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   Monte Leone, 11/04/2015
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Onicer  sci..miot      
Gita  Monte Leone
Regione  Svizzera
Partenza  Ospizio Sempione  (2005 m)
Quota arrivo  3553 m
Dislivello  1648 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Ventata
Altra neve  Ventata
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Se non sbaglio gli accordi con il Toro i il Lev erano che ci saremmo trovati sulla traccia perché noi dobbiamo rientrare presto. 6.30 ospizio del Sempione, forza Kamel, andiamo a prenderli quei due!
Vediamo alcune luci già quasi al colletto prima del trasverso del Hübschorn, saranno loro! Procediamo veloci su neve rigelata ma che tiene bene, superiamo un paio di gruppi di svizzeri, ma del Lev e del Toro, no evidence.
Traversino abbastanza tranquillo anche se una scivolatina a quest’ora e ti raccolgono direttamente giù alla galleria con la scopa!
Saliamo con un buon passo e con noi la nebbia: a quota 2600 siamo immersi, “dai sarà passeggera…!” il meteo centrale diceva “…” e il meteo centrale è una garanzia (affermazione che a posteriori andrebbe rivista)
“Kamel dove sei ?” “qui sotto !!” “dai stiamo vicini sennò fra un po’ abbiamo bisogno dell’ARTVA per cercarci”
Sento delle voci sopra, “Lev, Toro siete voi ?“ Nessuna risposta, solo un po’ di vento.
Montiamo le lame: che si scivola me lo dice la neve, che sono in salita me lo dicono la punta degli sci, per il resto potrei essere anche al parco di Monza che sarebbe lo stesso.
Boh.. comunque l’azimut per il colle è più o meno questo, per il resto speriamo. Improvvisamente dalla nebbia, come due fuggitivi, escono una coppia di semi-tutine. I rampanti loro non li montano, non sono di moda e pesano, ma dall’andatura a gambero della tipa non credo che sia troppo felice della scelta fatta!
Ma quando arriva sto colle? “Senti, chiamo il LEV sul telefono, che magari siano tornati indietro” : tu tu tuuu … risponde la segr...” ah si dimenticavo che con il LEV è moderno, con lui devi usare solo WhatsApp.
Tè e nebbia, fichi secchi e nebbia. Qui dovrebbe esserci il colle del Breithorn, gli sci poggiano sul piatto. mah. “dai che li si intravede una traccia, tiriamo un altro azimut sulla carta e mettiamoci in direzione giusta ( si si, per i primi 5 minuti!) Avanziamo mantenendo sempre gli occhi apertissimi alla ricerca di una traccia, più che scialpinisti sembriamo due pellirosse sulla pista dei Bisonti!
“Quelli sono zaini..? Sì, allora vuol dire che siamo al deposito sci? Cerca quello del Toro, lo vedi perché e grande come una borsetta di Gucci.” Ma niente. Poi Ramponi, picca, bastoncino e via per la cresta, sicuramente ce li troviamo in vetta! Voci … sono loro? No altri svizzeri! “C… mi sembra di giocare a nascondino!”
Poi il cielo si spacca d’improvviso, giusto il tempo di intravedere un pezzo di cresta ottimamente pedonata, senza quasi cornice, ma è un secondo, poi di nuovo latte.
Dai Kamel non mollareeee..! Cima!? Credo… Uno scarabocchio sul libro di vetta, uovo sodo spetasciato e mandorle, un abbraccio lungo di felicità pura: siamo immobili, sospesi su una nuvola e ci sembra di ondeggiare. Ma i ragazzi? “Dai Cavallo è evidente che dato il tempo non son saliti”.
Il ritorno al colle del Breithorn è un altro giro a moscacieca,seguo i buchi dei bastoncini che abbiamo lasciato venendo qui, ma riesco a perdere anche quelli. Immagina Kamel, li dovrebbe essere il Breithorn! Immaginare puoi! Facile salire eh, e adesso a scendere? Dai iniziamo un po’ di traverso, un po’ di derapata, una curvetta … si forse entro Mercoledì a pranzo siamo giu’!
Ed è lì che ti capita il miracolo: scende un lavavetri dal cielo e con due colpi di spugna ti lava il parabrezza. Di botto per incanto vedi tutta la valle che scende dall’Hommatau Gletscher fino a giù!
E allora anche se la neve é un po’ rovinata dal vento e dalle discese precedenti, la attacchiamo come se fosse polvere, tanto oggi l’immaginazione non ci manca.
Vediamo due un po’ avanti, sono loro …. Scimiot.. hop hop hop … non erano loro :- (
Ritraverso l’ Hübschorn rapido (ma neve ancora bella compatta) e poi ultima parte con sole caldo e una neve non male; solo gli ultimi metri sono da spingere nello yoghurt, ma data l’ora ci sta.... nello stesso tempo il buon U. Steck avrebbe fatto 4 volte la nord dell’Eiger.
Una bella ‘stanga’ fredda al bar con vista sulle turiste.... “Kamel chiama il toro e vedi dove cavolo sono finiti”
“Pronto, ma dove m… siete ? A casa perché? Ma… ma siete già tornati? Tornati da dove? Dal Leone no? Ma guarda che noi siamo saliti ieri e vi abbiamo cercato tutto il giorno, dove vi eravate ficcati? Ma in verità noi siamo venuti qui oggi!! ..Momento di silenzio ah… !”
Tutti i personaggi di questo racconto sono veri, cosi come i luoghi, i tempi e la meteo (infame). Solo il racconto è stato riadattato per motivi di copione.
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