sufficienti picozza e ramponi
Itinerari collegati  Grigna Settentrionale (2410m), cresta integrale di Piancaformia
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Dopo aver valutato i report di altri onicers sulle ottime condizioni di questa classica via invernale, decidiamo con il socio Giulio di fare una traversata salendo da Nord lungo la Piancaformia e scendendo a Sud lungo la via normale invernale per il Pialeral. Ovviamente dopo giorni di sole oggi il meteo è pessimo, ma dopo qualche incertezza ci decidiamo e lasciamo un auto in Valsassina alla chiesetta sopra Balisio e con l'altra saliamo al Cainallo. Peccato che una volta discesi a Balisio ci renderemo conto di aver lasciato le chiavi dell'auto al Cainallo... morale: ringraziamo tre malcapitati che ci hanno dato uno strappo. Tornando al report alle 9 ci incamminiamo su neve portante, ottimamentente tracciata e in ottime condizioni fino alla porta di Prada, tanto da rendere inutile fin qui l'uso dei ramponi. Incontriamo tre ragazzi muniti di corda il che ci fa ragionare sulla via di fuga in caso In ogni caso proseguiamo spediti superando altre persone. Aumenta la pendenza e ci ramponiamo proprio prima del traverso esposto verso il Lago, unico breve tratto completamente ripulito dalla neve. Un pò precari e metallici sulle rocce scoperte finalmente attacchiamo veramente la cresta. Di qui in poi meteo e visibilità peggiorano, inizia anche a nevicare; solo in qualche punto la visuale si apre sulla sottostante Via della Ganda, mostrando l'anfiteatro selvaggio e severamente alpino del versante Nord del Grignone. Intanto superiamo la prima via di fuga verso il Bogani e il buco che nasconde in cresta l'abisso "W le donne". Dopo un esposto traverso giungiamo al bivio con la seconda via di fuga, ci consultiamo e visto che la traccia sembra ben gradinata lungo il primo muro, decidiamo di continuare integralmente in cresta. Il tratto più alpinistico è un divertente susseguirsi di esili lame di neve che vista l'umidità inizia a sfaldarsi e brevi discese su neve ghiacciata e durissima. Nonostante la progressione non molto elegante siamo abbastanza rapidi e giungiamo al tratto più "equilibristico" in cui fare attenzione per neve non più ottima e visibilità scarsissima. La soddisfazione è tanta quando dopo 2h 50 intravediamo la cappelletta del rifugio Brioschi. Pranzo e conoscenza del nuovo gestore Alex che da poco ha sostituito l'Aurora. Facciamo passare 2 orette chiaccherando mentre il tempo non migliora e continua a nevischiare; perciò in breve decidiamo di scendere verso il Pialeral. Non si vede veramente un tubo con una corda fissa che impaccia più che aiutare. La discesa è senza storia ma con un minimo di attenzione per la neve marmorizzata dalle numerosissime peste lungo il muro del pianto. Alle 16.30 arriviamo al Sacro Cuore, dove, scoprendo di avere un auto senza chiavi, decidiamo di fare autostop...
Conclusioni: indebolimento dell'anticiclone e innalzamento delle temperature. Morale: condizioni della via in lento peggioramento.
Foto 1 - In cresta in un raro momento di apertura
Foto 2 - Vista sulla via della Ganda (normale estiva)
Foto 3 - In vetta
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Immagini             

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