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   pizzo Canciano, 23/03/2013
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Onicer  4su13      
Gita  pizzo Canciano
Regione  Lombardia
Partenza  strada per Campo Moro  (1950 m)
Quota arrivo  3067 m
Dislivello  1495 m
Difficoltà  MS
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Crostosa
Altra neve  Farina pesante
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento - per centometristi -
partenza ore 8.45 con -2° (strada un po' ghiacciata ma ben fattibile con gomme invernali), salita in tantissima neve da crostosa a farinosa a ventata, discesa con luce pessima in neve crostosa e farina pesante passando per il passo di Campagneda.
Verso le 11 si è staccata dalle rocce dello Spondascia una valanghetta di neve pesante che ha preso in pieno alcune tracce di discesa dallo stesso Spondascia che scendevano sui laghi di Campagneda.

- per maratoneti -
partiamo da un parcheggio stranamente semivuoto e risaliamo - sotto uno splendido sole - una traccia perfetta (domani c'è il rally dello Scalino) incisa in un mare di neve con crosticina superficiale; poi, arrivati al cospetto dello Scalino, si apre lo splendido scenario della piana di Campagneda, oggi ancora più bello del solito grazie alla quasi totale assenza di tracce. Mentre risaliamo il cornetto ci gustiamo ingolositi le agili curve di due skialper più mattinieri (e più allenati!) di noi, che già stanno rientrando alla macchina - ma per noi queste saranno le uniche serpentine, per oggi...
Risalito l'attacco del ghiacciaio in neve ancora un po' crostosa, iniziamo a battere un infinito traverso verso il Canciano, mentre il cielo inizia prima a velarsi e poi si chiude completamente proprio quando arriviamo al deposito sci sulla cresta per la cima. Si alza il vento, nuvole basse si allargano verso il ghiacciaio, la luce peggiora ... rinunciamo subito alla vetta sperando di goderci almeno una bella discesa verso il passo di Campagneda, ma troviamo solo farina pesante un po' crostosa che fatichiamo ad interpretare a causa della pessima visibilità che ormai ci avvolge. Rimpelliamo e risaliamo al passo, battendocela tutta (c'è solo una traccia che arriva dalla val Poschiavo), poi scendiamo alla meno peggio verso i laghi di Campagneda e la piana omonima, trovando neve crostosetta anche dove qualche ora prima i nostri predecessori pennellavano farina...SGRUNF! Con le gambe ormai cotte e la luce che un po' migliora nel frattempo, seguiamo la strada fino al parcheggio (la neve non ha remollato per niente), schivando al pelo una motoslitta con tanto di numero sul parabrezza (NON ERA IL GESTORE DEL RIFUGIO) che risaliva a manetta gli stretti tornanti senza neppure degnarsi di rallentare o di spostarsi un po' di lato: forse il casco e gli occhialoni gli stavano stretti, e gli arrivava poco sangue al cervello? spero sia così, poverino...

foto 1: percorso e salita alla piana di Campagneda
foto 2: traverso sul ghiacciaio, con lo Scalino che ci guarda dubbioso
foto 3: il seracco lungo la discesa per il passo di Campagneda e la luce setosa alla piana

(grazie a Dynafit per gli sci nuovi, cambiati in garanzia dopo due anni dall'acquisto, e al Centro Sport di Sondrio per avermi prestato per un mese degli sci muletto ad ogni WE)
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