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   Cornone di Blumone/Pilastro del lago, Via Sogno di Elena
Zona  Lombardia - Adamello
Partenza  Passo Crocedomini, loc. Malga Cadino (1805m)
Quota attacco  2400 m
Quota arrivo  2843 m
Dislivello  370 m
Difficoltà  TD / VI e A0 ( V+ obbl. )
Esposizione  Sud-Ovest
Rifugio di appoggio  Rif. Tita Secchi
Attrezzatura consigliata  N.d.a. serie di friend, nuts, scelta di chiodi, martello. Eventualmente doppiare friend medi
Orario indicativo 6h solo la via
Periodo consigliato Estate
Descrizione AVVICINAMENTO
Raggiungere il passo crocedomini salendo dal versante camuno (Bienno), e scendere dall'altro lato per qualche km fino alla località malga cadino dove parte il sentiero e presso la quale di trova un ampio parcheggio.
Da qui è possibile salire ulteriormente per strada sterrata, risparmiando così 30min. La strada è stata di recente sistemata (4x4 non più necessario) e il parcheggio al suo termine ampliato (6/7 auto).
Lasciata l' auto seguire sempre il sentiero, ampio e ben segnalato, fino al rifugio Tita Secchi, dal quale si punta alla base della parete per traccia nell erba prima e ghiaione poi.
L'attacco si trova poco a destra del camino-colatoio che solca questa sezione di parete per il quale sale la via “Podavini”. Alla sua destra invece si trova l'evidente linea di spit della via “Piovra”.

DESCRIZIONE
L1: salire in verticale per una sequenza di muretti non banali (V+). In alternativa è possibile salire un po' più a sinistra per rampa obliqua verso destra (IV/IV+). Giunti sotto a un salto più verticale salire alla sua destra (V-) fino ad un pulpito dove sia sosta (2 fix con anello). 55 m, max V+
Possibile procedere ancora alcuni metri e sostare alla base del camino successivo ( sempre su due fix).
L2: entrare nel camino della via “Podavini” (2 fix alla base), superare uno breve strapiombo formato da un masso incastrato; non uscire a sx (percorso dell’itinerario citato) ma proseguire sempre nel camino fino a un secondo strapiombo che si supera sulla destra (V+). Continuare poco oltre su terreno facile fino alla Sosta a sinistra (1 chiodo buono, 1 chiodo piegato, possibile integrare a chiodi). Avendo gestito bene le rinviate è consigliabile procedere alcuni metri per gradoni erbosi e sostare su fix poco sopra. 40 m, max V+
L3: dalla sosta a fix citata sopra traversare a destra per cengia, e attaccare le placche a destra di una fessura erbosa chiodata. Salire in diagonale puntando a un chiodo su placchetta ben visibile dal basso;
proseguire fino allo strapiombo che si supera direttamente con passo atletico (V+). Infine obliquare a destra (V) percorrendo il successivo diedrino fin sotto un tetto;
traversare a destra (IV+) e per corta placca fino alla Sosta (3ch, scomoda). 30 m, max V+
L4: Percorrere tutta la fessura con splendida arrampicata fin sotto a un tettino che si aggira a destra con passo delicato. Poi più facile fino a una piccola cengia alla base di un diedro dove si sosta (1 chiodo buono, 1 chiodo infilato a metà, da rinforzare). 25 m, V+ con passi di VI.
L5: continuare per il successivo facile salto a lame, entrare in un diedro inclinato e percorrerlo fin sotto un evidente strapiombo. Alzarsi prima dapprima sulla destra per poi uscirne nettamente a sx (V+, fisico), infine continuare verticalmente su terreno più facile fino ad una comoda
terrazza; S5 con 2 fix nuovi (1 spit vecchio a dx). 40 m, IV, un passo di V+
L6: superare il breve salto verticale poco a destra della sosta con un primo passo boulderoso. Seguire poi la cengia detritica verso destra e al suo termine alzarsi un paio di metri fino a una sosta su terrazzino detritico (2chiodi). 25m, IV+.
L7: procedere in obliquo verso destra inizialmente per balze detritiche (III)
rimanendo sulla destra dello spigolo. Salire poi un breve salto verticale inciso da una fessura rossa (V+, aggirabile a destra per gradoni di III), per poi proseguire su gradoni più facili andando a sostare sotto un salto verticale dove si trova un cordone su grosso spuntone; 45m, III, V+, IV.


L8: salire il salto verticale subito sopra la sosta con arrampicta impegnativa (VI-, primi metri poco proteggibili) uscendone a sx (chiodo). Procedere ancora in obliquo verso sinistra per un vago diedro ben appigliato ma con roccia da verificare. Proseguire ora verso destra puntando a un grosso spuntone/pilastrino staccato alla base di una parete rossa. Salire prima su placca lavorata poi per diedro fino al suo termine. Si giunge su una cengia detritica sulla quale si sosta (1chiodo, rinforzare su ottimo spuntone). 50 m, VI-, poi IV+/V
L9: traversare su terreno facile verso sinistra fin sotto alla sezione finale del Pilastro del Lago; S9 su 2 chiodi. 20 m, II .
L10: traversare pochi metri a sx ed iniziare a salire per gradoni verticali (V), poi procedere in obliquo verso destra fino ad un muro leggermente strapiombante e superarlo alla sua estrema destra (2 ch.) con passo atletico sfruttando lo spigolo (VI-). Traversare ora a sinistra fin sotto a una seconda sezione strapiombante con piccoli tettini. Superare un primo strapiombino a sinistra, traversare sotto a un tettino con passo delicato infine vincere lo strapiombo con entusiasmante passaggio su lamette e tacche da proteggere (V+ continuo, visto chiodo più a destra, soluzione non verificata).
Infine procedere in obliquo a sinistra su difficoltà via via minori fino ad una cengia detritica dove si sosta ( da attrezzare su friend/ spuntone). 40 m, V, VI-, V+
L11: traversare a sx e superare una facile placca facendo attenzione ai detriti; poi per facile cresta si raggiunge la sommità del Pilastro del Lago. Abbassarsi alla sottostante selletta poco prima della quale si trova anche una sosta a fix. 25 m, III, II.

Dall' uscita della via possibile raggiungere la cima principale in circa 45 Min/1ora

DISCESA
percorrere la facile cresta (max II, detriti) piegndo leggermente verso sinistra e raggiungere un evidente forcella tramite la quale si passa al versante nord.
Scendere verso sinistra per il ghiaione viso a valle, puntando al filo della cresta che si segue stando un po' sul filo un po' sulla destra (omini). Un segnavia ben evidente indica il punto in cui si passa sul lato sinistro della cresta (esposto sul lato opposto). Una bella traccia porta nei pressi del passo dove si riprende il sentiero per il rifugio Tita Secchi che procede sempre per ghiaione segnalato da omini (45 Min dalla fine della via)
Dal rifugio fino alla macchina come all'andata.
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento  Bella via d'ambiente che sale una linea logica attraverso una parete piuttosto articolata e a tratti un po' detritica.
La roccia è generalmente buona, a tratti un po' lichenosa per via delle pochissime ripetizioni. Pur essendo granito alcune prese vanno verificate.

Foto ai report associati
Itinerario visto  52 volte
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07/09/2025  -  Cornone di Blumone/Pilastro del lago, Via Sogno di Elena, di Orobicando