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   Monte Ferrantino, 21/02/2016
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Onicer  Pierpaolo      
Gita  Monte Ferrantino
Regione  Lombardia
Partenza  Colere (BG)  (1010 m)
Quota arrivo  2325 m
Dislivello  1300 m
Difficoltà  MS
Esposizione in salita  Nord-Est
Esposizione in discesa  Nord-Est
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Trasformata
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Buono
Commento Oggi, complice la bella giornata, siamo decisi a orientarci verso una vetta che con gli sci non abbiamo mai toccato: il Pizzo di Petto.
Con tale proposito partiamo dunque da Colere, ed essendo domenica l’affollamento di sciatori non manca. Prendiamo la stradina innevata dalle ultime case della località Carbonera, ma lo spessore del manto lungo questo primo tratto è ormai al minimo del minimo. Complice le temperature elevate, se non arriveranno nuove nevicate sparirà del tutto.
Raggiungiamo nel giro di breve tempo la pista e da qui in su l’innevamento lungo l’itinerario scialpinistico diviene costante. Il caldo si fa decisamente sentire e negli strappi più ripidi ci taglia un po’ di energia.
Arriviamo grondanti di sudore alla Malga Polzone e, appurata la chiusura della rete a bordo pista nel punto di accesso alla continuazione del percorso di scialpinismo, proseguiamo per un tratto a bordo di essa per poi abbandonarla sulla destra poco più su.
Con qualche zig zag lungo un pendio moderatamente ripido ci portiamo nei pressi della deviazione per il Ferrantino ed è proprio qui che scopro un difetto di fabbricazione sul mio nuovo scarpone destro che ha fatto saltare via le viti che tengono ancorata la linguetta superiore dello scafo. Essendo già l’orario al limite e avendo perso tempo per cercare di risolvere invano il problema, abbandoniamo l’idea del Pizzo di Petto e svoltiamo a sinistra puntando il più abbordabile Chalet dell’Aquila. L’ambiente di salita è suggestivo e si svolge per un tratto sotto le pareti del Monte Ferrante.
Arrivati nel punto di accesso alla breve cresta che conduce al Monte Ferrantino, visto che la cima è abbastanza vicina decidiamo di salirla. Rimontato il ripido ma breve pendio posto nei pressi della vetta, decidiamo di lasciare gli sci pochi metri sotto la cima, perché ci incute un certo timore il pendio sottostante arato dai diversi passaggi. In realtà facciamo male, perché sarebbe stato percorribile senza problemi vista anche la sua brevità (ce lo ricordavamo più ripido).
Dopo la ravanata per arrivare in vetta, facciamo ritorno al nostro deposito sci e scendiamo il breve pendio arato dai passaggi (io con molta cautela perché ho dubbi sulla tenuta dello scarpone destro) per collegarci alla parte superiore della pista.
Dopo una sosta allo Chalet dell’Aquila prendiamo le piste per fare ritorno a Colere. Nella parte bassa la neve è ancora discretamente sciabile, ma la situazione peggiora velocemente con queste temperature. Il tratto terminale prima dell’ultimo tornante è quasi insciabile per mancanza di neve e dobbiamo fare la scaletta in discesa per superarlo e completare la discesa più in basso, dove ancora un minimo di neve c’è. Alcuni sciatori e snowboarder, incuranti della cosa, li abbiamo visti scendere quasi come nulla fosse e si sono così beccati delle belle grattate.
Ad ogni modo, bella giornata e ripiego forzato al Ferrantino rivelatosi comunque soddisfacente.

Foto 1: visuale verso il Pizzo di Petto
Foto 2: bell'ambiente di salita nel tratto sotto al Ferrante
Foto 3: in vetta
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