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celaf
Registrato: 05/03/08 09:44 Messaggi: 220
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Inviato: Sab Ago 15, 2009 9:41 am Oggetto: Monte Rosa - Via Brioschi, ovvero |
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…cosa mi ha portato a fare la Piki sopra alla Nordend al tramonto?
Ma che domande: “volevamo vedere le stelle cadenti o no?”
Altra idea geniale della Piki. Già da settimane aveva chiamato le guide di Macugnaga per avere info sulla via. Risposta: pare che nessuno abbia salito ancora la Brioschi quest’anno. Cominciamo bene.
Voliamo a Macugnaga dove si volatilizzano le mie speranze che due giorni di brutto tempo imbianchino il paretone est del Rosa dove si snoda la via: solo una misera spolverata, quindi, date le previsioni stabili, decidiamo di partire.
Raggiungiamo la capanna Marinelli, un pezzo di storia a strisce rosse e bianche, incastonato come un monile dentro il Crestone Marinelli. E’ vero che la muffa si è impadronita del bivacco, delle stoviglie (mai visto prima un bicchiere di vetro muffito….), delle coperte e dei guanciali ma ci sono anche delle “facilites”, tra cui acqua liquida a cinque minuti e gas a volontà. Leggiamo il libro del rifugio e scopriamo che in realtà due tedeschi dovrebbero aver salito la Brioschi, un mese prima… Ogni pagina del libro corrisponde a circa un anno…
Intanto –incredibile!- due simpatici italiani raggiungono il bivacco con le nostre stesse intenzioni. Saremo due cordate l’indomani sulla via!
Partenza alle 2:00 dopo una notte quasi insonne. Seguiamo i bellissimi ometti che il sottoscritto ha allestito il giorno precedente sulle rocce fino al ghiacciaio. Non attacchiamo lo sperone dall’accesso classico ma tramite la variante, ovvero risaliamo un canale a sx e traversiamo un nevaio verso dx, solcato da profondissime rigole dai margini verticali. Ci teniamo più bassi dell’altra cordata (consigliabile), che tribola un po’ di più ad attraversare le rigole.
Attacchiamo lo sperone a circa 3700 m e via su, per terreno friabile non difficile ma molto delicato. L’altra cordata ci raggiunge piano piano. Uniamo le forze nella ricerca dell’itinerario. Si rivela indispensabile l’esperienza alpinistica su itinerari lunghi e solitari che io e la Piki abbiamo accumulato nel tempo. Procediamo vicini. Il secondo dell’altra cordata passa la maggior parte del tempo a schivare sassi e roccioni volanti, ma qualcuna purtroppo va a segno… Saliamo, saliamo, superando alcuni passi più impegnativi, fin quando la roccia non diviene rossa. Purtroppo non troviamo il tanto atteso miglioramento della qualità. La roccia è buona solo in brevi tratti. Superiamo una crestina aerea ma ben fessurata, una cresta di neve, e saliamo ancora per 3-4 tiri fino al tanto atteso lenzuolo. Tre tiri su neve ripida e siamo ad una sella. Le due cordate procedono insieme, ormai si è creato un affiatamento tra estranei come solo in montagna può accadere, non importa se ciò ci rallenterà ulteriormente. Prestiamo una quinta piccozza (trovata il giorno precedente sulla morena) al secondo dell’altra cordata che ne possiede solo una classica (cosa più che sconsigliabile per tutta la parte finale della via, che presenta pendenze di neve e ghiaccio sostenute). Altri 4 tiri su neve (più che altro era granita….) e siamo alla porzione finale.
La stanchezza è tanta, la parete è in ombra, le mani gelano nei guanti bagnati, nuvole di neve si alzano in cresta, ma il canale ghiacciato finale è galvanizzante e non importa se ci porterà fuori dalla via: scaliamo per il gusto di scalare. Ghiaccio ripido, granita a ricoprirlo, rocce rotte… sembra il peggio delle “nostre” Alpi Apuane, ma il terreno ci è più congeniale. Anche la Piki si rinvigorisce e dimentica lo shock seguito al distaccamento di un macigno cui si era affidata in un passaggio e che le ha procurato una contusione diffusa su tutto il polpaccio, rischiando di trascinarsela a valle. L’urlo della Piki e lo schianto di rocce rotte ha terrorizzato la cordata che seguiva…
Un ultimo breve passo ostile ci porta sul pendio finale, al di sotto di cornici che si superano dove queste stondano. Da qui, via veloci in vetta per un’ultima crestina di ottima roccia illuminata dalla luce rosa del tramonto.
Sono le 20:30. Il tempo si è dilatato (procedere a tiri sul lenzuolo e sulla neve successiva ha richiesto infinite ore data la pessima qualità della neve). Il Cervino proietta la sua ombra sulle foschie a est. Le sagome dei colossi del Vallese si stagliano all’orizzonte come fossero di cartone. Rimaniamo un po’(poco in realtà) in vetta, nonostante il freddo, la stanchezza e la sete. Con il tramonto iniziamo la discesa. Non la mettiamo ai voti: la traversata verso la Doufur e il colle Gnifetti è saltata, ci buttiamo giù verso la Monterosahutte ancora ignari del fatto che avremmo perso la traccia sul ghiacciaio ritrovandoci in un dedalo di crepacci prima del rigelo (va avanti la Piki che sfonda in più punti…) costretti a far passare qualche ora della notte su un ponte di ghiaccio…. Avvolti –tremanti- nelle coperte termiche ci gustiamo lo spettacolo delle stelle cadenti! Più tardi ci raggiungerà l’altra cordata che si è attardata sugli ultimi tiri. Insieme raggiungeremo il rifugio per l’ora di colazione: e che colazione!!
Che avventura! Ci vuole qualche giorno per metabolizzarla. Ancora sentiamo e vediamo rotolare le pietre giù dalla parete. Ripensiamo a come in fondo ci è andata bene, solo una sbucciatura di una fronte e di un naso su 4, un ematoma e qualche dito sanguinante, nulla più...
Relativamente alla gradazione della via, è difficile darla con precisione dato che il passaggio di ogni cordata ne cambia la conformazione...
Ringraziamo di cuore l’ufficio guide di Macugnaga, in particolare la dolce Cristina Rainelli che si è preoccupata e allertata per non aver ricevuto nostre notizie durante la salita, la guida alpina Fabio Jacchini per la sua straordinaria competenza e disponibilità nel fornirci consigli utili sull’itinerario, il simpaticissimo Walter Berardi, responsabile del Soccorso Alpino della zona e alpinista di grandissima esperienza. Salutiamo inoltre tutto il paese di Macugnaga, località estremamente ospitale. Infine, un saluto ai due amici alpinisti con i quali abbiamo condiviso momenti di forte intensità emotiva.
Questo versante del Rosa è un ambiente aspro, selvaggio, ma forse meriterebbe più attenzione per la sua imponenza e per la spettacolare varietà ambientale. Nondimeno –a nostro avviso- le salite richiedono una certa dose di sangue freddo e davvero molta esperienza.
La parete est del Rosa adesso non ci è più estranea: è un’altra pagina della nostra vita.
Celaf e Piki _________________ Sia pur irrazionali, nel lento divenire, certi gesti li compiamo non per apparire ma solo perché siamo |
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DURACELL
Registrato: 02/03/08 21:48 Messaggi: 434 Residenza: MN
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Inviato: Sab Ago 15, 2009 10:54 am Oggetto: |
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Beh in attesa delle foto vi faccio i miei più sinceri ed ammirati complimenti!
Non vi state risparmiando in queste settimane tu e la Piki... e che salite!
BRAVI!!!!!!!!!!!!  |
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AG
Registrato: 16/03/08 13:36 Messaggi: 62
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Inviato: Sab Ago 15, 2009 2:07 pm Oggetto: |
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COMPLIMENTI! Fa piacere leggere report di questo tipo di salite. |
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Domonice Site Admin
Registrato: 08/02/07 23:39 Messaggi: 10747 Residenza: Franciacorta
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Inviato: Sab Ago 15, 2009 2:27 pm Oggetto: |
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Letto con incredibile trasporto il tuo fantastico report mi accodo ai complimenti per entrambi. Che fibra!!! _________________ www.on-ice.it
- i limiti sono nella tua testa - |
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Ares88
Registrato: 13/02/07 23:34 Messaggi: 1793 Residenza: Verdello (bg)
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Inviato: Sab Ago 15, 2009 2:44 pm Oggetto: |
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grandi...su quella parete e su quella via si sono scritte davvero pagine di storia....purtroppo spesso tragica...a partire da Antonio Facetti, dala guida Ferdinando Imseng e dal grande Antonio Castelnuovo...le cui spoglie mortali non sono ancora state restituite dalla montagna.
comunque un'avventura d'altri tempi...e una parete la cui atmosfera,in un secolo di uomini, di vittorie e tragedie, non è cambiata di una virgola...
complimenti!
F. _________________ ----la vera gioia � austera |
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paolo_settantacinque
Registrato: 27/04/09 13:18 Messaggi: 38 Residenza: Contea di Cremnago
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Inviato: Sab Ago 15, 2009 10:02 pm Oggetto: |
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Chapeau!  |
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leo
Registrato: 25/02/08 21:43 Messaggi: 6823 Residenza: 3gasio
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Inviato: Dom Ago 16, 2009 4:53 pm Oggetto: |
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Complimenti per il Viaggio
Fortuna che lo zero termico è alto  _________________ “quello che facciamo non viene mai compreso, ma sempre e soltanto apprezzato o disprezzato.” |
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furbo
Registrato: 17/03/07 19:23 Messaggi: 4145 Residenza: milano
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Inviato: Dom Ago 16, 2009 7:11 pm Oggetto: |
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da come l'hai ben raccontata sembra proprio una bella storia... dai butta le foto _________________ La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile |
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Fed7
Registrato: 03/01/08 11:08 Messaggi: 537 Residenza: Quargnento, (AL)
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Inviato: Lun Ago 17, 2009 7:30 am Oggetto: |
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CHAPEAU!!
È nella mia testa da un po' ... chissà .. magari il prox anno  _________________ �Quello che conta non � tanto arrampicare in fretta, ma per tanto tempo� (Georges Livanos) |
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paolo75
Registrato: 08/04/08 19:59 Messaggi: 1834 Residenza: Sesto San Giovanni
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Inviato: Lun Ago 17, 2009 4:24 pm Oggetto: |
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Che dire, come diresti tu OTTIMO!!!
Veramente un gran viaggio. I complimenti non si sprecano |
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brozio
Registrato: 16/02/07 20:46 Messaggi: 5151 Residenza: seriate (BG)
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Inviato: Ven Ago 21, 2009 10:29 am Oggetto: |
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estremi complimenti per una salita grandiosa!!!
bel racconto davvero!!! _________________ se guardi bene c'è tutto!!!
infondo una cascata o l'altra...ol gias l'è sempre gias!!! |
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vime
Registrato: 16/10/07 16:33 Messaggi: 129 Residenza: Como
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Inviato: Dom Ago 23, 2009 6:53 pm Oggetto: |
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spettacolo,complimenti! Dai dai mettete le foto please _________________ live free...or die |
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ilteo
Registrato: 03/08/07 14:00 Messaggi: 158 Residenza: varese
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Inviato: Lun Ago 24, 2009 9:22 am Oggetto: |
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Che avventura! mi unisco ai complimenti. La Est del Rosa, lo diceva Buscaini, è certamente l'Hymalaia dietro l'angolo, purtroppo molto trascurato. |
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Franz Event manager
Registrato: 13/02/07 00:33 Messaggi: 9722 Residenza: Berg...scia...Verona
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Inviato: Lun Ago 24, 2009 10:48 am Oggetto: |
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Notevole avventura.
Devo dire che il leggerla non mi ha invogliato ad andare a metterci il naso (con tutto quello che abbiamo d'altro...).
Però il sapore dell'avventura è tangibile dalle tue parole.
Grandi!
Franz _________________ -Per me i fotoreports di Franz sono come i giornalini pornografici: non leggo il testo, guardo solo le foto. Quindi Franz, continua a postare i tuoi reports che altrimenti mi tocca riabbonarmi a "Le Ore" (un forumista di OTT) |
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piki
Registrato: 05/03/08 08:09 Messaggi: 149
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Inviato: Mar Ago 25, 2009 4:16 pm Oggetto: |
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Grazie a tutti per i complimenti, davvero gentili!
Non appena finito di pulire il pesce marcio liquido dalla casa -fuoriuscito dal surgelatore- e l'olio dal pavimento -per un boccione rotto- (.....l'en plein per la donna nevrotica........), metteremo qualche foto di alcune salite.
Saluti
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