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Monte Campioncino, 16/03/2014 | Tweet |
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Onicer | Pierpaolo
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Gita | Monte Campioncino |
Regione | Lombardia |
Partenza | Schilpario loc. Fondi (BG) (1250 m) |
Quota arrivo | 2100 m |
Dislivello | 850 m |
Difficoltà | MS+ |
Esposizione in salita | Sud-Ovest |
Esposizione in discesa | Sud-Ovest |
Itinerari collegati | nessuno |
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Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Marcia |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Questa domenica è deciso, si va in Val di Scalve a fare scialpinismo. Resta da decidere dove. Pizzo di Petto o Monte Campioncino? Buona la seconda, allettati dall’idea di iniziare e finire sci ai piedi ma non solo, visto che la zona dei Campelli essendo a mio avviso una delle più belle delle Orobie, ci attira come sempre alla grande. Partiamo dunque dai Fondi di Schilpario accompagnati da tantissima gente e non potrebbe essere altrimenti, considerata la splendida giornata che si prospetta. Ci inoltriamo nel bosco evitando per molti tratti la strada, sbucando dapprima nei pressi del Rifugio Bagozza, per poi portarci gradualmente al cospetto dell’imponente mole della Concarena con tutte le sue scenografiche cime. Osserviamo i canali e a sorpresa notiamo uno scialpinista scendere da quello del Baione. Dopo avere ammirato le sue gesta, seppure da lontano, continuiamo la nostra marcia fino ad approssimarci alla nostra meta. Per raggiungerla dobbiamo praticamente girargli attorno però, passando dapprima per il Passo Campelli e poi per il Rifugio Campione. Estasiati dal magnifico panorama affrontiamo il pendio che collega l’ultimo breve tratto di cresta. Decido di lasciare gli sci alla base dell’inclinato pezzo finale, che essendo tra l’altro tormentato da buchi e fratture nella neve, non è di certo alla mia portata scialpinistica. Toccata con soddisfazione la croce di vetta, è ora di scendere. Ci metto come di consueto un po' più tempo degli altri a prendere confidenza con la neve, del resto non è nemmeno molto facile da sciare perché essendo già completamente smollata può riservare insidie, la cosa mi impone perciò una certa prudenza e lentezza, particolarmente nei pendii moderatamente ripidi posti sotto la cima. Ne esco però anche io vittorioso e raggiunta la stradina il tutto assume un connotato decisamente più rilassante. Dopo un'appagante sosta al Rifugio Bagozza riprendiamo la discesa facendo lo slalom tra la miriade di persone che salgono e scendono, giungendo alla macchina iper contenti e soddisfatti!
Foto 1: rifugio campione semi sommerso Foto 2: in vetta al Campioncino Foto 3: al cospetto della Bagozza e non solo |
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Immagini | ![]() ![]() ![]() |
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