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   Punta Palasinaz, 28/12/2012
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Onicer  mario-bi      
Gita  Punta Palasinaz
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Estoul (Val d'Ayas)  (1815 m)
Quota arrivo  2782 m
Dislivello  1027 m
Difficoltà  MS+
Esposizione in salita  Sud
Esposizione in discesa  Sud
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Ventata
Altra neve  Ventata
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Dopo aver smanettato come sempre e più del necessario sul meteo per carpirvi sicurezze da uno che normalmente, come noi, è approssimativo e talvolta inattendibile, una volta partiti decideremo comunque sul posto e al momento. Lui, infatti, ci guida verso Nord (Estoul), per stare, così capita, a Sud, ma se vi sarà un'apertura anticipata, stavolta noi, piegheremo al traverso verso Sud, per andare a Nord ( Colle di Saint Marcel). Fece la stessa cosa Magellano che andò verso Occidente per scoprire l'Oriente e gli riuscì bene, si fa per dire, perché, carta canta, trovò un passaggio nelle terre o quasi di Patagonia e fu il primo a farsi un giro del mondo. Si prese anche una cantonata micidiale, e in questo un po' ci assomiglia, scambiando l'Oceano Pacifico per l'Indiano, ma lì era né poteva dire, adesso scendo. Noi, a Verres, invece siamo messi un po' meglio, possiamo decidere e, posto in conto l'incolonnabile con il buon senso, non sempre e come si vedrà foriero di positività, vien fuori un totale che ci costringe verso Nord. E Estoul sia, ma subito e una volta su, pronti a pentircene. Da lì, la valle, la famosa Vallée, è tutta aperta, e ormai tardi e con le pive nel sacco, non ci resta che continuare ed occasionalmente incontrare alcuni forestali, tre, per aggiungere all'ipotetica somma, le ultime incertezze. Noi cerchiamo conferme, nuovi e possibili itinerari per la punta di Valfredda (se avessimo saputo ascoltare forse li avremmo anche trovati), loro invece tirano indietro, laconici, prudentissimi e reticenti, investiti, non vi è dubbio, dalla divisa e nella parte ci spingono con ragionevole determinazione verso la Palasinaz e noi, ragazzi semplici ed influenzabili, smettiamo di lottare contro la sorte e le coincidenze, e lì ci dirigiamo. Dopo l'Alpe Palasinaz puntiamo al costolone Est che seguiamo fino a quando, non lontani dalla vetta, un, Mario guarda chi c'è, mi trova perso nei pensieri e mi sorprende. Torrione inespugnabile di neve e ghiaccio irrompe in questo giorno e in tutta la sua bellezza, bellezza tra le bellezze, il Cervino con a fianco, e per dire, quel candido pianoro che a quest'ora non è Rosà ma parla ugualmente all'anima. Un vento gelido, che scoprirò più tardi essere un Libeccio, ora spazza la cima. Ci prepariamo così a scendere. Tra accumuli e lastroni, come a suo tempo Pollicino, briciola dopo briciola, ne vien fuori persino una sciata pazzesca. Da non credere. Sino al coche.
Gita del 26 dicembre.
Foto 1: Il Cervino
Foto 2: Vetta e Corno Bussola
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