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Pizzo Coca per la cresta Nord, 23/08/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Ares88 |
Gita | Pizzo Coca per la cresta Nord |
Regione | Lombardia |
Partenza | Valbondione (900 m) |
Quota arrivo | 3052 m |
Dislivello | 2400 m |
Difficoltà | F |
Rifugio di appoggio | Curò |
Attrezzatura consigliata | da escursioni su roccia, una corda da 60 e materiale per le due doppie. (passi obbligati fino al III) |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Dopo il periodo di ferragosto fatto a dare una mano al rifugio Coca ridiscendo in paese e arriva il momento della cresta Nord. Col paesano marco - salutato tre ore prima al bar - ci ritroviamo in strada e partiamo alle 3.30 dai grumetti. salita rapida ma rilassante nella notte fino alle dighe e poi lungo la valmorta. il sole ci coglie sul gerone sotto il passo Diavolo. Da questo si prende la cresta agilmente fino alla prima torre (roccia bella - pass II). Discesa ad un intaglio poi si riparte verso la seconda torre; dopo un saltello verticale ma su roccia buona (II+) si sale sul facile, ma molto molto molto marcio, fino alla cima. Pochi metri e appare la calata gia attrezzata (cordino nuovo - con 30 mt si passa tutto) che consegna alla famosa breccia a V. Da questa facciamo un breve tirello assicurati per il muretto chiave (IV) che però si può evitare tramite un caminetto sul versante vamorta (III-). rimettiamo via la corda e traverso a destra e poi il bellissimo camino di roccia spettacolare (I-II) fino alla groppa e alla cima della torre maggiore, donde si vede la croce. la cavalcata successiva ci porta a salti fino ad un cordino per doppia, che evitiamo con un bel salto (2 mt di scarto). poi alla successiva calata obbligata, ''attrezzata'' su un ronchione tutto scassato che sta su con lo sputo. infiliamo si la corda ma scendiamo totalmente in disarrampicata badando a non caricarla, perchè credo che quel televisore ci sarebbe arrivato addosso. col senno di poi, portarsi una corda da 60 e fare la calata dal torrione che noi abbiamo evitato col salto. così facendo essa porta direttamente al canale di arrivo permettendo di scansare la sosta suicida di cui sopra. dal canalino, invece di scendere un po' e prendere la cengia, risaliamo alla cresta e facciamo anche l'ultima torretta (ci siam portati la corda per cosa se no?!) tramite un muro fessurato esposto ad Est (III) su roccia un po' friabile (la sosta sopra è ottima per il recupero). un'ultima veloce discesa ci porta al colletto ove escono da destra il canalone N e da sinistra il canale E e la cresta Josi, da cui in velocità alla cima, toccata alle 10. discesa veloce e senza storia, a parte il guado della valle prima di maslana che ci costringe a togliere le nostre fidate Salomon. su questa via comunque vista la tipologia di appigli, meglio un bel paio di scarponi estivi. giornata senza una nuvola. il timing discreto si può migliorare velocizzando le calate, soprattutto la seconda che in disarrampicata 'sulle uova' ci ha fatto perdere parecchio tempo. |
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