|
Cresta Ovest “Maffei Violi” all’Ago Mingo, 12/08/2011 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | selvadec |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Malga Bedole (1575m) |
Quota attacco | 2370 m |
Quota arrivo | 2970 m |
Dislivello | 600 m |
Difficoltà | D- / IV+ ( IV+ obbl. ) |
Esposizione | Ovest |
Rifugio di appoggio | Eventualmente Bedole |
Attrezzatura consigliata | N.D.A. Buona scorta e scelta di chiodi |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Tempo fa feci alcune foto dal Mandrone in direzione Ago Mingo, che il mio socio trovò utili per meglio identificare l’attacco di questa via, trovandole casualmente sul web. Oggi, proprio noi due ci siamo accordati per fare questa via di cresta, in ambiente ADAMELLICO. Si decide di risalire la Val di Genova di giovedì. A Ponte Maria invece di parcheggiare dov’è obbligo, ci lasciano accodare al bus che sale fino a Malga Bedole
Per chi va per rifugi o non è sicuro di rientrare entro le 18.00 (ora dell’ultima corsa) del giorno dopo, lasciano portare l’auto fino al parcheggio della malga. Si parte per il sentiero del Matarot, quello per la Lobbia, fino alla malga matarot Bassa, dove decidiamo di procedere in linea retta sul lato sinistro della valle, puntando direttamente l’attacco della via, anziché passare il ponte, lasciando la retta via…si dimostrerà una pessima scelta, questa, il bosco è basso ma fitto, la traccia di sentiero prevista è quasi inesistente, e ci farà perdere un bel paio d’ore, molto meglio proseguire fin sotto le cascate, dove la neve consente di attraversare il corso d’acqua su ponte naturale, diversamente, la vedo molto difficoltosa. Troviamo un fazzoletto di erba a 2170 metri, dove piantiamo la tenda, e la mattina successiva alle 6.30 circa, attacchiamo. Il primo tiro è un po’ umido, il secondo ha un passettino delicato, ma abbiamo lasciato un chiodo in più, e poi via di conserva corta per un centinaio di metri. Poi si risale, e via, si mette in moto la giornata, che si dimostrerà lunga e faticosa, con passi impegnativi anche poco prima dell’uscita, dove giungiamo per le 15.30 circa; la tarda ora ci impone di non proseguire per la vetta, ma iniziare il rientro, lungo lo sfasciume di roccia e neve. Seguendo la relazione di Francesco SALVATERRA, su adamellothehumantouch prendiamo per i canali tenendo la sinistra fino a all’ultimo (colatoio secco di acqua), dove troviamo un chiodo per la prima doppia (integriamo con il secondo), si giunge dopo 40 metri alla seconda sosta, cordino attorno a spuntone e chiodo, e con 50 metri circa, saltandone una, si arriva a terra, su nevaio, sono le 18.20. Alle 20.00 giungiamo al Bedole. Foto 1: Linea di salita. Foto 2: Lungo la cresta. Foto 3. In uscita. Traccia GPS |
Report visto | 3354 volte |
Immagini | |
Fotoreport | |