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Brenta Alta, via Detassis | ![]() |
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Zona | Trentino Alto Adige - Gruppo di Brenta | |
Partenza | Rifugio Pedrotti (2491m) | |
Quota attacco | 2450 m | |
Quota arrivo | 2960 m | |
Dislivello | 500 m | |
Difficoltà | TD+ / VI ( VI obbl. ) | |
Esposizione | Nord-Est | |
Rifugio di appoggio | Pedrotti | |
Attrezzatura consigliata | Ampia scelta di dadi e friends (dal micro fino al 2 Camalot), cordini | |
Orario indicativo | 8-10h per la via | |
Periodo consigliato | Luglio - Settembre | |
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Descrizione | Accesso
Dal rifugio Pedrotti si scende per sentiero nella conca sottostante prendendo la diramazione della Sega Alta. Si traversa in leggera discesa e, girato uno sperone, si risale arrivando in vista della parete. Per tracce nei detriti si sale alla base (40 minuti). Si attacca nel settore destro, in corrispondenza di una fessura verticale (chiodo con cordino alla sua base). Il nevaio basale in genere e` facilmente superabile. L1 - Si supera la fessura con un passaggio atletico, si traversa a sinistra ad altra fessura verticale che si sale (1 ch.) per 5m. Traverso di 10m a sinistra su cengia spiovente, poi dritti a terrazzino di sosta su chiodi sotto un diedro evidente (35m, V+). L2 - Salire il diedro per 8m, uscendo a sinistra (chiodi), quindi dritto alla sosta (25m, V+). L3 - Si sale per diedrini inizialmente dritti, quindi alzarsi a sinistra (chiodi) e superare un passaggio più verticale. Riportarsi a destra in direzione di una cengia (grande clessidra). Seguire la cengia verso destra per 15m fino alla sosta su chiodi (35m, V+/VI-). Una variante raggiunge la clessidra all'inizio della cengia direttamente. L4 - Salire in obliquo a destra per 10m (chiodi di sosta), girare uno spigolo ed entrare in un ampio colatoio che proviene dall'attacco della via (qui sul bordo destro sale la recente "Elisir di giovinezza"). Salire diritti nel colatoio per rocce verticali, ma con buoni appigli fino alla sosta su cengia (35m, IV+). L5 - La via originale percorreva tutta la cengia a sinistra per raggiungere con ampio giro la cengia successiva, 30m più alta. Oggi si sale direttamente con la variante Pisoni bassa: proseguire nel colatoio a destra direttamente fino ad un punto di sosta all'estrema destra di una cengia (35m, VI-). In alternativa è possibile salire verticalmente sopra la sosta per belle fessure articolate di roccia grigia fino alla cengia (35m, VI- da proteggere, 1 ch.). L6 - Traversare a sinistra tutta la cengia inizialmente facile poi con un passaggio delicato (IV+) si aggira uno strapiombo e si va a sostare alla base di un diedro (55m, II poi IV+). L7 - Diritti nel diedro verticale. Superatolo si prosegue dritti su bella placca grigia (1 ch. ballerino), quindi e destra verso una nicchia gialla (sosta possibile su 2 ch.). Continuare in deciso traverso verso destra per altri 15m fino ad una sosta a chiodi sotto il bel muro grigio chiave (50m, V/V+). L8 - Sopra la sosta (1 ch.) si supera un difficile passo d'entrata nel muro, quindi si prosegue con leggero obliquo a sinistra su fessurine superficiali cercando con vari spostamenti il passaggio più semplice andando a sostare su due chiodi in una nicchia sotto uno strapiombo con altro chiodo visibile (40m, VI, possibile sosta intermedia in nicchia a sinistra, tiro chiave). L9 - Si sale lo strapiombo sopra la sosta, quindi dritti per fessure meno difficili fino a quando è possibile traversare in obliquo a destra verso un cordone visibile (pendolo Detassis). Raggiunto il chiodo con cordone proseguire in traverso verso destra, inizialmente in leggera discesa, poi su ottimi buchi ad una sosta a chiodi alla base di un diedro giallo (35m, VI-). L10 - Dritti nel diedro con belle spaccate fino allo strapiombo che lo chiude, che si aggira a destra. Proseguire per canale facile fino ad una grotta con sosta a chiodi sul bordo destro di bella dolomia a buchi dalle splendide colorazioni giallastre (35m, V+). Fine delle grandi difficoltà tecniche, ma la salita è ancora lunga. Ampio terrazzino ottimo per tirare il fiato. L11 - Sopra la grotta salire in un grande camino seguendo le rocce compatte e articolate del fianco sinistro. Dopo 45m uscire a sinistra in vista di una zona a gradoni e sostare (50m, IV). USCITA ORIGINALE Traversare le facili cenge detritiche verso sinistra per circa due lunghezze di corda fino ad entrare in un ampio canale (100m, II). Seguire i canali (alle biforcazioni degli stessi prendere sempre il ramo di sinistra) con detriti fino all'uscita in cresta (200m, II e III). Seguire la cresta Est su rocce facili fino in vetta (circa 150m di dislivello). VARIANTE DIRETTA (Pisoni alta) L11 - Traversare verso sinistra per cengie detritiche facili per 20-25m, quindi salire una paretina grigia a gradoni, sempre in obliquo a sinistra fino ad una grande cengia, dove si trova una sosta a chiodi (circa 60m, IV) L13 - Dalla sosta salire a sinistra un vago diedrino grigio e proseguire fino ad una cengia detritica sovrastata da un diedro. Salire il diedro uscendone a sinistra ad un terrazzo, in vista dello scudo strapiombante giallo-rosso con fessure che difende l'ultima sezione della parete (50m IV e V, friabile, nessun chiodo). L14 - Traversare a destra e salire in obliquo sempre decisamente verso destra fino a raggiungere la cengia sotto gli strapiombi terminali (40m, clessidra di sosta). L15/16 - Non salire sopra la sosta, ma traversare ancora a destra sotto gli strapiombi fino a trovare un ampio canale con fessure che è la chiave di uscita dalla parete. Superarlo inteamente uscendo ad un intaglio con chiodo (100-120m, III pass. IV/IV+). L17 - Dall'intaglio si scende pochi metri dalla parte opposta per aggirare un torrione, quindi per cenge e muretti in traverso verso destra si raggiunge la cresta Est della Brenta Alta in corrispondenza di una depressione (60m, II, conviene legarsi corti e procedere eventualmente di conserva). Dalla depressione per facili rocce aggirando i tratti più verticali si sale in vetta (circa 100m di dislivello). Discesa (circa 1h 15min). Dalla vetta di scende per gradoni e cenge (ometti) con andamento obliquo da sinistra verso destra fino ad un colatoio che si scende arrampicando. Si prosegue per zona detritica fino ad altro colatoio che porta alla prima terrazza. Traversare verso destra tutta la terrazza (ometti) fino al bordo di un salto di 50m (ancoraggio per calata). Conviene fare una calata di 30m e proseguire in arrampicata in discesa. Una doppia di 50m è possibile, ma si rischia di incastrare le corde dato il terreno poco ripido e articolato. Si raggiunge cosi la seconda terrazza. Scenderla per ghiaioni inizialmente verso sinistra poi decisamente e destra fino al bordo di un camino verticale (ancoraggio per calata). Con una doppia da 25-30m si scende alla base del camino. Facilmente si traversa verso destra e con un ultimo esposto passaggio si raggiunge la Bocca di Brenta. |
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Valutazione itinerario | Ottimo | |
Commento | E` considerata il capolavoro del grande Bruno Detassis. Una via del 1934, ma di concezione decisamente moderna dove con i mezzi dell'epoca vennero superati tratti di arrampicata tecnica su placche compatte difficilmente chiodabili. Un incredibile esempio di bravura e audacia.
Una via da ripetere per la bellezza dell'arrampicata e per il valore storico, sempre che vi piacciano i traversi... La via e` lunga, quindi da evitare se sono previsti temporali nel pomeriggio, cosa tutt'altro che infrequente in Brenta. La variante Pisoni alta presenta roccia decisamente meno bella della parte sottostante con rischio di scariche verso altre cordate impegnate in parete. E` inoltre difficile da trovare, soprattutto in caso di nebbia. Si consiglia quindi l'uscita originale Detassis. |
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Itinerario visto | 48749 volte | |
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Immagini | ![]() ![]() ![]() |
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