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   Costabella e Vetta delle Buse (Monte Baldo), 14/05/2017
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Costabella e Vetta delle Buse (Monte Baldo)
Regione  Veneto
Partenza  San Zeno di Montagna, loc. Due Pozze (VR)  (1285 m)
Quota arrivo  2152 m
Dislivello  1030 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Rifugi Fiori del Baldo e Chierego
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Buono
Commento A distanza di qualche anno, quando rimanemmo affascinati dall’ambiente del Monte Baldo con le sue vette rocciose in successione, facilmente raggiungibili tramite panoramici e comodi sentieri, oggi decidiamo di completare l’opera andando a esplorare la restante cresta del gruppo montuoso che la compone, che tempo fa avevamo solo osservato a distanza dalla Punta Telegrafo in direzione sud.
Partiamo quindi dalla località Due Pozze, raggiungibile percorrendo per qualche chilometro una stradina asfaltata che si stacca sulla destra poco prima di raggiungere Prada, camminando inizialmente su strada sterrata.
Non appena siamo in vista della erbosa Cresta di Naole, abbandoniamo la suddetta strada per portarci comodamente su essa e proseguire così in direzione del Rifugio Fiori del Baldo. Purtroppo oggi le nubi cumuliformi la fanno da padrone e la nebbia che apportano non ci permette di apprezzare il panorama che già da qui sarebbe niente male.
Ad ogni modo andiamo avanti e dopo avere raggiunto il Rifugio proseguiamo senza sosta su ripido sentiero in direzione del soprastante Rifugio Chierego. Anche in questo caso non sostiamo, preferendo continuare il cammino su larga cresta verso la cima Costabella.
Perdiamo ora qualche metro di quota scendendo sul lato opposto della cima appena raggiunta, per poi tornare a salire in direzione del caratteristico Passo del Camino. A questo punto, anziché proseguire sul comodo sentiero che conduce al Rifugio Telegrafo, sormontiamo in facile arrampicata la paretina a sinistra posta proprio sul passo, per accedere alla breve cresta di collegamento alla Vetta delle Buse.
Osservati da alcuni camosci curiosi, copriamo i pochi metri che ci separano dalla seconda cima di giornata.
Adesso ci si pone il quesito di come fare per ricollegarci al sottostante sentiero che conduce al Rifugio Telegrafo e che poco prima avevamo abbandonato, senza dovere necessariamente percorrere a ritroso la cresta appena calpestata. Così, anziché tornare indietro, proseguiamo oltre in esplorazione scendendo su labile traccia per il versante opposto. A un certo punto il sentiero sconnesso termina in un canalino che dopo un prima paretina da scendere si divide in due pezzi: uno a destra, dove alcune impronte nella terra potrebbero fare presupporre che la discesa sia fattibile, ma soprattutto uno a sinistra in cui è presente un cavetto d’acciaio che indica chiaramente quale sia la via da seguire. Il problema è che quest’ultima soluzione è resa più ostica da neve residua posta su terreno molto ripido e che sulle prime non ci ispira. Decidiamo così di andare innanzitutto a esplorare la variante di destra per valutare se sia possibile scendere da qui, ma dopo pochi passi constatiamo che il terreno eccessivamente ripido e sconnesso sconsigliano tale soluzione. Così, dopo qualche riflessione, proviamo a scendere per il canalino provvisto di cavetto. La difficoltà maggiore lungo questo tratto è rappresentata dal cavo bagnato e troppo sottile che non offre una presa sicura. Tenendosi forte e solcando la neve fortunatamente molle ma portante, riusciamo a scendere attraverso la prima metà del canale. Per la restante parte ci attende una disarrampicata su roccia dove non è presente neve. Superata questa ulteriore ma breve difficoltà riusciamo così a raggiungere il sottostante sentiero.
Camminiamo ora per breve tempo in direzione del Rifugio Telegrafo, visto che questo tratto è molto suggestivo, fino al punto in cui una targa segnala l’inizio della Ferrata delle Taccole. Il tempo a nostra disposizione è però ormai scaduto, visto che nonostante oggi siano previsti temporali più a nord, la prudenza non è mai troppa.
Facciamo così dietro front e, una volta tornati al Passo del Camino, proseguiamo in direzione del Rifugio Fiori del Baldo attraverso alcuni sentieri non percorsi all’andata.
Scendiamo ora in direzione dell’ex Rifugio Mondini per poi seguire alcuni sentieri (non del tutto chiari all’inizio per mancanza di indicazioni) che in ambiente più dolce ci riporteranno alle Due Pozze.
Escursione meritevole quella odierna, resa purtroppo meno suggestiva dalla mancanza di visibilità. È da consigliare soprattutto in giornate limpide.

Foto 1: cresta di Naole
Foto 2: verso la Cima Costabella
Foto 3: il ripido canalino sceso dalla Vetta delle Buse
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