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Cima Giovanni Paolo II, 16/12/2018 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Cima Giovanni Paolo II |
Regione | Lombardia |
Partenza | Valcanale (BG) (1120 m) |
Quota arrivo | 2230 m |
Dislivello | 1160 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Rifugio Alpe Corte |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo + ramponi |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | La Cima Giovanni Paolo II è una vetta che abbiamo già salito in passato in condizioni estive e provenendo dalla Baite di Mezzeno. Oggi, invece, decidiamo di tentare la salita da Valcanale in un ambiente che, quantomeno nel tratto conclusivo, si presume dovrebbe avere parvenze invernali.
Lasciata l’auto nel parcheggio posto sul tornante da cui parte il sentiero diretto al Rifugio Alpe Corte, ci incamminiamo su di esso facendo attenzione a qualche lastra ghiacciata qua e là. In questo tratto sono evidenti nel bosco i danni causati dalla tempesta di vento accaduta in autunno. Oltrepassato il Rifugio, continuiamo a camminare sul sentiero che segue il corso della valle e sale in direzione del Passo Laghi Gemelli. Nel primo tratto il percorso è pressoché libero dalla neve, dopodiché aumenta gradualmente fino a diventare regolare, sebbene l’altezza del manto non superi i 20/30cm. La presenza di alcuni passaggi leggermente ripidi, ma soprattutto la consistenza della neve che spesso è dura e scivolosa ci suggeriscono di calzare i ramponi. Saliamo a passo regolare raggiungendo il Passo Laghi Gemelli. Le condizioni meteo sono piuttosto grigie e, complice una brezza tesa concomitante a una temperatura di qualche grado sottozero, il freddo è abbastanza pungente. A questo punto svoltiamo a sinistra per seguire una traccia di sentiero battuta che sale decisa verso la nostra meta, che senza troppe difficolta raggiungiamo. Purtroppo possiamo sostare in vetta gran poco, perché il vento teso è sempre fastidioso. Come preventivato, non torniamo sui nostri passi, bensì scendiamo in direzione opposta, allo scopo di seguire il percorso che porta al Passo di Marogella. Non appena lasciata la cima, il vento tende a placarsi, cosa che ci consente di ammirare meglio l’ambiente circostante, selvaggio e meritevole. Proseguiamo in direzione del Monte delle Galline, seguendo sempre una traccia ben battuta e transitando a mezza costa sotto di esso, facendo un pochino di attenzione al traverso posto sotto la cima perché leggermente esposto. Superato questo tratto, la discesa prosegue senza intoppi fino al Passo di Marogella. Qui, svoltiamo nuovamente a sinistra e su pendenze particolarmente ripide perdiamo quota, puntando con decisione la valle su cui è posto il Rifugio Alpe Corte. Arrivati alla quota altimetrica in cui il manto nevoso tende a scomparire, togliamo i ramponi, ma dobbiamo prestare attenzione a qualche lastra di ghiaccio insidiosa. Raggiunto così il sentiero salito qualche ora prima, non ci resta che seguirlo (ripassando dal Rifugio) per fare ritorno al punto di partenza. Bella escursione, che complici le condizioni invernali nella parte alta ci ha fatto sentire come se stessimo battendo percorsi inediti. Foto 1: ultimi passi verso la cima Foto 2: vetta Foto 3: il Monte delle Galline. E' visibile la traccia che passa traversando sotto di esso. |
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