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Monte Triomen , 20/11/2022 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Monte Triomen |
Regione | Lombardia |
Partenza | Cusio (BG) (1130 m) |
Quota arrivo | 2245 m |
Dislivello | 1165 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Punti di appoggio ai Piani dell’Avaro |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo + ramponi |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | A distanza di diversi anni torniamo sul Triomen, dal momento che le opzioni di percorsi per noi inediti sulle Orobie scarseggiano, specialmente in questo periodo di prime nevicate in quota dove alcune escursioni più impegnative diventano non fattibili.
A questo giro, anziché dai Piani dell'Avaro partiamo direttamente da Cusio, evitando peraltro il pedaggio della strada. Dopo avere preso un sentierino che conduce alla chiesetta della Maddalena, poco più in là imbocchiamo il sentiero n. 109, che sale nel bosco ai Piani dell’Avaro. Attraversati i piani, ci portiamo sotto le pendici del Monte Avaro e, tramite il sentiero 109A, saliamo fino a incrociare il sentiero n. 101. Lo seguiamo a mezzacosta fino a riprendere il sentiero 109 lasciato in precedenza, portandoci in seguito a una sella posta all’imbocco della cresta est del Monte Triomen. Continuiamo per un brevissimo tratto a seguire il sentiero 109 che conduce ai Laghetti di Ponteranica, proseguendo in seguito sulla cresta. Nonostante ci sia poca neve e a chiazze, per precauzione calziamo i ramponi, prevedendo che saranno utili in alcuni brevi ma esposti tratti leggermente innevati. In effetti, la presenza di poca neve su alcuni passaggi esposti sul ripido pendio erboso a sinistra e su quello dirupato a destra, ci porta ad avanzare con molta cautela. Arrivati sotto la cima seguendo una labile traccia di sentiero in cresta o poco sotto di essa che però tende a scomparire, saliamo tra neve e balze erbose prestando sempre massima attenzione, dal momento che la ripidezza del pendio finale non ammette una scivolata. Arrivati sulla vetta (inaspettatamente affollata da un gruppetto salito dal versante opposto), il pendio si addolcisce e diventa più sicuro. Per tornare ripercorriamo la stessa cresta di salita, perché il nostro intento è quello di compiere un parziale anello coprendo la parte del sentiero 109 abbandonata in precedenza in favore del 109A. Mantenendo sempre alto il livello di attenzione, la ripercorriamo perciò a ritroso fino a uscire dai pericoli. Torniamo quindi ai Piani dell’Avaro tramite il sentiero 109 e da lì scendiamo a Cusio attraverso un sentiero secondario nel bosco (sui cartelli, posti però solo nella parte bassa, viene indicato come n. 21), segnato qua e là alla base degli alberi tramite bolli blu, che ci deposita su una strada sterrata posta poco sopra il paese. Questa strada ci riconduce in zona Maddalena e da lì in breve tempo scendiamo al parcheggio in paese, chiudendo l’escursione. Foto 1: sotto la cima, dopo avere salito il breve ma ripido pendio finale Foto 2: l'arrivo in vetta Foto 3: in discesa, in uno dei passaggi un più delicati |
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