Descrizione |
Da Ambria, piccolo paesino all'inizio dell'omonima vallata, si parcheggia l'auto e si imbocca il sentiero che penetra nella valle (a destra-a sinistra si entra in val Venina) e porta in poco meno di un ora, passando per le Baite omonime, al passo di Zapèl, nei pressi del laghetto Zapèl, che in estate diviene un acquitrino paludoso (e pieno di insetti), fino a scomparire del tutto.
Costeggiato tale stagno sulla sinistra si prosegue lungo la valle, ampia e davvero impressionante verso la testata, formnata dalla cordigliera che collega l'Aga all'Omo, passando per l'imponente pizzo Rondenino.
Si giunge così all'Alpe Zapèl; da questa, seguendo il tracciato per la G.V.O., si attraversa il torrente Zapèl e ci si porta con buona salita al raccordo con la Gran Via delle Orobie Valtellinesi (G.V.O.-S.B.C.).
In alternativa, da Zapèl, seguire il sentiero che sulla sinistra conduce all'ex Alpe di Cigola, ora adibita a Bivacco libero. Da Cigola prendere la G.V.O. per il passo di Forcellino (Est), in leggera discesa, fino a ricongiungersi con l'itinerario suddetto, presso l'imbocco del canalone del Diavolo.
Lasciato il S.B.C., si risale su neve dura svalangata (o minuto ghiaietto)la conoide discendente dall' accesso al vallone, che si infila in breve; da questo punto, puntando all'evidente collino arcuato della bocchetta di Podavite (Pudait o Podavit nella parlata Valtellinese) in cima al canalone, si risale tutto il grande vallone, che si fa sempre più ripido (max 45°), fino a raggiungere la base della parete finale che ci separa dalla bocchetta di Podavit.
Lasciando il canalone principale, che va a sinistra, morendo più avanti sulla cupa parete Nord del Diavolo, si sale ancora un poco tenendo la destra e andando a prendere la cengia ascendente (evidente-catena a fine stagione) che una volta guadagnata, con percorso facile ed un ultimo passo in roccia un po' esposto (occhio se ancora innevato), porta all'intaglio della bocchetta di Podavit. Dal colletto, tenendo a sinistra, salendo verso le rocce della cresta NO del Diavolo di Tenda, si riallaccia la Normale Bergamasca, che con facile percorso su roccette (max I°- più delicata con neve residua), conduce alla panoramica cima (piramide metallica con crocetta, m 2914).
La discesa si effettua per il medesimo itinerario, con attenzione, oppure, con percorso ad anello molto lungo, traversare al passo Selletta, poi al lago del Diavolo, sotto l' Aga. Da qui risalire al passo di Cigola da dove si ridiscende in Valtellina per sentiero o ripida neve. |