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Pizzo Uccello (San Bernardino), 02/01/2013 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | mario-bi |
Gita | Pizzo Uccello (San Bernardino) |
Regione | Svizzera |
Partenza | San Bernardino (dietro la chiesa) (1608 m) |
Quota arrivo | 2719 m |
Dislivello | 1111 m |
Difficoltà | BS |
Esposizione in salita | Est |
Esposizione in discesa | Est |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Farinosa |
Altra neve | Farinosa |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Stessa salita, stesso ponte, stessa cascina omonima se non anonima, perciò Vignone, e poi anziché virare a sinistra verso l'Uccello, stavolta si va diritti verso l'ignoto, un po' di ironia non guasta, e verso le terrazze che hanno, promette un'altra guida, le loro colonne d'Ercole fra la q. 2500 e la q. 2560, roba che ci conferma quanto le indicazioni per una genuina avventura siano inutili, talvolta, e noi ne sappiamo qualcosa, addirittura fuorvianti. Seguiamo così la lunga e interminabile valle, non vi sono dubbi al riguardo, sul lato sinistro scoprendo, solo a casa e per caso, altra guida altro regalo, che talvolta e con neve favorevole, i tratti in falsopiano, pochi, sono evitabili, ancora a sn. ma stavolta in discesa. Inutile è dire che qui l'occhio vuole la sua parte e lo dice anche un altro proverbio locale che tradotto recita “ buon tracciator non porta pena”, provare per credere. Infatti ad occhio saranno circa un paio di chilometri e tutti sappiamo, senza spiegarlo, di cosa stiamo parlando. Dopo qualche illusione e prima di giungere al Passo, anch'esso e a sua insaputa, come noto del Vignone, pieghiamo decisamente a dx. e la quota che qui diligentemente segniamo (2325) può servire solo in caso di nebbia. Le terrazze ora si rincorrono l'un l'altra, senza soluzione di continuità, e calpestandole, anche i piedi hanno un'anima e dicono, sapendoli ascoltare, la loro, forniscono via via, pur sospese, sicurezze e tranquillità, al punto che da quassù le ipotizziamo transitabili, per i gobboni, in salite e discese, se non ardite, fattibili. Le colonne e il loro passaggio che da sotto e dall'Uccello sembravano impossibili da trovare, svanite nel nulla. Nel nulla, poco più su e dopo il Torrione, è svanito anche il piccolo ghiacciaio che sotto la Nord de la Lumbreida andava fiero di sé solo una trentina di anni fa. Il miracolo dell'inquinamento e le fortune progressive del capitalismo e del surriscaldo del pianeta, continuano così a strabiliare esaltando le performances degli alpinisti che si ritrovano a transitarlo in metà tempo e senza pericoli. Ora non ci resta che salire il crestone (max 35°) che scende docile verso Nord Ovest e quanto sia maneggevole ce lo ripetono ancora una volta i piedi. Ideale la neve, ottime le tracce, sostenibile il vento che ci spazza senza tregua, sorprendente la cima, grande e piatta come un campo di calcio. (Continua al Piz de la Lumbreida).
Foto 1: Pizzo Uccello alla partenza Foto 2: Prima della rampa Foto 3: La vetta |
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