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   Munt de Sura, 21/12/2013
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Onicer  4su13      
Gita  Munt de Sura
Regione  Lombardia
Partenza  Pescegallo  (1450 m)
Quota arrivo  2270 m
Dislivello  820 m
Difficoltà  MS
Esposizione in salita  Nord
Esposizione in discesa  Nord
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farina pesante
Altra neve  Farina pesante
Rischio valanghe  3 - Marcato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Neve farinosa abbondante ma pesante e a tratti con poco fondo
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Si torna in Val Gerola, riserva protetta per lo scialpinismo anche in periodo di magra!
Appuntamento alle 8,30 a Morbegno, io sono in ritardo come sempre ma non vedo segni di insofferenza sul volto di chi mi aspetta: che bello, penso, mi vogliono così bene che hanno imparato ad accettare questo mio difettaccio! Invece no, l'impazienza è stata semplicemente raffreddata dalla pioggerellina che picchietta fastidiosa sul parabrezza della macchina...
Vabbè, salendo diventerà neve, pensiamo! ma l'acqua resta acqua a Sacco, a Rasura, a Gerola, a Fenile (parcheggio pieno comunque): proseguo in auto e nessuno protesta, la voglia di prendere pioggia sugli sci oggi scarseggia! A Pescegallo pioviggina ancora e ci son 3°, ma più di così non si sale in auto, quindi ci “rassegnamo” e partiamo. Evitiamo le piste (che invece scelgono molti degli altri skialper presenti, che puntano al passo di Salmurano) e stiamo ad Est, seguendo una traccia fresca scavata in 30-40 cm di farina pesante fino a raggiungere la stradina per il lago. Al bivio per il Ponteranica l'unica traccia punta al Munt de Sura, e noi la seguiamo volentieri, superando con fatica (oggi a battere si pena!) qualche collega più “meditativo” e i grossi massi innevati (attenzione ai ponti da neve non sempre assestati, qualcuno è sprofondato in un buco fino alle spalle...) fino a scorgere il serpentone degli apripista che stanno creando faticosamente la traccia. Ci compattiamo rapidamente e raggiungiamo tutti assieme la cima,ringraziando i valorosi della prima linea e lasciandogli l'onore di battezzare il pendio Nord ancora completamente vergine, mentre spelliamo e ci cambiamo.
Ma i commenti che ci raggiungono non sono proprio come ci aspettavamo (e speravamo..): mugugni, sbuffi, imprecazioni, il ben manto farinoso di più di mezzo metro non ha fondo, e lascia gli sci in balia delle rocce sporgenti :((
Qualcuno punta allora alla traccia di salita, qualcuno si ostina a cercare neve migliore: noi seguiamo i secondi, e dopo qualche grattata tutto sommato “innoqua” raggiungiamo la dorsale che dà sulle piste, dove la sciata migliora decisamente sia in neve fresca che in neve già battezzata – pur restando piuttosto faticosa. Scendiamo la valletta che ci riporta sulla stradina, evitando i tanti “maros”; poi non ci fidiamo a tentare il bosco (ancora intatto) e raggiungiamo le piste che ci portano fino alla macchina.
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