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   Pizzo Ligoncio per la Valle dei Ratti, 22/03/2009
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Onicer  guidoval      
Gita  Pizzo Ligoncio per la Valle dei Ratti
Regione  Lombardia
Partenza  Piazzo di Verceia  (620 m)
Quota arrivo  3032 m
Dislivello  2400 m
Difficoltà  BSA+
Esposizione in salita  Sud-Ovest
Esposizione in discesa  Sud-Ovest
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Trasformata
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Gita -gioiello, idea del Giò Rovedatti. C' è proprio tutto (tranne traccia di passaggio di anima viva), cominciando da 400m a piedi + 200 di ravanage divertente. Non ancora completamente svegli, nella luce irreale dell'alba, sul tracciolino rischiamo di venire travolti da una locomotiva guidata da Oreste Forno, il che suona kafkiano però in effetti era lui...mah!
Prima di arrivare alla testata della valle si passano frazioni, cascine, radure, boschetti, valanghe, forre, torrentelli, colatine di ghiaccio e qualche su e giù per un bel po' di tempo, comunque senza mai annoiarsi perchè il terreno è tecnico. Il fondovalle si apre salendo, e già da molto sotto si intravvedono i pendii superiori da raggiungere attraverso dei bei canali mai troppo ripidi e comunque strapieni di neve. Sopra cambia tutto e gli spazi sono immensi, letteralmente. Pendii sciabili con pendenze dolci a perdita d' occhio, anche sul versante alle nostre spalle. Al di sopra dei canali tira vento freddo e la neve non mollerà fino al nostro ritorno. Dal deposito sci sulla cresta tra la valle dei Ratti e la val Codera inizia il breve tratto alpinistico, facile, divertente e in ottime condizioni. Per tutti sono bastati ramponi e picozza e la via non è obbligata. La cima è piuttosto isolata e relativamente alta per cui offre un panorama 360° sgombro da ostacoli.
Discesa lunga, lunga, lunga...neve marmorea sui pendii dolci superiori, poi di colpo remollata il giusto dai canali in giù. Sciata sempre piacevole, qualche risalita di pochi secondi a scaletta per riprendere il sentiero. Il lungo fondovalle che in mattinata aveva preso quasi due ore scivola via in pochi minuti per lunghi tratti di sentiero e mezzecoste a velocità di crociera.
Probabilmente senza neve o con neve profonda sarebbe una tortura. Così, invece, gli sci hanno dato il loro meglio come mezzo di trasporto ideale nei lunghi trasferimenti in basso. Nonostante lo stato pietoso dei boschi abbandonati si curvacchiava anche nel ravanage finale.
Eravamo una dozzina... probabilmente più di quanti ne siano passati di lì con gli sci negli ultimi dieci anni!
Nelle foto: il Righetti in salita sui pendii finali, Giuliana verso i canali bassi, Giò4000Rovedatti ( for president)


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