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   parete nord tour ronde, 04/06/2010
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Onicer  @morpheus   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  rifugio torino  (3375 m)
Quota attacco  3250 m
Quota arrivo  3792 m
Dislivello della via  600 m
Difficoltà  D+ ( pendenza 60° / II in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  rifugio torino
Attrezzatura consigliata  attrezzature alpinistica invernale completa 2 atrezzi tecnici ramponi viti da ghiaccio
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Buono
Commento (liberamente tratto dal sito aria di montagna)Direttamente affacciata sul grande plateau del glacier du Geant e posta in posizione panoramica eccezionale sulla cresta principale Italia-Francia, la Tour Ronde è una bella montagna granitica che offre interessanti itinerari alpinistici sia su roccia che su ghiaccio.
Tra tutti, la più nota ed estetica è certamente la via classica lungo la parete Nord, un bellissimo scivolone di circa 500 metri di sviluppo interrotto nella parte mediana da una fascia rocciosa superabile attraverso un ripido canalino ghiacciato.
Nonostante questo itinerario si trascini ancora la fama secolare di "facile Nord su neve", negli ultimi anni il costante ritiro dei ghiacciai ha sostanzialmente modificato le difficoltà, rendendo addirittura infattibile o comunque molto difficile la salita in piena estate.
Due parole infine sul panorama godibile dalla vetta, veramente impareggiabile. Si va dal sottostante ghiacciaio della Brenva e al limitrofo sperone dell'Aiguille Noire ed Aiguille Blanche, all'imponente vetta del Bianco; dall'isolato quanto suggestivo cirque Maudit, alle slanciate architetture del Grand Capucin e satelliti; poi l'enorme distesa glaciale che si distende verso la mer de Glace, la tormentata Aiguille Verte e tutta la catena rocciosa che si conclude, più a destra, con l'inconfondibile cuspide del Dente del Gigante affiancata dalla calotta nevosa delle Grandes Jorasses.

Attacco:
Dal rifugio Torino Nuovo (o dal sovrastante arrivo della funivia di Punta Hellbronner) si esce sul vasto glacier du Geant e, seguendo la pista generalmente ben battuta, ci si dirige in leggera salita verso il vicino colle del Flambeaux, ampio valico glaciale aperto tra le cuspidi del piccolo e del grande Flambeaux (al di sopra del colle passano i cavi della funivia che collega punta Hellbronner all'aiguille du Midi).
Già dal colle il panorama è superbo ed abbraccia tutte le vette che circondano il selvaggio cirque Maudit: Tour Ronde, Mont Maudit e Mont Blanc du Tacul.
Si scende sull'opposto versante inizialmente senza percorso obbligato; più in basso, un'ampia fascia di crepacci impone invece un ampio giro a destra finchè non si raggiunge il pianeggiante bacino superiore del glacier du Geant. Continuando in falsopiano in direzione Sud-Ovest, si transita al di sotto del sovrastante ampio Col d'Entreves e si punta direttamente alla base della parete Nord della Tour Ronde, ben riconoscibile per via della notevole crepaccia terminale.
Risalendo il ripido pendio di neve (45°) abbiamo scavalcato a destra la crepaccia terminale .

Descrizione:
Si scavalca la crepaccia terminale, a volte molto ampia e di difficile superamento, e, con un paio di filate di corda, si rimonta la prima parte del pendio puntando all'evidente canalino che si apre in alto a destra. Questo tratto di parete, di circa 120 metri di sviluppo, oppone difficoltà molto variabili a seconda delle condizioni: in caso di ghiaccio vivo come da noi trovato, vista la pendenza sostenuta (50°), conviene progredire assicurati (presso l'imbocco del canalino, su una cengia a destra, è presente uno spit su cui è possibile fare una sosta).
Entrati nel canalino, di ghiaccio vivo, si procede con maggiori difficoltà (60°) sfruttando per assicurarsi qualche chiodo infisso nelle rocce lato destro e qualche vite da ghiaccio.
Dopo altri 150 metri di sviluppo, con qualche passo di misto si traversa a destra e si raggiunge l'uscita del canale presso una comoda sosta su chiodi.
A questo punto ci si trova nella parte superiore della parete, un uniforme scivolo lungo un centinaio di metri sui 55° e spesso ghiacciato oramai solo una esile striscia di neve a destra vicino alle roccie evita tutta la salita i ghiaccio fatti comunque alcuni tiri con qualche vite. Una volta raggiunto il suo culmine, si esce nei pressi di un'ampia sella nevosa dove confluisce anche il parallelo couloir Gervasutti.
Ormai senza più difficoltà, si sale a sinistra l'ampia crestina nevosa che conduce ad un intaglio presso la base del castello roccioso terminale della Tour Ronde. Scavalcato l'intaglio, si scende per alcuni metri lo sfasciumoso canale sul versante opposto per poi traversare a destra su comoda cengia fino a raggiungere l'ampia spalla Sud-Est percorsa dalla via Normale.
Risaliti gli ultimi metri della spalla, si guadagna infine la panoramica sommità.

Discesa:
Si sviluppa lungo la via Normale.
Dalla vetta si percorre in discesa la spalla Sud-Est, su neve o roccette a seconda delle condizioni, con pendenze via via più marcate.
Quando la cresta si assottiglia e diventa pianeggiante, tagliare a sinistra e scendere, eventualmente con qualche doppia, un ripido canalino (40°) di neve o sfasciumi che si conclude direttamente sul ghiacciaio sottostante doppie attrezzate su massi.
Se le condizioni del canale fossero tali da non permettere una facile discesa, è comunque possibile proseguire lungo l'affilata cresta Sud-Est (passaggi di roccia, II e III) sino al colle d'Entreves.
Una volta raggiunto il ghiacciaio alla base della Tour Ronde, si segue in diagonale la traccia verso destra che proviene dal colle d'Entreves e si ritorna al colle del Flambeaux e al rifugio Torino.
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