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Fabrizio Righetti



Registrato: 13/02/07 16:03
Messaggi: 3768
Residenza: Milano

MessaggioInviato: Mer Mag 30, 2007 3:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao a tutti,
Visto che si è posto l’accento più che sulla ‘performance’ sulle emozioni, sono invogliato a fare un premessa perché le emozioni non si possono mettere su di una bilancia e pesarle.
Come ho già detto, le salite che abbiamo fatto sono fonte di emozioni e sensazioni uniche e personali. Di conseguenza è sempre difficile farne una classifica; tutte le esperienze che abbiamo fatto in montagna e nella vita sono come dei figli e come tali vanno trattati e quindi tutti con ugual affetto ed attenzione. Questi figli che tanto abbiamo desiderato, che abbiamo cullato nei nostri sogni e che alla fine vedono la luce arrichiscono la nostra vita quasi fosse una famiglia numerosa.
Le emozioni nascono dal connubio tra il nostro animo e l’ambiente che ci circonda: possiamo essere nel luogo più bello ed ameno di questo mondo ma se il nostro animo è sterile nessuna emozione attecchirà, al contrario un animo sensibile saprà cogliere anche in un semplice segnale della natura la grandezza che ci circonda e farne tesoro. Ma nessuno di noi è sempre l’una o l’altra cosa, in quanto esseri umani siamo mutevoli e quindi talvolta siamo sterili ed altre volte più sensibili e pronti a cogliere l’attimo (siamo lo yin e lo yang).
Certo la montagna ci aiuta perché ci apre il cuore e ci mette a nudo, in qualche modo ci rende più recettivi alle emozioni e forse è proprio per quello che ci andiamo. Le salite in montagna le ricordiamo per tanti motivi, ognuno ha i suoi ma in ogni caso si tratta di emozioni forti che siano di gioia, di paura, di tensione o di amicizia sono intense e non conoscono mezze misure. Anche le delusioni che ci riserva sono scottanti e lo sono tanto più era forte l’aspettativa.
Anch’io sono portato a ricordare con piacere e malinconia le mie prime esperienze alpine, quando ancora adolescente dimostravo tutta la mia voglia di anticonformismo anziché con lo spinello svegliandomi ad orari improbabili per prendere il treno delle 7.02 per Lecco. La nostra gita in montagna iniziava appena fuori l’uscio di casa, da quel momento era un susseguirsi convulso di eventi che sarebbe cessati solo al ritorno. Erano giornate intense senza tregua. Lo stesso viaggio in treno era motivo di gioia e di svago ed ancora mi ricordo che ci si sporgeva dai finestrini per guardare il tempo sulle montagne, che poi spesso erano le Grigne. Ecco di queste ‘mitiche’ uscite ne voglio ricordare una in particolare. La salita della via Cassin al Medale. Era un vero ‘must’, se scalavi al Medale allora eri uno che sapeva arrampicare e poi lì ci trovavi la gente forte. In effetti nei primissimi anni ottanta il Medale era frequentatissimo e gli itinerari venivano percorsi già con l’ottica di ‘liberarli’. Quando arrivavi al rifugio sottostante la parete c’era un sacco di gente che si preparava e commentava le vie. Facemmo la via in una bellissima giornata di Gennaio e mi ricordo la gioia e l’orgoglio che provai arrivando in cima. Emozioni intense ed irripetibili visto che son passati venticinque anni ed ancora me le conservo in me.
E la finisco qui se no mi metto a piangere dalla commozione.
Poi per lasciare un po di spazio al mio ego butto giù una mia lista dove penso di poter dare pari spazio ad emozioni e performance:
Scialpinismo: sono tante ma metto l’ultima: Mercoledì scorso alla Meije
Vie di roccia. una classica come la Cassin al Badile ed una moderna come Ayla al Vallon de la Moulette
In alta montagna: lo già detto in un altro forum la Bumiller al Palù e poi le Tredici Cime in solitaria ed in giornata (una vera massacrata)
Scusate se mi son dilungato ma questo pomeriggio il lavoro non fa per me.
Fabrizio
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espo



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MessaggioInviato: Mer Mag 30, 2007 3:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

la montagna per me è stata all'inizio la val rosandra. montagna in miniatura ma pur sempre in scala Laughing si partiva con l'autobus e si raggiugneva bagnoli dove ci si incamminava verso le pareti. le asrrampicate erano piccole ma i nomi erano grandi. comici e cozzolino su tutti. era doversoso poi il bagno nel fiume la cena col fuoco e la griglia e la notte sotto le stelle.

si arrampicava alla fine molto poco. il mio lato romantico l'ho vissuto all'inizio per arrivare in tarda età alla ricerca della difficoltà. ma si sa io sono fatto alla rovescia.... eravamo in tanti. gruppi eterogenei che spesso si facevano casino un con l'altro. era obbligo cantare ..... poi un giorno è venuta pure la montagna vera Laughing Laughing
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Domonice
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Residenza: Franciacorta

MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2007 12:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

Premesso che sono stato sempre affascinato dai monti, sin da quando da bambino percorrevo dirupi e boschi dell'Aspromonte. l'avvicinamento definitivo alla montagna è stato però del tutto casuale. Giovane adepto della KB, un infortunio al ginocchio che tronca la "carriera", la mountain bike per continuare a far sport, la salita al Guglielmo. Forse perchè ben visibile e massiccio, da casa mia, questa montagna mi ha sempre affascinato in modo particolare. Delle montagne che ricordo sempre con affetto sicuramente è in cima alla lista. Poi le poche salite alpinistiche, la Biancograt che sembrava inavvicinabile e poi così deludente, la Chiara al Ciarforon con il caro Dario che si congela un dito per farmi una foto mentre pianto una vite... il Rimpfischhorn, una delle più fantastiche avventure scialpinistiche con la A maiuscola tra frotte di presunti superalpinisti che ribbattevano mestamente, lo Jof Fuart col verglas che scendeva fino a sella Nevea e il successivo bivacco a -10 senza nessuna attrezzatura... la traversata del Bianco, che emozione in vetta... la nordovest della Piazzi, la mia prima nord, in luglio con la parete nera e il pastore del Borron che ci diceva "... non si può salire di là, andate ad ammazzarvi Shocked ", lo zinalrothorn improvvisando una linea di salita su un pilastro per stare al riparo delle scariche di sassi, la Dent Blanche, prima esperienza alpinistica seria non in cordata grazie alle condizioni ottimali della montagna e ancora il Dente del Gigante lungo una fessura della famosa placca che una guida ci disse essere di V con un passo di VI- (occidentale, naturalmente). La Roccia Baitone, sogno di novello ghiacciatore...Ce ne sarebbero mille altre, ma senza dilungare ulteriormente cito solo le innumerevoli scialpinistiche notturne fatte per tornare in tempo per la prima poppata del cucciolo, alle 08:30/09:00 col silenzio irreale illuminato da decine di stelle cadenti, l'Arera fatto in velocità, il passo dell'Adamello con la piccozza in mano... e ovviamente tutte le volte che mi sono sorpreso nel vedere cascate ,laghi, albe, boschi e animali.
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LorenzOrobico



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MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2007 1:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

Fabrizio Righetti ha scritto:
La salita della via Cassin al Medale. Era un vero ‘must’, se scalavi al Medale allora eri uno che sapeva arrampicare e poi lì ci trovavi la gente forte.


La Cassin al Medale me la ricordo bene anche io. Fatta a vent'anni con un compagno di scuola. Era una delle prime cose che facevo nel lecchese, visto che fino a 20 anni ho sempre bazzicato solo le Alpi Occidentali e la Val d'Aosta.

Mi ricordo che al rifugio dissi scherzando al socio: "Facciamo Breackdance o Poseidone ?" citando 2 delle vie più dure della parete, un ragazzo lì vicino ci guardò strano...
Non avrei mai pensato poi di farla veramente Poseidone, mentre Breackdance mi manca ancora, ma non rappresenta più niente di particolare. Solo una bella arrampicata...

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Fabrizio Righetti



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Residenza: Milano

MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2007 3:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Lorenz non mi stupisce che anche tu ti sia fatto le prime esperienze sulla Cassin e probabilmente molti altri han fatto lo stesso percorso. Sarà stato il nome della via, il fatto che il Medale è lì sopra Lecco e ci puoi andare anche in treno, perchè no la bellezza e logicità dell'itinerario ma alla fine tutti ci sono andati.
.....La Cassin al Medale è stata la nave scuola di tanti; è un po come la puttana del paesello a cui tutti gli sbarbatelli tiraseghe si sono rivolti per imparare i segreti dell'amore.
Io a differenza tua quando ho fatto la Cassin (anche se prima avevo salito, in scarponi, la Calcaria-Termini) non potevo temere ed ambire a Breakdance o Poseidone perchè ancora non erano state chiodate Crying or Very sad. Però mi ricordo che nei miei pensieri c'erano la Taveggia, la Bonatti etc. Concorderai quindi che il bello dell'alpinismo è che i sogni di un ragazzino alla fine possono avverarsi .....
Fabrizio
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espo



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Residenza: dalla dolomia al mondo

MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2007 3:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

Fabrizio Righetti ha scritto:


è che i sogni di un ragazzino alla fine possono avverarsi .....
Fabrizio



anche i sogni di un adulto .... perchè i sogni non finiscono mai
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Fabrizio Righetti



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Residenza: Milano

MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2007 3:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

espo ha scritto:
Fabrizio Righetti ha scritto:


è che i sogni di un ragazzino alla fine possono avverarsi .....
Fabrizio



anche i sogni di un adulto .... perchè i sogni non finiscono mai


Son d'accordo Massimo e del resto io fantastico e progetto anche se ragazzino non sono più, un altro miracolo dell'alpinismo.
Fabrizio
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brozio



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MessaggioInviato: Sab Giu 02, 2007 1:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

Fabrizio Righetti ha scritto:
LorenzOrobico ha scritto:
espo ha scritto:

mi pare che questo sia un filo conduttore per diversi. a ripetere poi si finisce coll'andare sullo scontato e i ricordi si sovrappongono.

quello che ci fa passare un limite invece che sia tecnico che sia di stupore ceh sia umano resta indeleblie nella mente Laughing Laughing


E` un discorso interessante questo, la ricerca di stimoli nuovi è un aspetto fondamentale, senza il quale si rischia di alimentare un curriculum senza alcuna emozione. Andare "oltre" e` uno stimolo, che si tratti di boulder, di escursioni (ultratrail...), di scalate.

A prescindere dalla difficoltà oggettiva, andare "oltre" puo` essere anche la modalità con cui si compie una salita (leggo una Nord Liskamm in giornata...), il fatto di utilizzare o meno certe facilitazioni (funivie, punti d'appoggio) puo` cambiare di molto la percezione del risultato e l'esperienza complessiva. Lo sterile grado in se` non significa nulla in confronto.


Caro Lorenz hai centrato la questione! L'andare oltre l'apparenza e non barare con se stessi. L'ho detto altre volte uno sta lì a farsi una menata su uno spit si o uno spit no e poi si prende la funivia per andare all'attacco. Lo scrivo sempre mi piaccionio le montagne che non fanno sconti, dove devi partire da fondovalle e ti devi portare il cibo. Ecco che allora una salita apparentemente normale può diventare un'avventura che ti rimarrà nel cuore per sempre. Alcune montagne sono banalizzate dalle funivie e dalla frequentazione ma se provi a farle nel loro contesto originario ti rendi conto di come le cose siano ben diverse. Mi ricorderò sempre di un Palù fatto con gli sci di un paio di anni fa. Siamo partiti dal passo poi dal Diavolezza battutto tutto il ghiacciaio cercando la strada milgiore tra i crepacci (e ci siamo pure legati, una delle rare volte che l'ho fatto con gli sci), insomma ce lo siamo guadagnati metro su metro. Cazzo, ci vai a Pasqua con la funivia e la traccia e la scaletta di neve e la gente intorno e torni a casa con una gita in più sul curriculum e finita lì. Ma sai quante ne ho io di gite sul curriculum? Visto che ho conservato lo scritto postato su Skirando l'ho rimetto nel post qui di seguito.
Poi nulla tolgo a chi si fa salite tecnicamente per me oltre il limite ma sarebbero stati in grado di fare la stessa salita con magari 1500 m di dislivello nelle gambe? Qualcuno certamente si ma qualcun altro magari no.
Fabrizio


approvopienamente quello che ha detto fabrizio e lorenzo...sono le sensazioni cherndono ineguagliabile cio che si fa!!!
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daniele1980



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MessaggioInviato: Sab Giu 02, 2007 1:38 pm    Oggetto: Rispondi citando

vado in giro per montagne e rifugi da quando sono bambino. ho una passione smisurata per la montagna e potendo vorrei vivere in qualche posto stupendo vicino alle mie vette preferite...

i miei ricordi preferiti: Ortles, GZebrù, Presanella............
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brozio



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MessaggioInviato: Sab Giu 02, 2007 1:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Fabrizio Righetti ha scritto:
Lorenz non mi stupisce che anche tu ti sia fatto le prime esperienze sulla Cassin e probabilmente molti altri han fatto lo stesso percorso. Sarà stato il nome della via, il fatto che il Medale è lì sopra Lecco e ci puoi andare anche in treno, perchè no la bellezza e logicità dell'itinerario ma alla fine tutti ci sono andati.
.....La Cassin al Medale è stata la nave scuola di tanti; è un po come la puttana del paesello a cui tutti gli sbarbatelli tiraseghe si sono rivolti per imparare i segreti dell'amore.
Io a differenza tua quando ho fatto la Cassin (anche se prima avevo salito, in scarponi, la Calcaria-Termini) non potevo temere ed ambire a Breakdance o Poseidone perchè ancora non erano state chiodate Crying or Very sad. Però mi ricordo che nei miei pensieri c'erano la Taveggia, la Bonatti etc. Concorderai quindi che il bello dell'alpinismo è che i sogni di un ragazzino alla fine possono avverarsi .....
Fabrizio


una delle mie prime vie piu "serie" è stata l'anniversarioin medale...dovevamo andare in presolana,era agosto,ma il tempo inclemente ci ah fatto dirottare...o meglio in capivo un tubo ero un pischello di 15 anni e avevo fatto due viette in grigna...per me medale o presolana erano due bei posti che conoscevo solo di nome...in prsolana ero stato solo a camminare!

ricordo un caldo allucinante quel 16 agosto in medale...sono arrivato a casa carbonizzato...ma ero felicissimo e ttuttora quando tronoin medale mi ricordo congran piacere quella giornata!
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Fabrizio Righetti



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MessaggioInviato: Sab Giu 02, 2007 6:34 pm    Oggetto: Rispondi citando

Brozio mi complimento con te perchè una salita al 16 di Agosto in Medale è veramente da duri.
Fabrizio
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brozio



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MessaggioInviato: Lun Giu 04, 2007 5:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

Fabrizio Righetti ha scritto:
Brozio mi complimento con te perchè una salita al 16 di Agosto in Medale è veramente da duri.
Fabrizio
azzz...devi complimentarti con chi mi ci ha portato...io non sapevo quasi ch era il medale in quel periodo.... Wink

potrebbe essere la prima estiva dell'anniversario!!!!!??????????? Rolling Eyes Cool Laughing Laughing Laughing
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Franz
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MessaggioInviato: Lun Giu 04, 2007 5:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

brozio ha scritto:
Fabrizio Righetti ha scritto:
Brozio mi complimento con te perchè una salita al 16 di Agosto in Medale è veramente da duri.
Fabrizio
azzz...devi complimentarti con chi mi ci ha portato...io non sapevo quasi ch era il medale in quel periodo.... Wink

potrebbe essere la prima estiva dell'anniversario!!!!!??????????? Rolling Eyes Cool Laughing Laughing Laughing


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l'anno scorso il 12 agosto Cassin in Medale...
ma faceva tutto meno che caldo...global warming?
che anno era il tuo...?

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Luca Bono



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MessaggioInviato: Lun Giu 04, 2007 5:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

Franz ha scritto:
brozio ha scritto:
Fabrizio Righetti ha scritto:
Brozio mi complimento con te perchè una salita al 16 di Agosto in Medale è veramente da duri.
Fabrizio
azzz...devi complimentarti con chi mi ci ha portato...io non sapevo quasi ch era il medale in quel periodo.... Wink

potrebbe essere la prima estiva dell'anniversario!!!!!??????????? Rolling Eyes Cool Laughing Laughing Laughing


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faceva caldo eccome...non da agosto ma il Medale è sempre un forno
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Franz
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MessaggioInviato: Lun Giu 04, 2007 6:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Luca Bono ha scritto:
Franz ha scritto:
brozio ha scritto:
Fabrizio Righetti ha scritto:
Brozio mi complimento con te perchè una salita al 16 di Agosto in Medale è veramente da duri.
Fabrizio
azzz...devi complimentarti con chi mi ci ha portato...io non sapevo quasi ch era il medale in quel periodo.... Wink

potrebbe essere la prima estiva dell'anniversario!!!!!??????????? Rolling Eyes Cool Laughing Laughing Laughing


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ma va lah
faceva più caldo in angelone con la sister a marzo
le rammento che era agosto non aprile

sicuramente faceva più caldo sulla Leni in Albigna...o no? Mad Shocked Confused Cool
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