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   Sassa d'Entova-Pzo Malenco-Pzo Tremoggia, per la Vedretta di Scerscen Inferiore
Zona Lombardia - Masino Disgrazia
Partenza San Giuseppe (Valmalenco)  (1630 m)
Quota attacco 2960 m
Quota arrivo 3441 m
Dislivello 2400 m 1500 dall'ex Rif. Scerscen
Difficoltà PD ( pendenza 35° / II in roccia )
Esposizione in salita Est
Rifugio di appoggio even. Rif. Longoni
Attrezzatura consigliata Corda, piccozza e ramponi
Orario indicativo 6h al Pizzo Tremoggia, salendo tutte e 3 le cime
Periodo consigliato Luglio-Settembre
Descrizione Da San Giuseppe proseguire con l’automobile a dx fino alla località Prati della Costa/Bracciascia, dove c’è il divieto di transito, e si parcheggia. Continuare a seguire lungamente la strada sterrata che raggiunge l’Alpe Entova (1917 m). Dall’ultima baita, seguire a dx il sentiero (a volte poco visibile) che sale sempre abbastanza ripido. A circa q. 2200m piega a sx (rari ometti) e poi sale ancora fino a riprendere la stradina principale, raggiungendo poi dei laghetti posti sotto l’ex rif. Scerscen. Giunti nei pressi del più grande, il Lago d’Entova, piegare a sx e superare gli ultimi ripidi 80m di dislivello che portano all’ex rifugio ormai diroccato. (NB: All’Alpe Entova, si possono anche seguire le indicazioni per il rif. Longoni, su percorso più dolce ma più lungo. Se si è deciso di pernottare al rif. Longoni, invece, occorre ovviamente seguire queste ultime)
Qui si apre il panorama sul gruppo del Bernina, spettacolare! Proseguire a sx su terreno sfasciumoso, fino a mettere piede sulla vedretta di Scerscen. Proseguire verso WNW, aggirando sulla dx la Sassa d’Entova e raggiungere facilmente la cima da dx verso sx (3329m). Scendere di nuovo sul ghiacciaio puntando poi al ben visibile e vicino Pizzo Malenco, passando sotto la sua verticale, e poi iniziare a salire lungo la ripida pala con diversi zig-zag, puntando alla Forcola Malenco (3300m), tenendosi un po’ più a sx della stessa (attenzione alla crepaccia terminale in stagione avanzata). Raggiunte le roccette finali, si supera un primo ripido ma breve canalino e poi le placconate finali (max II) che portano in vetta (3438m). In presenza di vetrato o neve inconsistente, queste placche possono risultare difficoltose anche per mancanza di possibili assicurazioni. Scendere nuovamente alla forcola e puntare direttamente ai facili e sassosi pendii ESE del Pizzo Tremoggia, spesso privi di neve, seguendo i rari ometti ed esili tracce di “sentiero”. Raggiunta l’anticima (grande ometto) si prosegue brevemente senza difficoltà e quasi in piano fino alla cima vera e propria (ca. 6h dalla partenza).
DISCESA: A) Per lo stesso itinerario. Calcolare circa 4h e 30' per il ritorno.
B) Con giro ad anello dal passo Scerscen, passando per il Vadret da Fex e il Passo Tremoggia. Dal Pizzo Tremoggia scendere per lo stesso percorso per un centinaio di metri; poi senza percorso obbligato ma abbastanza logico, scendere più direttamente dal versante N, scegliendo il percorso migliore in base alle condizioni, spostarsi poi verso dx per evitare tratti più ripidi e raggiungere il passo, sopra il quale è posto il bivacco Colombo, poco visibile sulle rocce. Dal passo iniziare ad abbassarsi dolcemente e progressivamente spostarsi a sx, puntando alla base di un evidente isola rocciosa (circa q. 3000m). Superatala, aggirarla e, mantenendo sempre la stessa quota, proseguire verso SW, fino ad arrivare in vista del Passo Tremoggia, ove è posta una palina (1h dal Passo Scerscen). Da qui si segue il sentiero ben segnalato con bolli bianco-rossi che, prima su ripidi sfasciumi, poi su sentiero più comodo e infine pietraie, riporta all’incrocio che sale al rif. Longoni (circa 10min dall’incrocio). Seguire quindi il sentiero che riporta alla partenza (2h e 30' dal passo Tremoggia).
Valutazione itinerario Eccezionale
Commento Stupendo giro che, soprattutto se percorso ad anello, regala permette di realizzare un tour completo privo di particolari difficoltà ma in ambiente e con panorami splendidi. Ovviamente si può scegliere se salire tutte le cime della “triade” che chiude a sud il bacino della Vedretta di Scerscen inferiore oppure solo alcune o solo una di queste. Ma vale veramente la pena di salirle tutte e tre, se le condizioni nivo-meteo lo consentono. Nessuna delle tre cime presenta difficoltà particolari, essendo soprattutto terreni sfasciumosi quelli che portano sulle vette; il Pizzo Malenco è l’unica delle 3 che, se con neve inconsistente o vetrato può presentare qualche difficoltà sulle placconate finali. Il tratto sul ghiacciaio, anche se non particolarmente screpacciato, va percorso naturalmente con l’adeguata attrezzatura da ghiacciaio. Il dislivello totale è calcolato facendo il giro ad anello, anche se non varia di molto anche se si torna dal percorso fatto all’andata, ed è comprensivo di tutti i saliscendi presenti, soprattutto le salite e discese da tutte e 3 le cime.
NB: E’ possibile pernottare al rif. Longoni; così facendo, si riduce il dislivello del secondo giorno, anche se si allunga un po’ il percorso per arrivare, il mattino dopo, all’ex Rif. Scerscen.
FOTO 1: Sulla Vedretta di Scerscen Inferiore.
FOTO 2: Il Pizzo Malenco con le ripide placconate finali con, in basso, la Forcola Malenco.
FOTO 3: Il Pizzo Tremoggia visto dal Pizzo Malenco. In basso a dx il Passo Scerscen.
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10/07/2021  -  Sassa d'Entova-Pzo Malenco-Pzo Tremoggia, per la Vedretta di Scerscen Inferiore, di Fedora