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Monti Garzirola e Camoghè, 21/06/2020 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Monti Garzirola e Camoghè |
Regione | Lombardia |
Partenza | Dasio di Buggiolo, Val Rezzo (CO) (1130 m) |
Quota arrivo | 2228 m |
Dislivello | 1500 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Rifugi San Lucio e Garzirola |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Anni fa, durante la salita al Monte Garzirola, vedemmo in lontanza, piuttosto invitante, la cima del Monte
Camoghè. Ci dicemmo che un giorno saremmo tornati in zona per salirla. Quel giorno è dunque arrivato e, dopo avere studiato la difficoltà del percorso, decidiamo di tentare la salita dalla via un po’ più pepata, tramite la cresta che collega la cima del Garzirola con quella del Camoghè. Parcheggiata l’auto a Dasio, seguiamo la strada carrozzabile che conduce al panoramico rifugio San Lucio. Qui, voltiamo a destra salendo gli erbosi pendii fino a raggiungere il Rifugio Garzirola, transitando appena dopo poco sotto la cima del Sasso Basciotta. Proseguiamo, ora con pendenze meno sostenute, verso la vetta del Garzirola, accompagnati da intense e fastidiose raffiche di favonio. Arrivati in vetta al Garzirola volgiamo lo sguardo verso il Camoghè, assaliti da dubbi in merito alla fattibilità della salita a causa del vento intenso che su una cresta esposta, seppur breve, può comportare problemi e pericoli. Un po’ titubanti, ci avviamo comunque in direzione della cresta, pronti comunque a fare dietro front nel caso le condizioni eoliche rappresentino una seria minaccia. Giunti nel tratto chiave della cresta, il vento è sempre presente, ma con intensità più moderata. Decidiamo perciò di affrontarla, sebbene con molta cautela, che si traduce nel rannicchiarsi nei momenti in cui le raffiche aumentano di intensità. Con ovvia e prudente lentezza superiamo i tratti rocciosi più esposti, trovandoci poi a camminare su percorso sempre in cresta, ma meno preoccupante. Raggiunta la Bocchetta di Revolte si staglia di fronte a noi l’ultimo ma ripido tratto di salita che conduce in vetta. Con ripetuti zig zag saliamo fino a toccare l’anticima su sui si erge una costruzione in rovina, dopodiché la vetta vera e propria. Complice il vento e un certo freddo, ma anche il fatto che il nostro giro non prevede di ripassare dalla suddetta cresta e si preannuncia dunque lungo, non sostiamo molto in cima. Tornati alla Bocchetta di Revolte, prendiamo il sentiero che conduce al Passo di Pozzaiolo. Da lì ne prendiamo un altro, piuttosto lungo, che ci riporta al Rifugio San Lucio, passando sotto i ripidi pendii del Garzirola. Dal Rifugio San Lucio seguiamo ora la strada carrozzabile percorsa in salita per tornare a Dasio. Escursione piuttosto lunga e faticosa quella odierna (25km con 1500 metri di dislivello), ma senza dubbio appagante dal punto di vista escursionistico. Foto 1: in vista della cresta di collegamento al Camoghè Foto 2: sulla breve ma esposta cresta Foto 3: in vetta al Camoghè |
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