Oggi, capodanno 2011

[PAOPANZA]

Oggi, capodanno 2011
Alle 11 ho conquistato una vetta ! Nulla di importante, ma è una vetta italiana ed orobica famosa.
Sono partito in auto da casa e dopo pochi chilometri ho cominciato a camminare.
Nella valle non c'è il sole per alcuni mesi, ma la neve ed il ghiaccio non mi hanno dato problemi, i rami erano incrostati di neve e se li sfioravo, una leggera nevicata mi circondava, le edere hanno indebolito parecchie piante fino a farle morire ed ora sono cadute sui sentirei.
Ero ben attrezzato: pantaloni antivento, scarponcini di mio figlio (2 numeri più grandi), vecchia giacca con un po' di piuma, cappello e guanti di lana di mio nonno nato nel 1888 e morto da quasi trent'anni, occhiali, macchina fotografica e telefonino, avevo però dimenticato la carta “ginnica”.
Nonostante questa dimenticanza mi sentivo in “sicurezza”.
La scalata, dapprima erta e fredda, è diventata erta e calda quando sono uscito al sole, non c'era vento ed in cresta stavo proprio bene, la neve era quasi scomparsa ed il ghiaccio era “remolloso”.
Non ho avuto problemi di itinerario, anzi ora, (tu vecchio amico che ora cerchi sassi nel mondo non rimproverarmi ancora, anche se ci siamo visti da poco dopo tanti anni, le fissazioni non cambiano, quelle mie poi...) oltre ai numerosi segni bianchi e rossi, i bolli blu e quelli gialli ed i bellissimi cartelli di legno ad ogni biforcazione, sono stati aggiunti qua e là dei piccoli paletti (occhio a non inciampare) con scritto qualcosa di “naturistico”, si credo proprio di aver letto “naturistico”, magari con davanti itinerario, non ricordo.
Un signore mi ha detto, quando ho espresso qualche dubbio, che i giovani hanno i computer ed i satellitari e poi mi ha detto di andare a sinistra che lui andava a destra, forse era socio “attivo” di un club e non voleva ragionare a ruota libera come piace a me.
Bellissimo, c'era anche l'elicottero dei carabinieri che girava per controllare, forse mi ha immortalato sulla vetta, ed un rifugio appena sotto la vetta.
Abbiamo discusso del Legnone: io lo vedevo dietro ai Campelli (non ci vedo bene ed invento), altri lo dicevano in Valcamonica, poi uno ha spiegato ed un'altro ha detto di guardare la tavola, allora tutto si è chiarito, però col Cancervo ed il Ventolosa è stato più difficile, col Badile no.
Ho visto un grosso cavo elettrico con attaccate tante lampadine che salivano su una gigantesca croce, o ex pilone dell'Enel, non ho mai capito, i pezzi sono uguali.
Da lassù si vedevano bene le nostre Orobie, ad est fino all'Adamello, ad ovest oltre le Grigne c'era foschia e così pure a sud, peccato niente Occidentali ed Appennini e niente Monviso giù in fondo, lui è sempre quasi sperduto.
In tanti come me abbiamo conquistato questa vetta oggi, però, oltre a noi “grigi”, salivano quasi correndo anche dei ragazzi felici.
Anche due belle giovani donne determinate sono salite in solitaria, una incrociandomi mi ha chiesto come fosse il ghiaccio nella parte alta della scalata, le ho risposto che si poteva procedere in “sicurezza”, non mi ha salutato.
E sono sceso perché alla mezza dovevo mangiare lo zampone con le verze e le lenticchie, ho bevuto anche un ottimo barbera che mi ha ispirato questo scritto.
Le feste mi hanno “aumentato” almeno di 3 chili, e non sono finite!
Auguri a tutti di un anno scaltoriosissimo dappertutto!
ciao
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Succisa Virescit