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perchè non possiamo non dirci caiani (punto di domanda)

 
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guidoval



Registrato: 27/05/07 22:14
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MessaggioInviato: Lun Ott 11, 2010 3:14 pm    Oggetto: perchè non possiamo non dirci caiani (punto di domanda) Rispondi citando

Parafrasando il celebre saggio di Benedetto Croce Rolling Eyes me lo ragionavo sabato uscendo dalla caserma dei carabinieri che, affabili e gentilissimi, mi han recuperato e consegnato comodamente a domicilio la tessera del Cai tra le varie Rega Fisi ecc che avevo seminato chissà dove.
Me n' ero accorto questa estate e pazienza, per quel che uso i rifugi gestiti...alla prima occasione avrei chiesto un duplicato in sezione.
Con 1 solo bollino invece delle n pagine piene.
Chissenefrega.
Anzi compiaciuto e sereno della mia conseguenza.
La maturità, finalmente.
Guarito. Forse per sempre, vedremo casomai il rincoglionimento over 70 quando si diventa sentimentali perchè non tira più.

Insomma.... Idea NON sono caiano! e perfino alla prova del nove Laughing " I BOLLINI!... I BOLLINI!..."

Comunque, intanto che commosso grato e nuovamente fiducioso nelle Istituzioni del Nostro Paese aspettavo di firmare la modulistica, ho aperto 'sta tessera - assicurandomi che nessuno mi stesse osservando of course - e l' ho esaminata dopo tanti anni che mi limitavo al max a esibirla al rifugista del Torino con un ghigno sadico di soddisfazione ( TIE'! Twisted Evil non mi inculi neanche stavolta. Poi lui me l'avrebbe restituita dopo attento ed esasperante controllo, gettandomela infine con disprezzo sul tavolo nudo e consunto della cassa con quella rabbia muta ed esibita che solo chi ha avuto a che fare in uscita con una guardia di frontiera della Germania Est al check point Charlie nella Berlino anni '60 può conoscere).

E i primi bollini hanno risvegliato dei ricordi sorprendentemente vividi: l' atmosfera di allora, il modo di andare in montagna di allora, i personaggi di allora, le serate al Cai (Sesto, una sezione con una certa identità e storia più vicina anche se non paragonabile agli ambienti di Monza che a quelli sfigato-borghesi fineottocenteschi di Milano, tali ancor oggi). Io pistolino ad ascoltare i PERSONAGGI. Gente normale, ne', non è che ci fosse sempre lì il Vasco.
E come ci portavano in montagna queste persone! come riempivano bene le giornate in montagna facendo un po' di tutto, alla buona, divertendosi e sparando minchiate VERAMENTE divertenti e incisive, che neanche il peggior climber sovversivo dal nuovo mattino ad oggi si sarebbe più inventato.

Allora: sto facendo attenzione a non cadere nella sindrome PaoP /ai miei tempi/ non ci son più le mezze stagioni signora mia. Non credo di essere stato particolarmente fortunato io nel trovarmi in una combinazione di persone che funzionava bene per caso.

Mai sentito pronunciare il termine "volontariato". Niente corsi, se non ultracasalinghi anzi intrafamigliari, niente istruttori commissioni patacche scuole.
Si faceva così e basta perchè ogni adulto si occupava NATURALMENTE dei piccoli, suoi e degli altri.

La cosa funzionava alla perfezione: della mia generazione siamo in tanti ad aver continuato, ognuno secondo i propri gusti. Era il metodo perfetto. La misura, giusta. Poi se uno voleva andare oltre, si dava da fare con gli amici o al massimo si preparava, si muoveva a sentire quelli giusti e così ogni volta c' era l'incognita, tentava, scopriva , riusciva o non riusciva. Cioè il succo della cosa, no?
Funzionerebbe ancora oggi che siamo in tantissimi ed è cambiato tutto? Questa spaventosa aberrazione culturale per cui uno prima di saltare in auto e andare in montagna deve fare per forza un corso se no non se la sente...: nasce dalla società satura di persone attività regole che è diventata antitetica e incompatibile col muovere il culo e andare a vedere cosa c'è lassù / là dietro l'albero (se cade mentre son sotto cos' ha detto l'istruttore?), ok. E il Cai s' è semplicemente adeguato senza fantasia ad offrire i servizi richiesti? Non è che invece andrebbe ripensato globalmente questo sistema del Cai che prima non era caiano e adesso è caianissimo? Ribaltato? NON offrire ASSOLUTAMENTE corsi tecnici (ci sono eventualmente le guide cazzo!!!) nel senso che il Cai si deve rifiutare di insegnare aspetti tecnici di quello che così fa diventare uno sport fra i tanti cancellandone tutti gli aspetti che invece proprio un' associazione alpinistica dovrebbe conoscere/sviluppare, per la loro specificità e unicità culturale-filosofica. Non è che è meglio partire dalla parte opposta? quella a cui probabilmente uno tende ma ci arriva solo se prima non si è rotto le palle di fare uno sport come un altro ma con tanta fatica freddo e poca figa. Insomma, dico, mica è obbligatorio andare in montagna e trovarci il senso dell' esistenza, ma se devo dare la mia impressione generale di tutto il nostro chiacchiericcio tra il cazzeggio ed il parafilosofico su internet, gli do quello della vecchia sezione Cai, del vecchio Cai.

Alla fine guardavo i primi e gli ultimi bollini, e sicuramente per suggestione mi sembravano emessi da due associazioni diverse. Un club e una agenzia. Peccato, niente contro quelli che ci credono e si danno da fare dentro anzi massima stima. E' che con questo metodo, secondo me, per non perdersi il bello di tutta la cosa bisogna capitare sotto l' istruttore insubordinato e anarchico che vede anche aldilà della sovrastruttura Laughing praticamente un caiano anticaiano.

Fine. E' che dovevo aspettare dal dentista senza avere un cazzo da leggere, e il PaoP non scrive già da un po'.
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Harnust



Registrato: 24/01/08 16:12
Messaggi: 737
Residenza: Bassano del Grappa

MessaggioInviato: Lun Ott 11, 2010 3:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

ma tu non hai neanche idea di quanto ti quoti.... Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes
l'esempio dei diversi bollini è proprio calzante (a parte che sono un pò meglio quelli di oggi che quelli del periodo fine '80 - inizio '90)

Un decennio abbondante di c.d. "attività" nella mia sezione, cominciato perchè mi piaceva condividere la mia passione con altri, la voglia di scoprire luoghi nuovi e di far conoscere quelli che avevo scoperto io...
Il desiderio di ricambiare quanto altri mi avevano dato GRATUITAMENTE ("quanto ti devo per la macchina?" "lascia stare, un'altra volta andremo con la tua").
L'ESPERIENZA che mi hanno trasmesso... La voglia di CONDIVIDERE..

Ma adesso ti vengono a dire che "Se non hai fatto questo corso, non puoi fare quello, non puoi andare in quel posto (ce li manderei io!, invece...), non puoi qui, non devi là..."
...e anche se hai fatto il corso 4/5 anni fa, adesso è cambiato il regolamento e devi ripetere l'esame"..

Ti dicono pure che il "bilancio" economico della gita lo devi presentare il martedì dopo (e NON PIU' TARDI, pena richiamo del Presidente), con le voci a piè di lista debitamente compilate...

Ti fanno presente che le informazioni che dai sulla gita che proponi devono essere disponibili 8 mesi prima e devono essere corrette (ci mancherebbe), Poi però se qualcuno si lamenta (dopo) che la gita "era troppo lunga", è colpa tua che non li hai "avvisati bene" (è successo veramente! Shocked )

E' il comico della faccenda è che chi ti dice queste cose sarà anche pataccato, sarà fortissimo e si tiene sul 7b (8a da noi nessuno, chi lo faceva se ne è andato da un pò..) ma fino a 3 anni fa faceva kayak! (per dirne una...).


L'Associazionismo è un'altra cosa... c'è più voglia di stare insieme in questo forum - anche tra persone che non si sono mai viste di persona - che dentro la mia sezione del Cai... Sta veramente diventando un prestatore di servizi: corso di quà, corso di là, gita laggiù, basta che paghi... e poi chi s'è visto, s'è visto.. ( un buon 80% di chi si iscrive per poter frequentare un corso, l'anno dopo non rinnova... va bene così? Confused )

Ma possiamo (non) dirci Caiani?
Io continuo a crederci, nella condivisione, nella partecipazione, nella trasmissione gratuita delle consocenze legate alle passioni (sarai anche multipataccato, ma non si può "Insegnare" una passione, la puoi solo - molto faticosamente - trasmettere e per questo, non ci sono corsi che te lo insegnano. L'entusiasmo non si impara..)
Non è detto che certi valori stiano SOLO dentro al Cai (di questi tempi è piuttosto il contrario) ma se sono dentro di noi li possiamo comunicare (ci possiamo almeno provare) indipendentemente da "dove" siamo..

Ma a criticare restando fuori ("a coltivar l'orticello...") siam bravi tutti, non servono neanche corsi o patacche.
Forse è per questo che continuo a restarci..

Scusate se mi sono fatto prendere dal PaoP_style, ma il guidoval ha tirato fuori una serie di pensieri che avevo dentro da un pò.. Wink
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da soli si va piu' veloci, insieme si va piu' lontano...
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leo



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Messaggi: 6823
Residenza: 3gasio

MessaggioInviato: Lun Ott 11, 2010 5:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Non è male come idea, il problema è che non è così facile trovare gente che ti porta, l'idea dei corsi non è male, per me è più male come vengono fatti certi corsi, dal portare gente che non ha mai arrampicato a fare vie di VI o trovarsi la mattina all'alba al freddo sul ghiacciaio con persone che ti chiedono da che parte vanno le punte!!!!

Volevo provare speleo, ma se di culo non mi porta una volta ZioPunzo and co. dove cavolo vado a trovarne uno che mi ci porta??? Soluzione più comoda, un corso
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“quello che facciamo non viene mai compreso, ma sempre e soltanto apprezzato o disprezzato.”
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guidoval



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Messaggi: 3563

MessaggioInviato: Lun Ott 11, 2010 6:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

leo ha scritto:
Non è male come idea, il problema è che non è così facile trovare gente che ti porta, l'idea dei corsi non è male, per me è più male come vengono fatti certi corsi, dal portare gente che non ha mai arrampicato a fare vie di VI o trovarsi la mattina all'alba al freddo sul ghiacciaio con persone che ti chiedono da che parte vanno le punte!!!!

Volevo provare speleo, ma se di culo non mi porta una volta ZioPunzo and co. dove cavolo vado a trovarne uno che mi ci porta??? Soluzione più comoda, un corso


Very Happy e infatti non posso non dirti Twisted Evil CAIANO!
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PAOPANZA



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Messaggi: 315

MessaggioInviato: Lun Ott 11, 2010 6:41 pm    Oggetto: SQUOLE Rispondi citando

SQUOLE DEL CAI e la conquista dell'inutile

Ero un ina e mi hanno buttato fuori perchè contestavo vivacemente il sistema negli '80 (mi dicono che nel libro della squola di Bergamo non sono riportato anche se ne sono stato direttore, o si sbagliano?), quindi sono il meno adatto a parlare, ma apprezzo tutti i tentativi di apertura (leggi modifica del ragnatelismo imperante).

Posso solo scrivere SQUOLE CAI con la Q perchè insegnano tutto tranne l'alpinismo, ma forse questa parola verrà tolta dal primo articolo dello statuto ed allora scriverò scuole cai.

Dai insisti che non sei vecchio come me, anche se rileggendo il tuo scritto mi vengono dei dubbi, e magari tu ce la fai.

Io dico solo che la società è cambiata con garanti e garanzie e regole e asl e elicotteri e fantaleggi sulla fantasicurezza (che per me dipende solo dalla testa di ognuno e non da ciò che dicono gli altri) e telefoni e ferrate e spit e e e e ed il cai si è adeguato.

Dopo la crisi di quest'anno, da poco ho deciso che ho finito il primo corso mentale per fare alpinismo, uno dei miei, senza alcuna regola, uno di 6a-6b ed ora ne ho iniziato uno di 6b-6c, penso che come sempre sarà lungo, difficile e chissà se mi promuoverò, ma io ci provo e poi ce ne saranno altri e non finirò mai .... ora non so dove arriverò, ma da qualche parte arriverò di certo.

Guidoval parli di gente che portava in montagna i giovani, così, per comunicare se stessi, ma ora i giovani non sanno cosa significhi, forse preferiscono sbattersi in altro modo... o forse non capiscono più la bellezza della follia della conquista dell'inutile, forse perchè non leggono più i libri di avventure alpinistiche della Dall'Oglio.

Il mondo cambia sempre e bisogna adattarsi ed adattandosi è sempre così bello inseguire le espressioni dell'inutilità del vivere, ma per ogni società organizzata questo inseguimento è pericoloso e viene proibito.

ciao giovedì scalerò, so con chi e dove, ma non so che via faremo: bello così nevvero ?
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Succisa Virescit


L'ultima modifica di PAOPANZA il Mar Ott 12, 2010 10:07 pm, modificato 1 volta
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leo



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Residenza: 3gasio

MessaggioInviato: Mar Ott 12, 2010 4:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Da noi qualche anno fa (quando ero giovine Mr. Green) un "vecchio" del cai ha raccolto noi ex corsisti e ci ha portato un 4/5 volte in giro insieme, non è che in quelle giornate ci abbia insegnato qualcosa di particolare, ma per noi bocia è stata l'occasione di conoscere altri ragazzi che avevano fatto il corso in anni differenti e che ormai (come noi) non frequentavano più la sezione. Sarà un caso, ma non penso, grazie a quelle uscite ho trovato diversi compagni di cordata e soprattutto graaaaande amici.
A volte basta poco Idea
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J.HARLIN



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MessaggioInviato: Gio Ott 14, 2010 12:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

Art. 1 (I.I.1) – Finalità
1. Il Club alpino italiano per conseguire – ai sensi della legge 24 dicembre 1985, n. 776 – le finalità istituzionali, a favore sia dei propri soci, sia di altri, utenti tutti di un comune patrimonio culturale e sociale, in collaborazione con organismi dello stato e degli enti autonomi, con enti pubblici e privati e con fondazioni che si occupano di problemi
connessi con le aree montane, con istituti scientifici e universitari e con associazioni e organismi anche esteri aventi scopi analoghi o utili al conseguimento delle proprie finalità:
a) tutela gli interessi generali dell’alpinismo; promuove la pratica delle attività istituzionali nelle aree montane nazionali,
europee ed extraeuropee; b) promuove la formazione etico-culturale e l'educazione alla solidarietà, alla sicurezza, alla conoscenza e al rispetto dell'ambiente, specialmente dei giovani, mediante: 1) la realizzazione e la gestione di strutture operative, destinate alla
ricerca e alla didattica; 2) lo svolgimento di corsi tecnici di introduzione, di formazione e di perfezionamento; 3) la presenza di propri operatori nelle scuole di ogni ordine e grado; 4) ogni altro tipo di iniziativa utile;
c) provvede a formare, perfezionare, aggiornare, organizzare e tutelare i propri operatori – accompagnatori, esperti, istruttori ed altri – necessari allo svolgimento delle iniziative di cui alla lettera b);
d) facilita la diffusione della frequentazione della montagna e delle escursioni, anche in forma collettiva, costruendo e mantenendo in efficienza strutture ricettive e sentieri;
e) assume iniziative tecniche per la prevenzione degli infortuni e per il soccorso dei pericolanti, nonché per la ricerca dei dispersi e per il recupero degli infortunati; a tale scopo organizza specifiche strutture operative per il soccorso alpino e speleologico e per il servizio valanghe;
f) promuove la redazione, la pubblicazione e la diffusione di opere, quali guide e monografie, relazioni, memorie, carte tematiche, su qualsiasi tipo di supporto; favorisce gli studi scientifici, storici, economici, artistici e letterari, per la diffusione della conoscenza dell'ambiente montano nei suoi molteplici aspetti e del patrimonio culturale delle sue genti;
pubblica un bollettino, una rivista ed altri eventuali periodici;
g) cura l’ordinamento della propria biblioteca nazionale e la sua interconnessione in rete con le biblioteche sezionali;
provvede a sostenere il centro italiano studio documentazione alpinismo extraeuropeo e il museo nazionale della montagna;
h) promuove la fotografia e la cinematografia di montagna e cura la organizzazione della cineteca con particolare riguardo alla sezione storica;
i) opera per la conservazione della cultura alpina e per la pratica di ogni attività connessa con la frequentazione e la conoscenza della montagna; assume e promuove iniziative atte a perseguire la difesa dell'ambiente montano e in genere delle terre alte, anche al fine di salvaguardare dalla antropizzazione le zone di particolare interesse alpinistico o naturalistico;
l) favorisce la nascita e il funzionamento di organismi deputati a perseguire le proprie finalità istituzionali;
m) assume ogni altro tipo di iniziativa atta al conseguimento delle finalità e al libero svolgimento delle attività
istituzionali.
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Climberland



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MessaggioInviato: Gio Ott 14, 2010 4:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Interessante discussione. Prima di tutto, concordo che il CAI si e' semplicemente adeguato, adagiato, allineato su come e' cambiata la societa', in questo non ha inventato nulla di nuovo. Oggi e' tutto regolato, regolamentato, normato. Una volta i corsi erano ... caserecci, approssimativi e comunque offrivano a quanto pare molto divertimento e avventura. Oggi sono regolamentati in modo molto spinto (ed e' in corso in questo periodo una ridefinizione della loro classificazione, ovviamente anche piu' complessa di quella che gia' e') ed offrono molto ma molto piu' di prima. E' vero, in meno di tre mesi si prende un perfetto novizio e gli si insegna a infilarsi l'imbrago dalla parte giusta, legarsi e .... di li a poco e' li che raglia su una via spittata di 5c/6a. E alla fine mi pare (quelli che non si sono ritirati) che siano tutti molto contenti.

E' bella l'idea di NON fare piu' corsi tecnici, ma utopistica.

Ma poi scusate, la lgoca non e' differente da quella che si respira tra gli appassionati di montagna, compreso questo posto dove scrivo, ovvero: scelgo accuratamente dove andare e cosa fare; mi preparo in modo da essere sicuro al 100% di essere in grado di andare,fare e tornare; mi documento accuratamente su com'e' come non e'; mi attrezzo di tutto punto, non mi faccio mancare niente per affrontare il mio obiettivo; mi informo adeguatamente di quali precise condizioni trovero'. Sparo il mio colpo e sono sicuro di non sbagliare mira, ovvio. E quando rientro, non manco ovviamente di condividere ampia documentazione multimediale accuratamente selezionata e preparata.
A parte quest'ultimo aspetto, e' esattamente cio' che si insegna nei corsi.

Lo spazio per l'avventura (ammesso che qualcuno non spacci quanto sopra per avventura), l'improvvisazione e l'incertezza, e' ridotto al minimo.

Faccio anche io cosi', poniamo che voglio fare una via la Bianco. Ovvio che prima di spendere i soldi del viaggio e quant'altro, di dedicare 2 giorni alla cosa, addirittura magari prendere 1 giorno di ferie apposta (!), volete che non mi assicuri di avere il massimo delle probabilita' di portare a casa la salita ?

C'entra il CAI in tutto cio' ? Direi di no, semplicemente ha adeguato la sua offerta di conseguenza.

Lorenzo
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MessaggioInviato: Gio Ott 14, 2010 5:38 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ho frequentato il CAI Milano per una quindicina d'anni, facendo l'istruttore di scialpinismo.

Ora non ho piu` tempo per seguire le attivita`, ma questi anni mi hanno lasciato amicizie e affetti importanti, persone con cui ho condiviso momenti unici. Conoscenza ed esperienza del terreno invernale (neve, valanghe, conduzione di una gita) con un livello di competenza che altrove non ho riscontrato. Cose che non e` facile che ti vengano insegnate cercandosi i compagni di gita qua e la`, e andando in montagna facendo un po' di tutto, alla buona, a meno di non essere molto molto fortunati.

E` vero, l'ambiente a volte poteva essere sfigato, pesante, lento, gerarchico, ma di cazzate ne abbiamo sparate comunque tante e il divertimento e` sempre stato una componente importante. Abbiamo anche discusso e litigato alla grande coi vecchi ogni tanto e il CAI fa veramente fatica a ronnovarsi, a muoversi, a scrollarsi di dosso certe cose, questo e` certo.

Ma togli i corsi tecnici al CAI e hai tolto l'essenza dell'associazione stessa, secondo me.

Dall'art. 1 direi che possono togliere la tutela dell'ambiente, perche` si fa veramente poco o niente nel CAI su quel tema.
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PAOPANZA



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MessaggioInviato: Gio Ott 14, 2010 6:46 pm    Oggetto: Art. 1 (I.I.1) – Finalità Rispondi citando

Bella notizia , spero vivamente che prima o poi il cai realizzi le finalità dell'articolo Art. 1 (I.I.1) – Finalità che hai riportato e non studi solamente di quale articolo omnicomprensivo dotarsi.
Comunque Salsa (insieme ad altri) aveva proposto e ne discuteranno di togliere la parola alpinismo dal primo articolo dello statuto e quindi dal resto, penso per poter ampliare le possibili finalità........si dice divide et impera e metti e gestisci regole così puoi fare quello che vuoi...........
La mia non vuole essere polemica , ma nel cai c'è il volontariato e fregare i volontari non è molto bello.
Chiunque fa attività di volontariato nelle scuole dovrebbe prestare molta attenzione alle assicurazioni infortuni e responsabilità civile perchè sono "misteriose".
Plastica e palestre ok, il resto ahi ahi non va e non piace ai burocrati dei consigli.
Forse mi sbaglio.
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Succisa Virescit
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