perchè??

[cauboi93]

premetto che questo è uno sfogo! ho 17 anni e amo la montagna in tutte le sue forme e espressioni,questa è stata un procedimento lento e graduale che mi ha portato dalle camminate alle prime ferrate all'arrampicata,lo sci etc etc.Ora che ho un minimo di conoscenza del campo e ho fatto le mie scelte mi sento criticare;ho deciso che a una porzione di parete di 20 mt valutata da qualcuno con un semplce grado è molto meglio una parete di 200/300/400 mt magari con un grado più semplice ma più faticosa e austera,non so spiegare il perchè ma qualcosa dentro di me mi fa amare quelle pareti,quelle montagne che non possono essere raccontate dietro un grado,sono ricche di storie di persone, di EMOZIONI.E ogni giorno qualche nuovo climber giovane o meno giovane decide di dirmi che non va bene quello che faccio che così spreco il mio talento che quello non conta!! NON CONTA???? non contà il sacrificio di svegliarsi presto?? non conta l'avvicinamento?? non conta essere in due in vetta e averci messo l'anima tirando anche chiodi su chiodi per realizzare quello che in fondo è un sogno??'.
quest'estate ho ripetuto dpo un anno di arrampicata la prima via sulla MIA montagna, la Nord della Presolana,qui ci sono cresciuto, ho ripetuto lo Spigolo Nord la più facile e abbordabile,per un qualunque climber sarebbe un nulla invece è stata una splendida salita, il sacrificio dell'avvicinamento ma sopratutto il ricordo in cima di una cara persona che a quella parete a dedicato la vita e che mi ha insegnato a amare la montagna!! e qualcuno mi dice che spreco il mio talento??? La Montagna non è competizione,rivalità, non è un grado è un mondo che ci unisce tutti ogni domenica e che ci insegna a vivere in un mondo che fa sempre più schifo e a renderlo un pochino migliore!!
scusate la lunghezza e le parole come ha scritto qualcuno spesso uno sfogo fa sbagliare la misura!!!
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"Nell'atmosfera quasi spaziale della vetta le uniche energie che rimangono sono quelle per gioire" Roby Piantoni

[leo]

Se anche nel tempo libero che dedico a me devo fare quello che mi dicono altri è finita
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“quello che facciamo non viene mai compreso, ma sempre e soltanto apprezzato o disprezzato.”

[rampegon]

Caro il mio cauboi93 come vedi ti rispondo; e quando uno risponde deve avere un motivo
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la tua situazione l'ho già vissuta e la vivo di frequente, mi permetto di dirti che la competizione è insita nell'uomo in ogni sua attività, e la storia dell'alpinismo ci ha dato moltissimi esempi. Premesso questo ciavitene di tutte le stronzate che ti dicono e scrivono; hai 17 anni e una testa per pensare. Leggi, documentanti, non partire mai prevenuto ma sopratutto fai di testa tua!! io son circa 10 anni che ravano in giro e l'unica cosa di cui non mi son mai pentito è di aver sempre fatto di testa mia, prendendo botte su denti, rialzandomi ed aggiustando il tiro. Se ti criticano (non costruttivamente s'intende) per le scelte che fai, non badar di loro ma guarda e passa. Non è facile, io con il carattere che ho ci ho impiegato 10 anni per imparare a fregarmene; ora dimmi paracato o FF che non mi offendo, tanto quando vado a scalare che sia bello o brutto, che passi in libera o azzeri io me la godo. Ad ogni buon contoi... se io avessi previsto tutto questo dati causa e pretesto forse farei lo stesso mi piace scalar montagne e bere vino mi piace far casino e a culo tutto il resto...

[slowrun]

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Slowrun

[rampegon]

[ZioPunzo]

Mi associo appieno a quanto sopra!!!

[cauboi93]

[LorenzOrobico]

Si gode in modo diverso in montagna e in falesia, sciare, arrampicare, correre, fotografare, e` tutta vita vissuta alla grande, non c'e` bisogno di fare confronti.

Chi fa confronti di questo tipo dimostra solo i propri limiti.
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Ascolta e dimentica, vedi e ricorda, fai e capisci.
Visita il mio blog

[ZioPunzo]

[cauboi93]

[sacrifiCarlo]

bella la risposta di lorenzo!
ti capisco in pieno, io sono uno di quelli che allo spaccarsi in falesia preferisce il vagabondaggio e il caro vecchio alpinismo classico, meglio se facile... ma non mi sento di classificare chi frequenta la montagna in base al livello dato dato dai numeri dei gradi, ma a qello, irrazionale, della sua passione. e bisogna continuare con quella. sia che ti porta ad allenarti come una bestia per poter fare le vie più dure e i blocchi più violenti, sia che ti spinga a frequentare i monti in modi sempre diversi.
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difficulties are just my starting point....

sometimes you eat the bar, and sometimes the bar, well, he eats you

[Fabrizio Righetti]

Ciao,
Premetto che mi trovo in sintonia con il pensiero dell'Orobico e che probabilmente le mie parole non aggiungeranno molto di nuovo.
Capisco il tuo trasporto per un certo tipo di alpinismo e come tu giustamente hai detto è quello che più si addice al tuo carattere e a ciò che tu cerchi frequentando la montagna. Questa è la cosa più importante!
Però non possiamo bollare le altre attività della montagna (e non solo). La falesia o addirittura un sasso possono suscitare emozioni ugualmente intense ed appaganti anche se magari differenti, tutto dipende dalla nostra predisposizione mentale. Di conseguenza non ha molto senso elevare un certo tipo di alpinismo più contemplativo e spirituale rispetto ad uno più sportivo ed agonistico. Ognuno trae ispirazione e nutrimento per lo spirito da ciò che più gli aggrada, ovviamente sempre nel rispetto del prossimo e quindi anche dell'ambiente (che è di tutti).
Spesso si dice che la MONTAGNA non deve essere un palcoscenico per le nostre imprese ma io non sono molto in accordo con questo pensiero. La MONTAGNA è lì, inanimata ed insensibile a ciò che su di essa accade. Noi esseri umani tendiamo ad umanizzare tutto ciò che ci circonda, comprese le rocce. Da geologo ti dico che le montagne altro non sono che semplici rilievi della crosta terrestre destinate a disgregarsi così come sono nate e nulla di più. I ghiacciai oggi ci sono e domani saranno totalmente scomparsi e le nostre amate Alpi colmeranno di sedimenti il Mediterraneo e finita lì.
La MONTAGNA è un pensiero, è un qualche cosa che è dentro di noi e fa si che noi ci vediamo una moltitudine di significati e di cose che spesso danno un senso alla nostra vita.
Tu fai ciò che ti senti e vivrai sereno.
Per me il traguardo di un alpinista è poter godere della montagna senza più scalarci sopra perchè ciò vuol dire aver raggiunto un equilibrio interno che ci dona pace e non ci rende più schiavi dell'azione. Se ci pensi bene noi cerchiamo la strada più difficile per emozionarci. Ma forse va bene ugualmente....
Fabrizio

[leo]

[Fabrizio Righetti]

[cauboi93]