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Sassal Mason, 26/05/2013 | Tweet |
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Onicer | 4su13
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Gita | Sassal Mason |
Regione | Svizzera |
Partenza | Lago Bianco - Passo del Bernina (2243 m) |
Quota arrivo | 3000 m |
Dislivello | 1100 m |
Difficoltà | MS+ |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Esposizione in discesa | Nord-Est |
Itinerari collegati | nessuno |
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Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Crostosa |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | - lago Nero -
Sci ai piedi dal silos (spallaggio di 10' obbligatorio dal parcheggio, la strada di cantiere è tenuta pulita), neve trasformata fino a 2700 m, poi crostosa (al limite della portanza) fino alla cima scialpinistica. Bella discesa fino al fondovalle su perfetta tavola bianca che non remolla. - lago Bianco - Dopo aver festeggiato un compleanno pedalando su sentieri sabato, oggi ne festeggiamo un altro sugli sci... Il meteo è un po' incerto, quindi lasciamo scegliere agli amici più esperti la destinazione - ottima mossa! Memori di una salatissima multa passata, lasciamo le macchine (h 8.00, -3°C) allo spiazzo in corrispondenza della strada che ci porta prima allo spartiacque tra mar adriatico e mar nero (come ci insegna un chiaro cartello, tra il piccolo lago Nero e il più grande lago Bianco), poi al silos estrattivo in sponda opposta della valle; qui mettiamo gli sci e iniziamo la salita in zemaniana formazione 4-3-3 su una liscia e marmorea lastra di neve trasformata. Risalito parte del vallone per la Forcla di Caral e tagliato verso la via per il Sassal Mason, raggiungiamo la conca sormontata dalla nostra meta mentre la neve inizia a diventare crostosetta... Con rapidi cambi di formazione cerchiamo di disorientare il vento (che ci accompagna insistente, riprendendo fiato solo per brevi momenti), ma senza grossi risultati, tanto da permetterci - una volta raggiunta la cima - di apprezzare in tutto lo splendore del suo significato la definizione di "vento forte" scelta dal meteo svizzero per oggi... Buttate rapidamente le pelli nello zaino, scendiamo il bel versante Nord guardando il maltempo verso la valle di Livigno (ma anche l'Engadina non sembra passarsela meglio): chi è capace (beato lui...) scia leggero sulla crosta, disegnando belle serpentine, mentre gli altri sfondano 1 curva su 3. Per fortuna raggiungiamo in fretta la neve trasformata, che ci regala una bellissima sciata fino a quota 2500 m. Qui - vista la neve crostosa trovata alle quote maggiori - accantoniamo definitivamente l'idea di ripellare per la Forcla di Caral e ci godiamo ancora 200 m della splendida pista da sci che madre natura ci ha regalato oggi, per poi ripellare, risalire fino al limite della neve trasformata (+- 2700m) e ripennellare allegre serpentine fino al fondovalle (4°C). Una rapida disgressione per un pieno di gasolio in territorio extradoganale - con cordiale chiaccherata con i curiosi gendarmi svizzeri, pure loro scialpinisti - e poi finalmente possiamo riempirci anche lo stomaco con un'ottima pizza ai chiscioi in piazza della Basilica a Tirano. FOTO 1: itinerario e salita FOTO 2: prima salita e primo divertimento FOTO 3: risalita e...ridivertimento! |
Report visto | 2237 volte |
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Immagini | ![]() ![]() ![]() |
Fotoreport | |
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