Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Grotte di Oliero e Calà del Sasso, 01/08/2009
Inserisci report
Onicer  oscarrampica   
Gita  Grotte di Oliero e Calà del Sasso
Regione  Veneto
Partenza  valstagna  (250 m)
Quota arrivo  1000 m
Dislivello  750 m
Difficoltà  E
Rifugio di appoggio  no
Attrezzatura consigliata  nde
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Terminano queste infinite vacanze alpine del 2009 e lo fanno col botto. Da anni tutte le volte che passavo nel Canale del Brenta all’altezza di Val Stagna, ero attirato dall’aspetto selvatico dei luoghi, che sembrano abbandonati al loro destino, ai margini della vita che scorre sulla strada principale che scorre accanto, oltre il fiume senza passare. Oltretutto sapevo che da quelle parti c’erano delle grotte e che c’era una scalinata lunghissima che serviva per far scendere fino a Venezia il legname proveniente dall’altipiano di Asiago. E così l’1 agosto del 2008 ci predisponiamo lungo il viaggio di ritorno per la tappa sosta. Situate nella Valle del Brenta, a Valstagna, nel comune di Valbrenta, e scoperte nel 1882 dal botanico Alberto Parolini, le sorgenti dell’Oliero sono tra le risorgive carsiche più grandi d’Europa e meta turistica di interesse nazionale. Le grotte attualmente aperte al pubblico sono quattro: dalle due più in basso scaturisce il fiume Oliero (Covol dei Veci e Covol dei Siori) mentre le due superiori (Covol dei Assasini e Covol dee Soree), antichi sbocchi delle medesime sorgenti, sono ora asciutte. Alla Grotta Parolini si accede con una piccola imbarcazione in legno trainata a mano. Lunga un centinaio di metri e larga una ventina è interamente occupata da un lago la cui profondità massima è 13 metri ed è alimentata sul fondo da un condotto a sifone. Superato il laghetto dall’acqua cristallina e volte cosparse da stalattiti millenarie, si sbarca nel piccolo molo e ci si trova davanti ad una grande spaccatura, il Crepo dee Soree. Si visita poi la sala della colata chiamata così per una gigantesca cascata di stalattiti alabastrine alta ben quattordici metri. C’è poi il sentiero naturalistico-didattico che permette di conoscere il dirupato ed affascinante mondo della stretta valle glaciale del Brenta. L’Oliero, e’ probabilmente il fiume più 'corto' del mondo essendo lungo, si fa per dire, appena un centinaio di metri. E la sua acqua esce inarrestabile, fresca e bellissima, per gettarsi subito nel grande fiume Brenta. Le grotte dell'Oliero sono gli scarichi più importanti del massiccio carsico dei Sette Comuni. Da esse fuoriesce la maggior parte dell'acqua assorbita attraverso i numerosi inghiottitoi e voragini doliniche dell'Altopiano di Asiago. Le visitiamo girovagando fra le grotte e i sentierini con numerose aree picnic con bellissime vedute sull’acqua verde e consumiamo lì il nostro pranzo in ambienti che sembrano uguali dalla loro preistoria. Poi risaliti in macchina percorriamo i pochi metri che ci dividono dal bivio dove inizia la strada per Foza. Poco dopo vi è un tornante (andare destra, non seguire la strada che scende dritto) entrando nello strettissimo canyon della Val Franzela attorniato da cupe ed altissime pareti rocciose. Si arriva così al tornante dove la strada, famosa per l'infinita serie di paurose curve e tornanti scavati nella roccia, inizia a salire decisamente e in 11 Km porta a Foza. Proprio sul tornante c'è un piccolo parcheggio dove lasciare l'auto (circa 2 Km. dal semaforo in Valsugana) (m. 200 slm). La storia ci dice che correva l'anno 1398 quando fu resa percorribile la valle del Sasso, che costituiva la via più breve per scendere nel Canale dall'Altopiano di Asiago. Ne risultò una lunghissima scalinata, scavata nella roccia, che superava i settecentocinquanta metri di dislivello della valle con 4444 gradini di pietra, fiancheggiati da una canaletta selciata concava per la quale venivano divallati i tronchi. A piedi alle 14, imbocchiamo la stradina sterrata che continua sul fondo dell'orrida valle e dopo circa un Km. sulla sinistra, lasciando il fondovalle, inizia la scalinata segnalata da una palina storiografica. I bimbi,Armin e David,salgono intenti a tenere il conto dei gradini e questo li distoglie dalla continuità della salta con la scalinata che serpeggia in un ambiente boschivo molto bello e con diversi tratti accanto alle rocce. Dopo circa un’orretta di salita, inframezzata da qualche pausa troviamo un antico abbeveratoio e poco dopo un bel tunnel roccioso, largo appena qualche metro, abbiamo la bella sorpresa di riuscire a fotografare una biscia verde lunga circa 1 metro. La scalinata non concede soste e io seguo da dietro la salita dei pargoli. Da comincia ad accusare la fatica ma una serie di stretti tornanti e il conto che si è avvicinato ai 4000 ci segnala che non deve mancare poi tanto e difatti improvvisamente nell’ombra del bosco irrompe la luce che ci porta entusiasti a sbucare in un idilliaco prato in mezzo ad una radura di abeti. I bimbi festeggiano con un doppio 4 delle loro mani che unite diventano 4444, come gli scalini saliti ininterrottamente nelle ultime 2 ore. Bighelloniamo un poco al sole e sulle panchine del praticello, anche se fa veramente troppo caldo e allora scoprendo che sulla destra a poche centinaia di metri vi è la borgata del Sasso (frazione di Asiago)(m. 1.000 slm) ci andiamo a comprare un bel gelato. Alle 16.30 cominciamo a rotolare a valle e facciamo un simpatico incontro con uno stupendo cucciolo di salamandra così tenero da ricordare il personaggio di un cartone animato e un ‘ora dopo siamo di nuovo all’inizio della Calà. Tornati in paese a Valstagna scopriamo dei ragazzi intenti a buttarsi e seguendoli scopriamo delle bellissime marmitte naturali in cui seguendo il loro esempio cominciamo anche noi a nuotare e tuffarci. Asciugatici, è proprio l’ora di far calare il sipario su queste incredibili vacanze estive e prendere la strada della pianura. Arrivederci montagne, alla prossima Caprile.
Foto 1 bimbi e Cogol Foto 2 in salita sulla calà Foto 3 in cima alla Calà del Sasso
Report visto  2274 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport