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   Anche il Guglielmo stanca, 10/01/2009
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Onicer  paglia      
Gita  Anche il Guglielmo stanca
Regione  Lombardia
Partenza  Cimitero di Zone  (670 m)
Quota arrivo  1948 m
Dislivello  3750 m
Difficoltà  BS
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Variabile
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Partito con RobMonti allaluce delle frontali da Zone, subito rimaniamo attardati dalla manica di cannibali (tra cui Dome, Lorenzo orobico, Fabbio, Marcelo, Luca e il cane Nemo), che vestiti in tutina, per reggere il freddo saliranno al redentore in 2 ore nette. Io e il mio compagno di scorribande in Norvegia ce la prendiamo comoda e risaliamo nel bosco degli gnomi mentre la luna tramonta sulle Orobie.
Dopo la Casentiga fa un freddo becco, tanto che le soste sono rare e usciamo verso l'Almici abbastanza ifreddoliti. Arriviamo al redentore che degli on-icers non rimane nemmeno la traccia. Probabilmente son già scesi dal metanodotto. Spelliamo e, indecisi sul da farsi, ci lasciamo scivolare verso l'antenna e osserviamo la valletta che va verso la Corstarica. Visto il clima, ci tuffiamo sui pendii assolati e nonostante una certa pesantezza della farina, ricamiamo delle ottime curve, a tratti esaltanti, data la relativa verginità del pendio. Tutti galvanizzati arriviamo sopra l'ltimo pendio dove la neve si fa più crostosa e rallentiamo per non rischiare.
Ripelliamo. Qualcuno ha già tracciato e seguiamo. Poi la traccia spara dritta verso i pendi ma noi iniziamo a tracciare più a est verso gli stalletti bassi.
Qui con traccia a zig zag guadagnamo un cimotto dal quale si vedono poco distanti gli scialpinisti che provengono dalle vecchie piste di Pezzoro. Invece di raggiungerli, scendiamo alla sella e iniziamo uno alla volta a serpentinare sul vergine prato sottostante. Poi , dopo un breve traverso verso sinistra ravaniamo nel bosco in profonda farina fino a raggiunere una stradina e un capanno di caccia. Scendiamo ulteriormente fino al sentiero 320 e risaliamo sci in spalla fino ad un bivio. A destra ci dirigiamo alla Pontogna ricalzando gli sci e sfilando accanto al rifugio scendiamo fino a Pezzoro e andiamo a svegliare il Dario. Dopo una pausa panino in parte al fuoco la voglia di ripartire è bassa, ma il sole ha già doppiato lo zenit e tocca muoversi.
Risaliamo agili fino al rifugio dove ci dopiamo con un caffè e quindi ritorniamo al Redentore dove il Dome, che non vedevo dalla mattina, si sta rilassando dopo 3500m di salite appoggiato alla calda roccia del Redentore, mentre il sole all'orizzonte è già basso. Una ragazza solitaria stupenda con un cane fa compagnia al Dome sulle scale del Redentore, la guardo e il suo volto non mi è nuovo...è la mitica Paola, che non vedevo da 10anni. Il RobMonti dopo 2700m di scorribanda torna solitario verso Zone, io e il dome conversiamo un po' con Paola e poi decidiamo di scendere tutti e 4 insieme. Con calma, per aspettare anche il cane zizzaghiamo fino a Pezzoro e salutiamo la Paola.
Qui i numerosi soci del cai di Rovato arrivano alla spicciolata al parcheggio. Non manca quasi nessuno...anzi, mancano il Leo e la Gio, in arrivo dalla Valtellina!
Toh! Chi si rivede! LA luna, che era scesa dietro le orobie, è già risalita dalla Valsabbia e mentre il sole si spegne inizia a rischiarare le nostre montagne di una luce molto forte, data la limpidezza del cielo.
Arrivano il Claudio, l'Ivano galvanizzatissimo, il Lorenz, Claudio, Vito e molti altri, tranne i due amici forestieri.
Finalmente, dopo un'oretta il gruppo è al completo e si riparte. Superando i ramponati che devastano la bella traccia con le loro buche torno di nuovo al Redentore,dove mi preparo alla discesa col Dome, Ivano Ivalanga, Lorenz e la Gio. Andiamo a cercare ancora i pochi fazzoletti di polvere, e comunque la discesa si presenta stupenda, perchè la neve è molto bella e si riesce a sciare anche dove molto rugata e gobbata. Arriviamo da Fabrizio in Pontogna e qui ci facciamo una supermangiata ad un superprezzo insieme ad altre persone del gruppo di Ome. La serata continua fino al giorno dopo tra fiumi di alcool e cantate, quando pè ora di scendere qualcuno si regge a malapena sugli sci. Nonostante tutto arriviamo tutti interi al parcheggio doive il Ivano accende le casse e improvviasimo una improbabile discoteca Pezzorese.
Dopo aver ballato nel parcheggio e fatto alcune foto torniamo a casa, la giornata è stata lunga ma la ricorderemo a lungo.
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