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   Ponteranica Occidentale, 24/12/2012
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Onicer  mario-bi      
Gita  Ponteranica Occidentale
Regione  Lombardia
Partenza  parcheggio impianti Pescegallo  (1420 m)
Quota arrivo  2372 m
Dislivello  852 m
Difficoltà  BS
Esposizione in salita  Nord
Esposizione in discesa  Nord
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Farinosa
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento
Primi al parcheggio, perché far traccia è il nostro Dio d'Amore (grazie Elsa), andiamo via sui 20 /30 cm. di fresca che di certo non ci aspettavamo. Della Val Gerola ci siamo invaghiti anni fa perché normalmente ci sorprende, ed è per questo che poi dovremo abbandonare l'avventura al Forcellino, che per noi e ormai, più che un passaggio, è un' Itaca e un viaggio. Lasciata la traccia ai “ripetitores”, continuiamo a farci la nostra che nel frattempo ci segue e, sebbene ad inizio di stagione, si mostra instancabile e instaccabile. Poco sopra il lago miriamo al centro del vallone e lì, per l'appunto e per troppa neve, prendiamo la decisione e tiriamo su diritti. Quella del Forcellino è una storia di rinunce che oggi non ci va di raccontare, per loro non c'è verso, anche perché in serbo teniamo ben altro. L'idea su cui lavorare ce la da uno di quei “performers” che ormai tutti, pare, individuano con un diminutivo e che senza sapere ciò che si fa, ci sfreccia vicino con l'ultimo delirio ficcato nei padiglioni. Spero per lui che sia almeno un rock ma quel suo perdersi nelle punte, non da molte speranze, mentre a me vien voglia di scrivere, per contrasto, quell'elogio alla lentezza che da tempo covo. Niente di serio. Non ho letture classiche al riguardo che immagino vi siano, ma possiamo considerarlo niente di più che un inizio, un gioco e , insieme, una follia. La lentezza non è questione di tempo né di velocità, niente a che vedere con orologi e lancette. Di sicuro è il contrario della fretta che tutto stroppia, uniforma e appiattisce, ma anche di più. E' ritmo, carezza, melodia e silenzio. E' urlo dei sensi. Permette di usarli e quindi non di guardare ma vedere, non sentire ma ascoltare, non toccare ma sfiorare, non gustare ma assaporare, non annusare ma lasciarsi inebriare. E ancora e forse ha a che fare con la pazienza, con il saper aspettare, con il condividere, con il dialogare. E' una concentrazione su ciò che si fa, sull'oggi, senza passato né futuro. E' il semplice sentimento dell'esistere che ci fa vivere più pienamente, che ci rende migliori. E' una filosofia. E' un andare adagio per non inciampare, cosa che ci appare chiara anche lì nel breve canalino che conduce nel punto più basso della cresta spartiacque e ci fa gioire in vetta. Soli lassù, soli nel vallone, soli noi, e l'incredibile ci restituisce il luogo così com'è: una piccolissima perla. E adesso diteci se tutto è chiaro e se si può cominciare.
Itinerario di sabato 22 dicembre.
Foto 1: l'uscita del canalino
Foto 2: sguardo sui Ponteranica
Foto 3: in discesa dal canalino
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