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   Pizzo Badile, via Cassin
Zona  Svizzera - Grigioni
Partenza  Bondo Laret (1350m)
Quota attacco  2250 m
Quota arrivo  3308 m
Dislivello  800 m
Difficoltà  TD / VI ( V+ obbl. )
Esposizione  Nord-Est
Rifugio di appoggio  Sasc Fourà, Giannetti, biv Redaelli
Attrezzatura consigliata  Attrezzatura alpinistca completa. Eventuali ramponcini. Friends fino al 3 camalot. Martello e chiodi utili.
Orario indicativo dalle 6 alle 12 ore
Periodo consigliato estate asciutta e calda
Descrizione Dal parcheggio di Laret di raggiunge il rifugio Sasc Fourà in circa 90 minuti. Continuare per il sentiero segnato del Vial fino a quando esso scende sul ghiacciaio sotto le pareti. Si continua allora su diritti fino ad una forcella fra lo spigolo nord e una torre staccata. Fin qua dal rifugio circa 1 ora e 45 su ganda e sassi con alla fine passaggi di II. Dalla forcella scendere nell'altro versante, passi di II o brevi doppie, raggiungendo la cengia che si segue verso il centro della parete. Attenzione se sulla cengia ci sta ancora neve tratto molto pericoloso. Attaccare alla fine della cengia presso un diedrino obliquo a cui segue una cengetta e poi un caminetto stretto che porta alla base del diedro Rebuffat. fino qua circa 80 metri III/IV
1 IV+ salire il diedro e uscire a sinistra in placca
2-3 IV+ continuare in obliquo a sinistra per placca con fessure e poi un caminetto (1 bivacco cassin) raggiungendo una sosta su placca
4 V+ VI- traversare sulla placca sotto dei tetti seguendone l'andamento attraversando alla fine a sinistra alla sosta. alcuni chiodi.
5 V V+ superare la placca sovrastante, un diedrino e poi di nuovo in placca alla sosta. Lunghezza poco proteggibile.
6 IV traversare a sinistra seguendo la conformazione della parete. Salire quindi alcuni metri e attraversare a sinistra alla sosta su chiodi normali
7 IV+ V salire diritti per le lame sovrastanti con 2 chiodi uscendo poi in obliquo a destra per sostare in un colatoio ad anfiteatro.
8 V III salire le lame a sinistra e poi uscire su placche facilmente alla sosta in obliquo a sinistra
9-10 II III in obliquo a sinistra facilmente puntare al camino evidente che porta alla grande cengia che si segue verso sinistra fin sotto il secondo diedro. Salire alcuni metri alla sosta.
11 V+ VI passi di A0 salire per il diedro camino. impegnativo e poco protetto. uscirne a destra presso 2 chiodi della vecchia sosta e in obliquo alzarsi (IV) verso la sosta.
12 V V+ VI salire diritti per le lame del diedrino sovrastante uscendo a destra allo strapiombo. alcuni chiodi sul tiro.
13 V VI A0 salire il diedrino fin sotto l'evidente tetto che si supera a sinistra con un passo obbligato in libera, proseguendo poi con diversi chiodi per la continuazione del diedro
14 IV II salire a destra della sosta e traversare decisamente a sinistra seguendo la fessura orrizzontale. Oltrepassare lo spigolo e salire per placche e camino facilmente ad una piazzola da cui si continua ancora un poco alla sosta.
15 III per placche puntare al camino sovrastante
16 IV+ V traversare a sinistra e raggiungere il diedro placca che si segue fino alla sosta dove diventa camino. diversi chiodi.
17 IV+ VI- salire il camino che presenta una strozzatura liscia e molto stretta. tratto faticoso e poco protetto
18 V ancora per il camino, ora largo, seguendo le fessure ai lati. acluni chiodi, superando alla fine uno strapiombo con chiodi sia a destra che a sinistra.
19 V III ancora per il camino fino ad arrivare ad una cengia da cui si traversa a sinistra per una decina di metri ad una cengia con clessidrone dove si sosta
20 III salire diritti per le placche sovrastanti 25 metri. puntare ad una forcellina della cresta con un ditone. 1 chiodo sosta su clessidra
21 IV obliquare a destra per le placche salendo poi una serie di lame con 1 chiodo e un diedrino. sosta con 1 chiodo da integrare
22 IV diritto su per fessure e diedrini, superando un ultimo strapiombo, si arriva sullo spigolo nord. seguirlo alcuni metri fino ad una comoda piazzola con spuntone gigante.
23 III per il filo fino ad un chiodo con cordino rosso
23 III per il filo o a destra fino ad un ripiano che si raggiunge calandosi per una fettuccia marcia. sosta su clessidra.
24 II traversare sul versante nord raggiungendo in leggera discesa una cengia che risalendo porta ad una forcella nei pressi della cima.
Continuare sempre per il filo per risalti e forcelline raggiungendo in breve la cima con obelisco. Il bivacco è posto circa 50 metri avanti e 10 metri sotto la cima continuando nella direzione di marcia.

Discesa: individuare un canale sulla verticale della cima e per evidenti tracce di passaggio raggiungere l'anellone di doppia. Con alcune corde doppie, seguendo i segni arancioni, raggiungere la cengia che va seguita verso destra faccia a valle. Risalire seguendo i bolli rossi e svalicando nel canalone successivo, croce, da cui con un altro paio di doppie si giunge alla base della parete. Puntando in direzione sud ovest seguendo tracce e ometti si raggiunge il rifugio Giannetti. Dalla cima 3 ore circa.E' possibile sia scendere tutto in doppia sia arrampicando.
Dal Giannetti si può scendere in Val Masino in circa 2 ore e mezzo oppure tornare al Sacs Fourà tramite passo del Porcellizzo e della Turbinasca in circa 5 ore
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento  Bellissima via mito dell'alpinismo. Mantiene intatta la sua fama nel tempo e infatti è sempre molto affollata. Da non sottovalutare per la continuità dei passaggi e la difficoltà della ritirata. Attualmente è meno chiodata che in passato e i chiodi esistenti sono spesso vecchi e non molto sicuri. In caso di maltempo la parete risulta molto pericolosa per la sua conformazione. Il bivacco in cima ha 6 posti letto e VA USATO SOLO PER EMERGENZA. Una classica da non perdere.

prima salita: Cassin, Esposito, Ratti, Molteni, Valsecchi
14/16 luglio 1937
Itinerario visto  47318 volte
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