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   Piz Platta, 21/08/2010
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Onicer  calimero   
Regione  Svizzera
Partenza  Mulegns  (1455 m)
Quota attacco  1455 m
Quota arrivo  3392 m
Dislivello della via  1937 m
Difficoltà  PD ( pendenza 30° / II in roccia )
Esposizione in salita Sud-Ovest
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  casco, ramponi
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Il 2010, per la nostra premiata ditta, è sicuramente stato l’anno degli obiettivi ( in montagna ) realizzati, dopo averli a lungo caldeggiati ed inseguiti.
E’ stato così per il Recastello ed il Dom de Mischabel.
Ora, il Piz Platta.
Da qualche anno, da quando il socio Saldeg ha messo radici estive nei Grigioni, la bella ed imponente piramide rocciosa del Piz Platta ci solleticava le fantasie ed i desideri alpinistici.
Dal mio punto di vista, poi, la forma inconfondibile del Platta si è sempre distinta nei panorami che osservavo dalle cime della “mia” Mesolcina Spluga.
Per un motivo o per l’altro non eravamo mai riusciti a realizzare l’ascensione ma quest’anno, finalmente, ecco che il progetto prende corpo.
Per cui, venerdì 20 agosto alla sera lascio il buen retiro di Campodolcino e, valicando il passo dello Spluga ed attraverso la valle di Thusis arrivo alla “base” di Saldeg a Savognin.
Il mattino successivo lasciamo la casa alle 5,30 per salire per circa 15 minuti verso il JulierPass ed arrivare al parcheggio all’imbocco della Val Faller a Mulegns, quota 1455 mt.
Da qui imbocchiamo una bella ed ampia carrareccia cantonale che , attraverso un favoloso bosco di larici , ci conduce alla bellissima Faller Alp , a quota 2019 mt.
Il posto è veramente incantevole, con tre splendidi alpeggi in un ampia spianata di campi appena falciati ed esattamente di fronte, signore indiscusso del luogo, il Piz Platta con la sua spettacolare ed ardita parete che al suo culmine lascia già intravvedere, al di sopra di una fascia di nubi, la croce di vetta.
Ma, al toccarla, mancano ancora 1370 mt di dislivello e dobbiamo proseguire…..
Attraversiamo su un ponte di legno il tumultuoso torrente che ci sta accompagnando con la sua voce ed il suo gorgogliare allegro dall’inizio della valle e cominciamo a salire sul costone erboso alla sx dello stesso attraverso un sentierino ben tracciato, sul quale si incontriamo numerosi simpatici gechi.
Si dice portino fortuna, per cui accogliamo con piacere il buon auspicio e proseguiamo, sempre su falsopiano erboso fino a quota 2270 dove , segnalata da ometti, si dirama la deviazione a dx per la via di salita.
Per intraprenderla, bisogna guadare il torrente, qui piuttosto ampio.
Dopo l’attraversamento, il sentiero prende a salire con piu’ decisione innestandosi in un vallone, sotto il paretone del Platta, in ambiente alpino fantastico, con la vedretta ( un po’ sofferente a dir la verità .. ) che si distende tra il Tallinhorn e la cresta che, da questo, porta alla sella sotto la parete terminale del Platta.
Decidiamo di risalire seguendo gli ometti e le tracce di sentiero che però ci conducono su una cengia detritica molto friabile ed esattamente in zona a rischio di caduta sassi.
L’attraversiamo con attenzione indossando il casco ( consigliabile evitarla proseguendo per la vedretta alla sx della via di salita , cosa che abbiamo fatto in discesa..) per arrivare ad una piccola estensione della vedretta il cui attraversamento però ci obbliga a passare a picco su un laghetto gelato. La presenza di ghiaccio vivo ci indice a calzare prudentemente i ramponi, anche se solo per 300 mt.
Al termine del passaggio , si risale fino alla sella del Platta a quota 3201. Da qui parte la cresta finale sulla cuspide terminale.
Lasciamo le bacchette alla sella ed attacchiamo la cresta che attraverso passaggi in roccia in gran parte I e max II grado ( comunque sempre ottimi ed ampi appigli, roccia abbastanza buona, un po’ delicata solo una placchetta liscia esposta con prese per le mani in una fessura alla dx, forse aggirabile attraverso canalino alla dx ) ed attraverso buone cenge ( esposte ) che attraversano la parete, arriviamo alla cupola finale che in breve, dopo circa 4 h e 1900 mt di dislivello, ci conduce alla croce di vetta in legno del Piz Platta a quota 3392 mt.
Grande soddisfazione, e soprattutto grande panorama a 360°, con il Piz d’Err ed il Calderas che fanno da torri all’alp Flix da un lato, il Piz Piot ed il Piz Turba dall’altro, il gruppo del Bernina che domina e sotto la parete principale, a strapiombo, la bella Alp Faller raggiunta ed attraversata di primo mattino.
Staremmo in vetta ore, ma ci sono altri 1900 mt in discesa da mettere nello zaino per cui ridiscendiamo la cresta con attenzione, e, sbagliando tra l’altro la via di discesa (scendiamo attraverso una variante più diretta, pur seguendo ometti. Montagna da farsi solo con bel tempo. Delicata in caso di scarsa visibilità )torniamo alla sella a quota 3201.
In discesa decidiamo di passare per la vedretta ( come già detto, consigliato anche farlo in salita ), e dopo circa 1 h siamo di nuovo alla fantastica Faller Alp, ora ancora più bella perché baciata dal sole del primo pomeriggio.
E’ incredibile quanto riesca ad offrire la Svizzera a livello ambientale e naturalistico. Certi squarci sono veramente meravigliosi e questo angolo dei Grigioni è realmente incantevole !
Dopo bagno refrigerante nella fontana dell’Alpe e rapido “ pranzo “ ( pane e salame.. ), ripercorriamo la carrareccia della Val Faller che in circa 30 minuti ci conduce al parcheggio ed alla macchina.
Splendida salita ad una splendida montagna in uno splendido consesto.
Che dire di più… cima altamente consigliata in condizioni di tempo ottimo. Da non sottovalutare il dislivello e l’estensione, soprattutto in considerazione del fatto che le difficoltà maggiori sono negli ultimi 200 m e le si affrontano dopo aver già percorso 1700 mt. Da fare solo se ben allenati.
Per la valutazione alpinistica, tecnicamente sarebbe, penso, un F+/PD-.
Optiamo, per la salita da Mulegns, per un PD anche in virtù del dislivello e dell'esposizione.
Alla prossima !

Partecipanti Calimero e Saldeg

FOTO 1 all’attacco della cresta finale del Platta
FOTO 2 Sulla cresta finale del Platta
FOTO 3 In vetta al Platta
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