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   Uja di Bessanese, dallo spigolo Murari, discesa dalla via normale
Zona  Piemonte - Alpi Graie
Partenza  Pian della Mussa (Balme, TO) (1790m)
Quota attacco  3050 m
Quota arrivo  3604 m
Dislivello  550 m
Difficoltà  AD+ / IV ( IV obbl. )
Esposizione  Nord-Est
Rifugio di appoggio  Rif. Gastaldi
Attrezzatura consigliata  7-8 rinvii, cordini, serie di friend, 2 mezze corde da 50m; eventualmente ramponi e piccozza soprattutto a inizio stagione
Orario indicativo 1° g.: 2h e 15'; 2° g.: 6-8h+4h la discesa al rif.
Periodo consigliato Luglio-Settembre
Descrizione 1° g.: Lasciata l’auto al Pian della Mussa (pagamento di 3 euro tramite macchinetta), seguire la stradina a sx e attraversare il ponticello per proseguire poi a dx lungo il sentiero che porta al rif. Gastaldi (2h e 15’).
2° g.: Dal rifugeio scendere nella conca sottostante inizialmente lungo un sentiero (dir. W), poi abbandonarlo per abbassarsi nella conca, rimanendo sulla dx. Puntare alla base della morena e lasciarla poi alla sua sx per risalire un pendio (nevoso a inizio stagione), altrimenti più sfasciumoso. Arrivati a un colletto, salire per roccette sulla sx (I/II), fino ad arrivare a una cengia. Sempre su roccette, proseguire verso sx e salire fino a una seconda cengia nevosa. Ora verso dx fino al suo termine, dove inizia lo spigolo. L’attacco si trova nei pressi di una evidente vena di quarzo (sosta a spit con cordone). NB: A inizio stagione potrebbe rimanere un po’ nascosta dal salto di neve alla base dello spigolo. (1.30 h dal rifugio).
L1: Dalla sosta risalire il caminetto (III/III+), spostarsi poi a dx verso lo spigolo (I/II). Superare poi un tratto più verticale ed esposto (III/III+), sostando poi su spuntone (50-55m). NB: Nel caso non si riuscisse a partire dall’attacco per presenza di neve, ci si può spostare di qualche metro a dx e salire su facili roccette dove poi si può attaccare.
Procedere ora in conserva tenendosi a sx dello spigolo su facili roccette e placche (I), fino ad arrivare a una selletta. Prendere lo spigolo e salire inizialmente lungo il filo (II), poi alla sua dx. Attraversare il canale verso dx nel punto più comodo e raggiungere così l’affilato spigolo (sosta su 2 spit).
L2: Proseguire lungo l’esposto spigolo fino ad arrivare alla sosta a spit (50 m, II/III).
L3: Seguire ancora lo spigolo sempre in esposizione (II/III). Risalire poi un pinnacolo dal quale si scende fino alla sosta su spit (35m, 1 chiodo).
L4: Tenersi ora a dx del filo su roccia un po’ delicata (IV), fino a riprendere poi lo spigolo (III) e continuare fino alla sosta a spit (50m, 1 chiodo).
L5: Salire ancora lungo lo spigolo fino a una selletta; da qui salire per una bella fessura sulla sx (III+) e poi di nuovo sul filo fino alla sosta a spit (50m).
L6: Proseguire sul filo dello spigolo (III). Giunti ad un salto, evitarlo tenendosi a dx (I). Poi di nuovo sullo spigolo fino alla sosta a spit (50 m).
L7: Sempre tenendosi lungo il filo a tratti piuttosto aereo (II), proseguire fino alla sosta a spit (50m).
L8: Tenersi inizialmente sullo spigolo fino a degli strapiombi; traversare quindi a dx (III+/IV) e poi salire lungo un bel caminetto (III/III+). Riguadagnare quindi il filo dello spigolo fino alla sosta a spit (50m, 1 chiodo).
L9: Proseguire sempre sullo spigolo (II) fino ad una paretina più verticale che si scala direttamente (III/III+) e poi si sosta su spit (40m).
L10: Salire a dx della sosta (III) e poi di nuovo sullo spigolo (II) fino alla sosta a spit (50 m).
L11: Scendere camminando lungo la cresta, poi salire senza percorso obbligato tra massi tenendosi il più possibile vicino al filo di cresta (II). La sosta è da attrezzare (55 m).
L12: Proseguire salendo a sx per evitare salti verticali e strapiombanti (I/II). Sosta da attrezzare (55m).
NB: E’ possibile dividere L11 e L12 in 3 tiri se si ha corda da 50m, sostando dove più comodo.
L13: Salire una breve fessura (III) e poi su facili rocce raggiungere la cima del Segnale Rey (10 m).
Proseguire lungo l’esposta cresta fino a una sosta attrezzata. Calarsi con una doppia da 15m fino a una cengia sul lato sx. Proseguire per un bel tratto lungo la cengia (I/II, attenzione al terreno un po’ instabile, possibile far sicura su spuntone dopo qualche metro). Aggirato il pendio, risalire in cresta fino a un’altra sosta attrezzata (Segnale Baretti). Calarsi in doppia un po’ strapiombante (20m) e proseguire lungo la cresta fino alla Madonnina del Segnale Tonini (1h dal Segnale Rey, 6-7 h dall’attacco).

DISCESA: La discesa è piuttosto lunga e complessa e costituisce la via normale di salita dal versante S e la cresta SE (PD-). Dalla Madonnina si scende seguendo bolli bianco/rossi e tracce lungo il ripido versante SE (I). Poco dopo si raggiunge una sosta attrezzata dalla quale ci si cala per raggiungere un canalone nevoso sul versante francese (poco più sotto c’è un’altra sosta di calata, se si vuole proseguire lungo la cresta ancora per qualche metro). Se il canalone è innevato, è molto più comodo e agevole scendere da qui piuttosto che proseguire per la cresta (segni bianchi). Proseguire poi su sfasciumi (rari ometti) fino a raggiungere i nevai. Tenersi il più possibile a mezzacosta con dir. S (ometti), fino a una grossa zona sfasciumosa, dalla quale si è costretti a scendere fino alla base del Ghiacciaio d’Arnas. Proseguire lungo l’innocuo ghiacciaio e poi salire per circa 100m di dislivello fino al Colle d’Arnas (3010 m), facendo attenzione all’ultimissimo tratto molto sfasciumoso e instabile. Da qui per sentiero o neve, scendere fino al rifugio Gastaldi. Dal Segnale Tonini calcolare 4h di discesa al rifugio. Da qui, in circa 1h e 45’ si scende al Pian della Mussa.
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento  Lo Spigolo Murari (cresta NE) è sicuramente la via più bella per salire questa montagna imponente e maestosa, lungo uno spigolo di 550m di dislivello con un’arrampicata su roccia da buona a ottima, a parte i primi 2 tiri dove è meno solida. Si svolge prevalentemente lungo il filo di cresta, quindi facilmente individuabile nonostante siano presenti solo pochissimi chiodi in 2 o 3 tiri. Vi sono comunque buone possibilità di protezione con cordini su spuntoni o friend. Solo il primissimo tratto è un po’ da cercare, ma una volta raggiunto lo spigolo la via è logica e intuitiva. Le difficoltà sono prevalentemente di III/III+, con 2 tratti di IV. Le soste sono tutte attrezzate a spit con catena tranne in L11 e L12. Consigliabile percorrerla con le scarpette. L’ambiente è grandioso e selvaggio, e va percorsa solo con condizioni di meteo stabili, soprattutto per la discesa molto lunga e complessa, che può diventare molto complicata con meteo avverso. In caso di necessità o ritirata forzata, ci si può calare in doppia dalla via di salita (le soste a spit hanno anche anelli di calata), ma le possibilità di incastro delle corde sono alte, oltre ad eventuali scariche di sassi. Fino a fine luglio solitamente, in discesa, si percorrono diversi tratti ancora su neve; è utile quindi avere i ramponi. La neve però agevola moltissimo la discesa perché permette di evitare i tantissimi tratti di sfasciumi.

FOTO 1: La Bessanese all'alba vista dalla conca sottostante il rifugio. In rosso la cengia finale che porta all'attacco (cerchiato); ben evidente lo spigolo che si staglia contro il cielo.
FOTO 2: Lungo lo spigolo su L2, con il bel pinnacolo di L3 da scalare.
FOTO 3: Durante la discesa dal Segnale Tonini lungo il versante Sud; sulla dx, parte del percorso di discesa sul versante francese con la risalita finale al Col d'Arnas.
Itinerario visto  47290 volte
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09/07/2020  -  Uja di Bessanese, dallo spigolo Murari, discesa dalla via normale, di Fedora