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Monte Vetro, 20/11/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Monte Vetro |
Regione | Lombardia |
Partenza | Zambla Alta, strada per Capanna 2000 (BG) (1600 m) |
Quota arrivo | 2057 m |
Dislivello | 900 m |
Difficoltà | E |
Rifugio di appoggio | Rifugio Capanna 2000 |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo, eventualmente ramponi |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Un inedito nella Conca di Oltre il Colle. Suona quasi strano, considerando che di montagne in questa zona ne abbiamo salite, anche più volte. Eppure, il Monte Vetro ci manca. Sarà che rimanendo all’ombra di cime più alte e appetibili è sempre rimasto quasi invisibile ai nostri occhi. Oggi è giunto il momento di “sfatare il mito” e andare sulla sua vetta!
Partiamo da quota 1600 metri, parcheggiando l’auto sul piazzale lungo la strada che conduce alla Capanna 2000. Raggiunto il rifugio, il nostro intento sarebbe quello di passare per il sentiero dei fiori alto all’andata e quello basso al ritorno, ma la presenza di ghiaccio infido sotto il leggero strato di neve parzialmente fuso dalla pioggia e poi rigelato durante la notte per via delle schiarite rende la via pericolosa, cosicché torniamo indietro e prendiamo subito il sentiero basso, dove ghiaccio e neve sono presenti in misura decisamente minore. Camminiamo a lungo a mezza costa attraverso diversi sali scendi in direzione del Passo del Branchino, ammirando i contrasti tra l’atmosfera autunnale in basso e quella più invernale in alto, con neve e ghiaccio che incrostano le pareti di Corna Piana e Arera. Giunti nei pressi di una baita sterziamo decisamente a sinistra, puntando finalmente la Cima del Monte Vetro compiendo un semicerchio. Anziché tenere quella che sarebbe la via normale, prendiamo la cresta della montagna che in queste condizioni, con un leggero strato di neve sopra le zolle d’erba, si rivela un pizzico delicata nel primo tratto, dove l’esposizione non manca. Più avanti il percorso si addolcisce e senza particolari difficoltà arriviamo sulla panoramica vetta. Dopo la meritata sosta scendiamo prendendo la via normale, che taglia a mezza costa tutto il pendio sottostante la cresta appena percorsa. Tornati all’incrocio con il percorso di cresta, per il ritorno abbandoniamo definitivamente l’idea del sentiero alto e percorriamo così a ritroso il sentiero basso dei fiori, che certamente è più sicuro. Un po’ a fatica, soprattutto per me che sono alle prese con un piede ancora in convalescenza, facciamo ritorno all’auto pienamente soddisfatti per la bella giornata di montagna vissuta anche oggi. Foto 1 e 2: contrasti autunno-inverno Foto 3: Monte Vetro |
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