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Guglielmo tour, 05/01/2018 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | crisarch1978 |
Gita | Guglielmo tour |
Regione | Lombardia |
Partenza | Pezzoro (911 m) |
Quota arrivo | 1948 m |
Dislivello | 2100 m |
Difficoltà | OS |
Esposizione in salita | Nord |
Esposizione in discesa | Nord |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Variabile |
Altra neve | Farinosa |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Prima dell'arrivo dello scirocco avevo voglia di fare un bel giro in Guglielmo, così parto da Pezzoro e percorro la stradina sulla destra praticamente ghiacciata per poi dirigermi verso i prati con neve molto dura (utili rampant ma non indispensabili), si vedono scene di pensionati che salgono con gli scarponi scivolando pericolosamente per diversi metri. Diversi skialp e ciaspolatori sul percorso, dal ratù prendo il sentiero scialpinistico, la temperatura è molto gradevole e non c'è vento, nemmeno lungo la dorsale che porta al Redentore; li conosco Francesco che mi chiede di unirsi per la discesa del canalone metanodotto; arriviamo all'imbocco e notiamo delle pietre poco sotto, l'ingresso richiede molta attenzione, non l avevo mai trovato così ostico. Con delicatezza parto e superati i primi m troviamo ottima neve, leggermente crostosa ma comunque molto ben sciabile, verso la fine diventa farinosa. Ottime condizioni. Proseguiamo oltre la strada fino all'ultimo prato da cui, rimesse le pelli, riprendiamo il sentiero che in traverso riporta agli stalletti alti e da li al Redentore; qui ci salutiamo. La discesa lungo la dorsale è molto bella perché pistata anche se la neve è poca e con qualche sasso, i versanti a sud sono molto magri. Il ratù presenta neve molto dura e ghiacciata ma comunque divertente e sciabile; arrivo a malga Pontogna, ripello nuovamente tenendo la sx salendo verso i vecchi impianti ora rimossi, percorro il crinale e risalgo al Redentore per godermi la discesa completa fino a Pezzoro. Il tratto tra il rif Valtrompia e i prati è molto ghiacciato e anche questi ultimi(si sente nelle gambe). L'ultimo pendio è per metà ghiaccio e per metà erba. Un saluto anche a Nando incontrato verso la fine, mi ha raccontato di uno scialpinismo d'altri tempi, meno competitivo e più romantico. |
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