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   Maderhorn, 01/12/2012
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Onicer  mario-bi      
Gita  Maderhorn
Regione  Svizzera
Partenza  Ospizio Simplonpass  (2005 m)
Quota arrivo  2930 m
Dislivello  995 m
Difficoltà  BS
Esposizione in salita  Ovest
Esposizione in discesa  Ovest
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Farinosa
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Anche tra gli alpinisti, pensiamo, vi siano persone ferite. Umani che, come noi, hanno bisogno di creare e ri-creare altri mondi, perché quello in cui viviamo ci sta stretto,ci arreca dolore ansia e sofferenza, non è quello che immaginiamo, non ci è sufficiente, non è ciò che vorremmo. Siamo anime danneggiate, senza sapere chi realmente siamo, anche oggi, come ieri e ieri l'altro, in cerca di senso. Vaganti e vagabonde. Oggi lo facciamo, ci si può riprovare partendo da qui, all'Ospizio, domani chissà. La neve è tanta, finalmente, tanta e verosimile. Mi accompagno a Lei che è illusione e conforto, accoglienza e solitudine, compagna, gioia e disperazione. Non è la nostra prima gita di stagione ma, da soli e testardi sì. Falliti per nebbia i tre precedenti, siamo al quarto tentativo di una montagna che tutti descriverebbero facile o facilissima. Ma quel vagare senza vedere, cosa che neppure una carta e una bussola a volte risolvono, ora più che un passato, ci appaiono come la metafora di una vita. Delle nostre vite. Tant'è che … Si parte entrando nella Chalterwassertal con un traverso (q. 2180 mt. circa) senza perdere più di tanto la quota e su terrazzini, a metà strada tra l'Ospizio e il traverso classico ma più pericoloso, che le moltitudini continuano a seguire marciando incolonnati verso il Breithorn. Trenta, cinquanta, la fresca da battere che avidi e in perfetta solitudine ci prendiamo a piene mani. Così saliamo al centro del vallone e al pilastro che sui due piedi e impettito non sa dirci nulla di sé, prendiamo un thé caldo. Poco dopo,dietro di noi, dal vuoto, e in un nonnulla, si materializza un gruppo di baldi e avventurosi giovanotti con i quali condividiamo le nebbie, di nuovo calate, e ora spesse. Dalle parti del laghetto omonimo, ora vaganti, saliamo una rampa e poco dopo, complice una schiarita, lasciato non lontano e sulla destra il rifugio ben posizionato ai piedi della cresta Sud-Ovest del Terrarossa, piegando a sinistra, su ripida rampa, e breve canalino, facciamo vetta. L'altimetro dice 2930, i ragazzi che non è il Maderhorn ma una cima senza nome, noi continuando nel dubbio, condizionati dai loro commenti, rinunciamo, pentendoci subito dopo, alla discesa su Rothwald. Dietro a loro che van di fretta, senza sapere quello che si fanno, scendiamo soli sulle nostre tracce. La neve, come a Mosè nel Mar Rosso, si apre sotto gli sci ed è puro volo. Beati noi, chi c' è stato lo sa.
foto 1:il traverso dopo la partenza
foto 2: il pilastro del thé
foto 3: dopo il rifugio
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