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   Doveva essere il Neri, invece solo il Brentei, 31/10/2016
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Onicer  Mapi   
Gita  Doveva essere il Neri, invece solo il Brentei
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Vallesinella  (1513 m)
Quota arrivo  2941 m
Dislivello  1428 m
Difficoltà  E
Rifugio di appoggio  Brentei, Pedrotti
Attrezzatura consigliata  nda
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Erano un paio di anni che sognavo di salire quel lineare canalone Neri, visto anche spaventosamente secco pochi mesi fa. Di recente con amici su una chat ci eravamo fatti promessa per la prossima primavera, ma ecco che da un paio di report fotografici su ice-climbing, a distanza di due giorni a fine ottobre, nasce l’idea di anticipare la salita.
Le condizioni sembrano buone dai racconti ed a giudicare dalle foto, in questo periodo fa un po’ caldo ma il canale è esposto a nord ed incassato tra alte pareti che ne hanno conservato le condizioni per giorni. La linea di salita così come la discesa sono tracciate, cosa vogliamo di più?
Con gli zaini un po’ pesantini partiamo dal parcheggio di Vallesinella, la sbarra è ancora aperta e ciò ci fa piacere. Passiamo dal rifugio Casinei e poi su in un bosco dai colori autunnali in una bella giornata dal cielo terso e temperature primaverili. Arriviamo quindi con il sole all’invernale del Brentei che, dobbiamo essere sinceri, fa veramente schifo per vecchiaia e manutenzione, con stretti materassi a terra e coperte vecchissime e bucate dai topi che sentiremo correre dietro le nostre teste durante la notte. Ma va bhe…il canalone è proprio di fronte a noi, è bellissimo e tutto il resto non conta. Intorno al rifugio è tutto secco, Marco parte alla ricerca dell’acqua per cucinare, un cartello in metallo dall’invernale ne indica la direzione… che subito si perde. Attenzione che verso il sentiero di arrivo, è presente un secondo cartello che porta ad un sentiero più basso e ad una sorgente.
Dalla valle non sale nessun’altro, in giornata lo hanno fatto altre 4 cordate almeno e ci dicono delle ottime condizioni tranne i primi 70m di ghiaccio duro, ci godiamo l’aperitivo guardando il tramonto su una panchina, poi cena con tortellini, salamino e formaggio annaffiato da un bicchiere di vino. Si prospetta una bella salita l’indomani, noi soli soletti nel canale.
Buonanotte, punto la sveglia alle 4.00.

Ecco che di notte io ho un malore imprevisto e la mattina non sono per niente in forma.
Io sono incavolata. Io fossi nei panni del mio socio sarei incavolata.
Devo invece ringraziare Marco che con molta calma mi ha quasi consolato e che era persino disposto a scendere a valle già al mattino se non mi fossi sentita meglio. Dormiamo un altro po’ aspettando la luce, poi le temperature frizzanti e la bella giornata mi convincono che almeno fino al Pedrotti per fare due passi si può andare. Così risaliamo il sentiero che in senso inverso avremmo fatto per tornare al Brentei dalla discesa dalla normale passando per il Pedrotti appunto. Oggi anziché alpinista mi sento escursionista “in ricognizione”, ma va bene così, la compagnia è piacevole, chiacchieriamo risalendo il tratto attrezzato tra roccette, neve e ghiaccio prima della sella che ci divide dal Pedrotti riscaldato dal sole, scattiamo qualche foto e ci sdraiamo un po’ a goderci la bella giornata. Peccato scendere, si sta così bene.
Ci torneremo e quel canale lo faremo, in compagnia magari anche di qualche amico che so avere voglia di salirlo.
Grazie Marco, sono state comunque due belle giornate.

Foto 1) Canalone Neri al mattino dal Brentei
Foto 2) Altra angolazione dal sentiero che conduce al Pedrotti
Foto 3) Partenza della Normale alla Cima Tosa dal Pedrotti
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