Precedente :: Successivo |
Autore |
Messaggio |
Climberland
Registrato: 12/02/07 12:50 Messaggi: 475 Residenza: sull'alpe appena si puo'
|
Inviato: Mar Giu 03, 2008 2:55 pm Oggetto: IO STO CON LA TERRA |
|
|
Siamo in molti qui dentro, per ragioni diverse, ad avere particolarmente a cuore le Orobie. Allora leggete questo lungo post su
Intraisass e vedete quello che certi personaggi si fanno venire in mente |
|
Top |
|
 |
Luca Bono
Registrato: 12/02/07 21:25 Messaggi: 2043 Residenza: TRENTO-LECCO
|
Inviato: Mar Giu 03, 2008 4:11 pm Oggetto: |
|
|
qui un po' più sintetico, anche se per i non local può essere difficile, solo leggendo, far mente locale sui luoghi considerati
http://www.floralpinabergamasca.net/pagina_286.html
comunque...pazzesco
ps: negli enti che sostengono la petizione, il CAI dov'è?  _________________ "Andare a fare scialpisnismo allo Stelvio è come andare a puttane"
R.Scotti |
|
Top |
|
 |
grigna
Registrato: 09/02/07 11:21 Messaggi: 8493 Residenza: Mariano Comense (Co)
|
Inviato: Mar Giu 03, 2008 5:01 pm Oggetto: |
|
|
Non se ne può più di ste schifezze....
Il progetto del tapis roulant ricorda molto la bizzarra idea di collegare i Piani di Bobbio a quelli di Artavaggio.
Troppa ignoranza sia da parte degli enti che gestiscono il territorio sia da parte degli abitanti purtroppo....
Se si cerca di far notare certe cose ad un valligiano la sua risposta è cosa volete capire voi intellettuali della pianura?
E così si va avanti con queste pazzie  |
|
Top |
|
 |
leo
Registrato: 25/02/08 21:43 Messaggi: 6823 Residenza: 3gasio
|
Inviato: Mar Giu 03, 2008 6:11 pm Oggetto: |
|
|
Non c'è misura, troppi interessi e troppa stupidità _________________ “quello che facciamo non viene mai compreso, ma sempre e soltanto apprezzato o disprezzato.” |
|
Top |
|
 |
Franco
Registrato: 18/04/07 15:50 Messaggi: 285 Residenza: Grone
|
Inviato: Mar Giu 03, 2008 8:51 pm Oggetto: |
|
|
Luca Bono ha scritto: |
ps: negli enti che sostengono la petizione, il CAI dov'è?  |
Il CAI (specie la sezione di Bergamo) si muove con troppa "cautela" e diplomazia. Altre sezioni, specie quelle trentine sono state più decise nel prendere posizione (come nel caso dei progetti di espansione del comprensorio della Paganella).
Occorre che gli iscritti (io lo sono) facciano sentire il loro peso, interpellando la sezione di Bergamo e le altre della Provincia affinchè si esprimano chiaramante
Questi progetti sono assurdi non solo perchè vanno ad attraversare zone di grande valore ambientale, ma anche perchè non tengono conto della reale fruibilità delle opere, con le previsioni future di una diminuzione dei praticanti dello sci e l'innalzamento della quota della neve.
Certo che poi fare investimenti con i finanziamenti pubblici è facile, questa è una bella contraddizione in tempi di liberismo economico... _________________ In Wildness Is the Preservation of the World (Henry David Thoreau) |
|
Top |
|
 |
LorenzOrobico
Registrato: 08/02/07 23:23 Messaggi: 9209 Residenza: Trescùr (BG)
|
Inviato: Mer Giu 04, 2008 11:39 am Oggetto: |
|
|
Per quanto ci siano buoni elementi di riflessione non mi ritrovo moltissimo con l'intervento postato su Intraisass. Intanto sarebbe meglio (questo vale anche per chi mi ha preceduto) criticare singoli progetti in modo chiaro e motivato piuttosto che sparare a zero su tutto, anche perche` c'e` il rischio di essere interpretati come quelli del partito del "no sempre".
La frase "E` in montagna che si gioca il futuro di questa povera italia." in questo senso è emblematica e sinceramente quasi offensiva nei confronti di chi i problemi grandi dell'Italia li subisce ogni giorno. Altro che i "delicati macereti così preziosi per la flora pregiata" in zona Vigna Vaga.
Non sono d'accordo sul fatto che si parli di progetti mirati all'arricchimento di pochi. Le piste da sci hanno un ritorno su alberghi, bar, scuole di sci etc. In queste zone gli introiti non arrivano da molto altro che il turismo invernale. E questo significa anche far restare nelle valli la gente del posto che altrimenti se ne deve andare. Come puo` pensare di campare uno che vive a Lizzola ??
Detto questo ho letto alcuni dettagli sui progetti in zona Alben / Lizzola-Colere-Spiazzi.
Sul primo trattandosi di una zona molto vicina alla pianura ho seri dubbi sull'utilita` di impianti di innevamento artificiale...
Sul secondo per quanto interessante perche` valorizzarebbe zone dove gli impianti sono gia` stati costruiti, lo vedo molto complesso dal punto di vista della gestione del territorio. In particolare alcune zone si prestano poco e mi sembrano troppo esposte a pericoli di valanghe . Il lavoro di "normalizzazione" potrebbe diventare veramente esagerato rispetto al ritorno. Tanto vale sviluppare le singole stazioni dove piu` naturalmente possibile (esempio: una pista dalla cima di Colere verso Valzurio) e lasciar perdere l'idea del collegamento a tutti i costi. Chiaro che un comprensorio collegato di molti km a livello di marketing è un'altra cosa.
Sinceramente queste due zone non mi sembra includano aree di primaria importanza nel contesto delle Orobie, in quanto gia` intaccate dagli impianti. Poi è chiaro che qualsiasi opera ha un impatto sulla flora locale...
Infine non condivido che non si possa fare business con finanziamenti della Comunità Europea. Non mi sembra affatto una contraddizione. Liberismo economico significa anche cercare finanziamenti da qualsiasi parte possano arrivare... _________________ Ascolta e dimentica, vedi e ricorda, fai e capisci.
Visita il mio blog |
|
Top |
|
 |
grigna
Registrato: 09/02/07 11:21 Messaggi: 8493 Residenza: Mariano Comense (Co)
|
Inviato: Mer Giu 04, 2008 12:14 pm Oggetto: |
|
|
Beh Lorenz, se all'alba del 2008 per rilanciare l'economia montana dobbiamo puntare ancora sulla vetusta attività sciistica non so più che dire....
Come sempre l'Italia è indietro di 20 anni.... |
|
Top |
|
 |
LorenzOrobico
Registrato: 08/02/07 23:23 Messaggi: 9209 Residenza: Trescùr (BG)
|
Inviato: Mer Giu 04, 2008 12:40 pm Oggetto: |
|
|
grigna ha scritto: | Beh Lorenz, se all'alba del 2008 per rilanciare l'economia montana dobbiamo puntare ancora sulla vetusta attività sciistica non so più che dire....
Come sempre l'Italia è indietro di 20 anni.... |
Vetusto o no le piste da sci sono piene di gente, in Orobie come in Trentino Alto Adige, una delle regioni a maggiore afflusso turistico delle Alpi. Questo non esclude altre forme di fruizione del territorio e come puoi vedere le Dolomiti (e anche le Orobie) fanno il pieno anche nella stagione estiva...
Tu cosa faresti per rilanciare il turismo nelle Orobie, concretamente ? _________________ Ascolta e dimentica, vedi e ricorda, fai e capisci.
Visita il mio blog |
|
Top |
|
 |
Deiv
Registrato: 20/11/07 18:01 Messaggi: 403 Residenza: Bellano
|
Inviato: Mer Giu 04, 2008 2:05 pm Oggetto: |
|
|
scusate se intervengo...ma perchè non riconvertire le economie di quelle valli, cercando delle alternative allo sci?
Ad esempio, percorsi ciclo-turistici, escursionismo guidato...eventi sportivi(non sci)...
Campeggi???
Non esiste un'unica soluzione, ma almeno evitiamo di difendere a spada tratta lo sci alpino...
Non ha più senso di esistere, almeno a quelle quote. Il clima cambia, la gente deve adeguarsi! |
|
Top |
|
 |
grigna
Registrato: 09/02/07 11:21 Messaggi: 8493 Residenza: Mariano Comense (Co)
|
Inviato: Mer Giu 04, 2008 4:07 pm Oggetto: |
|
|
LorenzOrobico ha scritto: |
Tu cosa faresti per rilanciare il turismo nelle Orobie, concretamente ? |
Io penso che il turismo nelle Orobie non abbia bisogno di essere rilanciato. E' già una realtà ben radicata altrimenti non si spiegherebbero le colonne interminabili che si creano ogni week end in Val Brembana, Val Seriana, Cavallina ecc ecc....
Piuttosto andrebbe riqualificato. E' un turismo prevalentemente basato sulle seconde case e appunto sull'attività sciistica ed è quindi essenzialmente stagionale, che non garantisce un lavoro stabile alla popolazione locale. Io son del parere che gli impianti già esistenti ok, teniamoli. Ma che senso ha costruirne di nuovi?
Bisogna puntare ad un tipo di turismo di qualità, basato più sulla conoscenza del territorio che non sul suo sfruttamento indiscriminato.
Sentieri tematici, gastronomia, attività ricettive moderne che sappiano offrire delle iniziative che attirino la gente.
Costruire infrastrutture adeguate in grado di poter fare usufruire quel che già c'è ai turisti. Insomma che senso ha costruire un enorme carosello sciistico quando poi un possibile fruitore si deve sobbarcare 2 ore di colonna per attraversare la Val Seriana?
Non esiste uno straccio di treno che arriva a Clusone, o a Val Bondione ad esempio.....
E' su questo che a mio parere bisognerebbe puntare. O meglio, è quello che la modernità impone ma che in Italia si ostinano a non vedere. |
|
Top |
|
 |
vaquerito
Registrato: 16/02/07 00:55 Messaggi: 983 Residenza: Bassa Bergamasca
|
Inviato: Mer Giu 04, 2008 8:24 pm Oggetto: |
|
|
grigna ha scritto: | E' un turismo prevalentemente basato sulle seconde case |
questo secondo me è il vero problema delle Valli Bergamasche, figlio di una mentalità tutta lombarda (e ahimé bergamasca in primis, anche nelle bassa) che vede nel territorio solo possibilità di sfruttumento edilizio. I comuni puntano a far cassa subito con gli oneri di urbanizzazione senza preoccuparsi di avere un progetto edilizio a lungo termine, men che meno turistico! Tralasciamo poi l'aspetto più squallido, cioè che il giro dei progettisti e dei costruttori è ristrettissimo e spesso è estremamente vicino, talvolta addirittura coincidente, con gli amministratori pubblici deputati a decidere che fare del territorio...
Il risultato comunque è sotto gli occhi di tutti, veri e propri paesi fantasma, quanti ce ne sono nelle valli?
Ora chiaro che noi fruitori della montagna mordi e fuggi la facciamo facile, niente impianti, tutto immacolato e poi la sera a casa con tutti i comfort, però dal passato bisogna pure imparare, quante cattedrali nel deserto possono ancora sopportare le Orobie?
Se si deve fare un intervento si faccia con lungimiranza, senza voler creare improbabili comprensori stile Dolomiti superski e si cominci a puntare su forme di turismo più ecocompatibili e moderne, bed and Breakfast, piccoli agriturismi, più adatti al turismo odierno fatto di w.e. lunghi e corti che siano... _________________ ma il tuo poeta muore e l'alba non vedrà...
F.G. |
|
Top |
|
 |
Franco
Registrato: 18/04/07 15:50 Messaggi: 285 Residenza: Grone
|
Inviato: Mer Giu 04, 2008 9:50 pm Oggetto: |
|
|
Il tema dell'espansione dei comprensori turistici fa spesso scontrare perchè si tende a vedere da un lato una montagna immaccolata del tutto idealizzata e dall'altro le necessità economiche dei valligiani che sarebbero soddisfatte solo dallo sci di pista. Occorre uscire da questa contrapposizione tra due visioni stereotipate e sostanzialmente false e riuscire ad essere obiettivi e razionali.
Non si tratta di dire sì o no allo sci in pista: è ovvio che è alla base di quasi tutte le economie di montagna in buona salute. Si tratta di capire se a lungo termine fare altri massicci investimenti in quel settore senza alcuna seria diversificazione ripagherà davvero.
Se e quanto di quegli ivestimenti raggiungerà le popolazioni che in montagna vivono tutto l'anno.Come è stato detto da altri edlizia (seconde case) e trasporti sono i nodi essenziali.
Senza un'accoglienza turistica alternativa alle seconde case (strada che Alto Adige e Trentino hanno ormai intrapreso) e un sistema di trasporti adeguato non ha senso aumentare ancora l'afflusso del turismo invernale.
Il problema dei finanziamenti pubblici: concordo che è del tutto legittimo e anche doveroso che certi settori ne traggano beneficio: in un sistema economico ridistributivo come il nostro questo avviene normalmente. Il problema è che non si possono incentivare iniziative che poi dopo pochi anni falliscono lasciando dietro di sè il nulla e solo a qualcuno i soldi, come per esempio a Valcanale. I finanziamneti vanno bene se poi l'impresa si regge sulle proprie gambe.
Certo l'articolo su Intraisass era in molti punti un po' troppo sopra le righe, ma lo stesso non si può dire per l'appello promosso dalla FAB, che non si schiera contro gli impianti a priori ma chiede maggiori e più serie analisi. Non si tratta di "difendere i fiorellini" (che hanno comunque la loro importanza) ma di capire quale sia la migliore strategia a lungo termine per lo sviluppo economico delle nostre valli. _________________ In Wildness Is the Preservation of the World (Henry David Thoreau) |
|
Top |
|
 |
simon
Registrato: 17/04/07 17:37 Messaggi: 1582
|
Inviato: Gio Giu 05, 2008 10:47 am Oggetto: |
|
|
Liberismo economico: investimenti che di per se' non sarebbero profittevoli, vengono resi tali mettendo sul piatto della bilancia corposi finanziamenti pubblici
Economia redistributiva: lo stato, o la comunita' europea, prelevano forzosamente dei soldi dalle mie tasche per darli all'impresario che ha presentato il progetto (in effetti hanno redistribuito), cosi' quando lo vedro' passare con la Posche saro' orgoglioso di pensare che un pezzo e' anche mio
Il costo ambientale che devo sopportare viene tradizionalmente valutato zero e nessuno lo paga. I ruderi di Valcanale sono li' a ricordarmelo.
La logica sottostante a questi paradigmi economici e' ferrea: infatti l'assessore deve fare una telefonata per impedire un incontro pubblico dove qualcuno potrebbe iniziare a rifletterci su. Una prassi normale per un paese democratico. |
|
Top |
|
 |
|