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Grand Crétet, 26/03/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Grand Crétet |
Regione | Francia |
Partenza | Grand Naves (FR) (1319 m) |
Quota arrivo | 2292 m |
Dislivello | 1000 m |
Difficoltà | MS |
Esposizione in salita | Sud-Est |
Esposizione in discesa | Sud-Est |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Marcia |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | In questa nuova trasferta francese nei giorni di Pasqua decidiamo di scegliere quello che, in base alle previsioni meteo, dovrebbe essere il giorno migliore per un’uscita scialpinistica e risulta essere sabato.
A questo giro ci orientiamo verso il Massiccio del Beaufortain, su un itinerario a quote non troppo elevate che in base alle ultime relazioni risulterebbe ancora fattibile con gli sci. La nostra meta è dunque la panoramica cima del Grand Crétet, partendo dal paesino di Grand Naves. Avvicinandoci con l’auto ci chiediamo come possa essere possibile riuscire a partire sci ai piedi, ma giunti al parcheggio constatiamo che sui prati iniziali è presente, per fortuna, proprio il minimo sindacale in termini di innevamento. Ci avviamo sul percorso che solo nelle prime battute si snoda nel bosco, depositandoci più avanti in spazi molto aperti. Tagliamo in più punti alcune piste di fondo, proseguendo poi verso un grande vallone su comoda e ampia traccia, innalzandoci gradualmente verso il Refuge Nant du Beurre. Raggiuntolo a passo spedito, continuiamo di buona lena in ambiente super innevato e luminoso, puntando dritto per dritto verso la ora prossima cima. A fatica, superando un pendio moderatamente ripido, raggiungiamo la vetta da cui possiamo godere una bella vista soprattutto sul Monte Bianco, non troppo distante da qui. Dopo il consueto cambio di assetto scendiamo per gli ampi pendii sottostanti la cima, su neve al limite visto l’orario un po’ tardo, ma ancora sciabile. La nostra discesa dura però poco, perché una sosta al bel rifugio è d’obbligo. Dopo il relax riprendiamo a scendere con facilità sulla comoda strada battuta di collegamento al Rifugio, dopodiché, una volta tornati in prossimità delle piste di fondo, ci buttiamo nei prati sottostanti addentrandoci nel bosco, sciando su neve cotta ma non troppo difficile, complice lo spessore ridotto del manto che evita la formazione di insidiose gobbe e di sprofondarci dentro senza preavviso. Arriviamo dunque all’auto sci ai piedi, un po’ provati soprattutto dal caldo ma senza dubbio felici per avere compiuto un bel giro in ambiente soleggiato e al contempo solare, gioioso. Foto 1: l'ultima parte dell'itinerario con rifugio e cima a destra Foto 2-3: momenti di salita |
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