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RIFLESSIONE: Come raccontiamo un soccorso

 
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Autore Messaggio
Zeno



Registrato: 26/06/14 17:59
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Residenza: Torre Boldone

MessaggioInviato: Mar Lug 10, 2018 11:02 am    Oggetto: RIFLESSIONE: Come raccontiamo un soccorso Rispondi citando

Butto qui questo spunto di riflessione sperando di poter cavarne qualcosa di interessante e costruttivo per tutti.

Sabato i miei amici Asso, Fabio e Michele sono stati a fare “la Cassin” sul Cimon della Bagozza ed all’ultimo tiro hanno trovato e recuperato due mezze tagliate ai nodi, friend, moschettoni, rinvii ed altro materiale chiaramente abbandonato in seguito ad un incidente. Tornati a casa si scopre da questo post che il malcapitato è il sig. Ivan Tarabini di Lecco (mi permetto di inserirlo visto che il profilo è pubblico e visibile anche a chi non è iscritto su Facebook).

Se leggerà on-ice e vorrà rispondere sarò ben contento ma la mia vuole essere una riflessione più a carattere generale più che un’accusa alla persona in questione.




Non voglio mettermi a questionare su dettagli tecnici (anche se delle perplessità le ho visto che non ho ricordi di roccia marcia sugli ultimi tiri o di tratti improteggibili o della necessità di piantar ulteriori chiodi appesi ai cliff o dell’impossibilità di scendere in doppia…) ma piuttosto sul modo in cui si scrive su facebook riguardo ad un recupero da parte del CNSAS.

Premetto che non mi è mai capitato di essere recuperato ma nel malaugurato caso in cui mi succedesse credo che vivrei la cosa con un profondo senso di fallimento personale e che metterei in forte discussione le mie scelte (C’erano delle alternative a chiamare il 112? Cosa ho sbagliato? Era una via al mio livello? Lo era anche per il mio compagno? Ecc…).
Inoltre avrei un’estrema gratitudine verso i soccorritori (volontari e non) che hanno messo a disposizione il loro tempo e, in certe situazioni, hanno accettato rischi non indifferenti per venire a tirarmi fuori da una situazione di emergenza in cui mi sono cacciato.

Tutto questo non lo vedo trasparire dal post sopracitato dove si parla con tranquillità e poca umiltà di “purtroppo oggi senza vetta” o “comunque una grande storia da raccontare” e le cause dell’incidente sembrano essere esclusivamente relegate alla roccia marcia o alla mancanza di chiodi in via…
Il bilancio finale sembra quella di una normalissima giornata solamente un po’ sfortunata delle altre e questo lo confermano anche i commenti a seguito del post (che mi fanno perdere le staffe Laughing): “sei stato veramente bravo”, “via per pochi” o “bello il giro in elicottero” …

Mi scuso se sono risultato un poco aggressivo (cosa che cerco sempre di evitare soprattutto nelle discussioni via forum) ma devo confessare che sono proprio un po’ arrabbiato per come è stata trattata questa faccenda.
Vorrei sapere un po' se questa reazione è solo mia o è in qualche modo condivisibile Confused

Grazie dell'attenzione e saluti
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bandit12



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MessaggioInviato: Mar Lug 10, 2018 1:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per me, condivisibile.

M.
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...li, metti il piede destro su quel 'coso'...
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guidoval



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Messaggi: 3563

MessaggioInviato: Gio Lug 12, 2018 10:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

Dejà vù:

https://www.youtube.com/watch?v=-vQX-_M0xzY
(è Facebook, bellezza, Facebook, e tu non ci puoi fare niente. Niente!)
(o forse, più banalmente, cherchez la femme)

Condivido il fastidio, la reazione non so. Penso che vada bene qui dentro e per qui dentro, è roba da specializzati. Là fuori sui social, che sono larger than life, penso vada benissimo lo sfigato ma sborone.
Sennò si rischia di fare la fine del piddì che si contorce sui massimi sistemi in buon italiano per metà sì e no del 16% di pubblico alfabetizzato, e quando va sui social pare il nonno cui il nipote ha appena spiegato come si sblocca lo smartphone. Mentre Di Maio e Salvini si fanno capire molto bene dal restante 84% scoreggiando opportunamente su Twitter. Mi pare una questione di mezzi di comunicazione, non una questione di montagna.
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Berghem de sùra



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MessaggioInviato: Gio Lug 12, 2018 11:26 pm    Oggetto: Re: RIFLESSIONE: Come raccontiamo un soccorso Rispondi citando

...

L'ultima modifica di Berghem de sùra il Lun Dic 21, 2020 2:17 am, modificato 1 volta
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Ven Lug 13, 2018 11:55 am    Oggetto: Rispondi citando

Bah..
è solo uno che è andato a fare una via al suo limite ed è caduto.
Ha provato a uscire lo stesso ma si è incrodato e piuttosto che farsi delle calate (sconsigliate peraltro nelle relazioni) con 6 chiodi in tutto e una mano danneggiata ha chiamato il frullino (sono andato a leggere i dettagli su FB).
Che poi se aveva l'imbrago danneggiato e piantava un altro volo forzando il passo magari stavamo parlando di una tragedia.

Ho letto recentemente un bel report su OI di un altro che è andato a fare una bella via, evidentemente al suo limite, ne è uscito, e trasferisce tutto il senso dell'ingaggio e dell'avventura in cui si è trovato.
Ma l'alpinismo in fondo non è questo? Andare a cercare il proprio limite?

Berghem de sùra ha scritto:
Citazione:
...i commenti a seguito del post...


interessante questo commento dell'autore del Post:

Ivan Tarabini: si l'avevamo messo in conto che prima o poi... peró va bene cosí, esperienza positiva lo stesso!

----
speriamo sia positiva anche per la collettività! gli verranno addebitate le spese dell'intervento???
Rolling Eyes


Perchè tu non metti in conto che qualcosa prima o poi vada storto? Beato te che hai certezze. Se si è fatto male e si è rotto l'imbrago non gli addebitano nulla di certo.

Tornando a Zeno: i toni...i toni..per valutare i toni bisognerebbe conoscere la persona.

La claque...la claque c'è sempre sui social se uno è abituato ad alimentare la bestia. Pensate che a me sta sul cazzo il codazzo di ammiratori del Maurizio Agazzi perchè confonde quattro cagatine orobiche (cioè quelle che faccio io..si intende) con chissà cosa.
Però insomma..ci vuole sbattimento e impegno anche per dar da mangiare alla bestia e in fondo a te che cosa ti importa della claque altri?
Chissa che avrebbe detto il povero Franz?
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Zeno



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MessaggioInviato: Ven Lug 13, 2018 1:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:

Ha provato a uscire lo stesso ma si è incrodato e piuttosto che farsi delle calate (sconsigliate peraltro nelle relazioni) con 6 chiodi in tutto e una mano danneggiata ha chiamato il frullino (sono andato a leggere i dettagli su FB).
Che poi se aveva l'imbrago danneggiato e piantava un altro volo forzando il passo magari stavamo parlando di una tragedia.

Fabio, qui non sono tanto d'accordo... ovvio che la relazione consiglia di scendere a piedi ma in caso di difficoltà prima di chiamare l'elica (prendo a prestito tale splendida sineddoche coniata dallo stambecco in questa occasione) un pensiero alla discesa in doppia lo farei (solamente nel caso in cui non ci sia nessun infortunato grave, ovviamente).
Con 6 chiodi, un set di dadi e di friend e qualche cordino ne fai di calate... considera anche che in quella porzione di parete ci sono 5 vie di cui 3 a spit...
Effettivamente però chiamare l'elicottero dal punto di vista economico è più conveniente. Laughing
Non voglio certo dire che questo sia stato l'intervento più inutile dell'anno o che il sig. Tarabini debba pagare (di chiamate per situazioni molto meno delicate o difficili ce ne saranno una marea...) però semplicemente credo -magari ingenuamente o impropriamente visto che è sempre facile parlare da fuori- che al suo posto avrei agito diversamente.
Passo però al discorso della comunicazione “social” (mi interessa di più) raccogliendo gli spunti lasciati da te e Guido che al solito sono mirati e stimolanti.

fabiomaz ha scritto:
Pensate che a me sta sul cazzo il codazzo di ammiratori del Maurizio Agazzi perchè confonde quattro cagatine orobiche (cioè quelle che faccio io..si intende) con chissà cosa.

Qui mi sono fatto una bella risata perché è quello che penso esattamente io (e tanti altri ravanatori di Orobia come me e te…). Però Fabio… non sono cose da scrivere su un forum pubblico queste!
Noi ci limitiamo a riderci sopra tra amici (quando siamo su un tiro duro di qualche via non è raro che chi si trova in quel momento a far sicura indirizzi un convinto “VAI YURI!!!” al primo di cordata Laughing )

fabiomaz ha scritto:

...in fondo a te che cosa ti importa della claque altri?

La parte più razionale di me condivide e vorrebbe applicare questo principio però si sa… siamo umani e cattivi per natura: qualche volta non ce la faccio a passare oltre Wink
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Berghem de sùra



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MessaggioInviato: Ven Lug 13, 2018 1:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

...

L'ultima modifica di Berghem de sùra il Lun Dic 21, 2020 10:23 am, modificato 1 volta
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Ven Lug 13, 2018 3:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

Zeno ha scritto:

fabiomaz ha scritto:
Pensate che a me sta sul cazzo il codazzo di ammiratori del Maurizio Agazzi perchè confondono quattro cagatine orobiche (cioè quelle che faccio io..si intende) con chissà cosa.

Qui mi sono fatto una bella risata perché è quello che penso esattamente io (e tanti altri ravanatori di Orobia come me e te…). Però Fabio… non sono cose da scrivere su un forum pubblico queste!
Noi ci limitiamo a riderci sopra tra amici (quando siamo su un tiro duro di qualche via non è raro che chi si trova in quel momento a far sicura indirizzi un convinto “VAI YURI!!!” al primo di cordata Laughing )


In effetti avevo sbagliato la persona. Intendevo la 3a plurale. Cioè gli ammiratori. Non Maurizio che è uno di noi "ravanatori", ma si sa valorizzare e ci mette impegno a fare divulgazione (che è un merito).
E' quando leggo commenti come: ma sei pazzzzzzo o sei fortissimooooo o grande A(maiuscola)lpinista che mi scazzo. Ma era per dire, appunto, che siam tutti umani. Me incluso.

PS: per la questione soccorsi. Io non credo molto nell'alpinismo eroico sul Cimone di Bagazzo dell'A.D. 2018. Se hai la possibilità di tirarti fuori dai casini con un buon margine di sicurezza..lo fai. Se valuti che questo margine non c'è e hai la possibilità di chiamare il frullino lo fai.
La vita è una sola e non vale l'"orgoglio" dell'alpinistone.
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simon



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MessaggioInviato: Ven Lug 13, 2018 3:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mah, probabilmente hanno ragione, Zeno. Intendo a vedere le cose per quello che sono (il thread si intitola "Come raccontiamo un soccorso", e quindi riguarda il loro modo di vedere le cose). Una volta che l'infrastruttura per il soccorso e' messa su tanto vale usarla. E non bisogna confondere il 'costo per soccorso', che e' una misura statistica, col costo marginale di ogni soccorso, che e' il costo che hai in piu' per quel soccorso specifico li', rispetto ai costi che avresti comunque per tenere in piedi l'infrastruttura. Non so come siano organizzate le varie voci del costo del servizio, ma facilmente il costo marginale potrebbe essere solo il costo vivo del carburante usato.
Prova a pensare che la possibilita' di chiamare l'elicottero sia diventata una parte del gioco, che ti consente di spingere un poco piu' avanti l' "avventura". Una volta che gli incentivi cambiano, gli attori trovano un nuovo equilibrio: e' normale che sia cosi'. Non c'e' niente da rimproverare al Tarabini.
A me (come ben sapete) non piace che questo nuovo equilibrio sia generato dalla presenza di un servizio statale (per la serie: vabbe' i giudici, vabbe' la polizia, vabbe' l'istruzione, vabbe' la sanita', vabbe' le pensioni... ma adesso anche andare a cercarsi guai sulle montagne e' diventato un bisogno essenziale da sottoscrivere collettivamente?), perche' il servizio statale e' caratterizzato dall'avere dei clienti obbligatori (=chi paga le tasse). Ma devo riconoscere che questo diverso modo di vedere le cose, illustrato dal post su Facebook, e' generato dal progresso tecnologico, non dall'invadenza dello stato, ed esisterebbe anche in un mondo di clienti volontariamente paganti. Temo, e' vero, che, per il fatto che i clienti paganti siano clienti obbligatori, il passo sia breve a mettere delle clausole che limitino la liberta' dei clienti (es. "proibito ad andare a scalare al pomeriggio", "obbligo di uso dell'ARVA" etc.), perche' questi perdono il potere contrattuale. Ma finisce li'.
Alla fine una tirata politica e' un conto, mentre rimproverare uno perche' si e' semplicemente comportato nel modo per lui piu' efficiente possibile, stanti gli incentivi che erano gia' in posto, o perche' vede le cose in modo in fondo realistico, un altro.
Tra l'altro ho notato con piacere tre cose:
1) C'e' ancora gente che apprezza le vie classiche, l'andare in montagna con i chiodi (anche se, sulle nostre montagne, appendersi al clif per metterli forse e' un po' comico, oltre che pericoloso)
2) Ognuno ha il suo pubblico di tifosi, il che mi pare una cosa splendida
3) Facebook sta evolvendo (almeno come si capisce da li') da posto terribile palestra degli insulti che era a posto normale, dove se devi fare un complimento scrivi, se devi insultare lascia perdere. O forse sono gli italiani che stanno maturando. Nel frattempo comunque tengo la mia posizione long Twitter/short Facebook, anche perche' prendere a prestito quest'ultima costa veramente poco (segno dei tempi...)
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guidoval



Registrato: 27/05/07 22:14
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MessaggioInviato: Ven Lug 13, 2018 7:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ma chissà perché, ho la sgradevole sensazione che 'la claque', la medesima fauna complimentosa del post fatale (non 'di questo intervento CNSAS'), gli stessi italiani maturati che manganellano meno di prima con la tastiera, avrebbero un atteggiamento molto diverso di fronte a un evento uguale ma con protagonisti diversi (da quelli compresi nella lista degli amici di FB).

Fatevi un giretto sui forum dei quotidiani (che non sono Facebook, per quanto più o meno moderati dalla redazione) sotto le notizie dei soccorsi in montagna, magari su quello del Pacco Quotidiano, e ritroverete un bel 99,9% di manganello - più l'olio di ricino.

Un po' l'algoritmo, un po' l'assenza del dislike, o ancora meglio del vaffanculo stronzo - sai che offesa la faccina rossa digrignante - Facebook è sempre stato un Truman Show popolato da miliardi di Truman Burbank che si fanno anche da comparse a vicenda. Ehi, figo, like, ehi, figo, like (BBB, per gli anziani). Alla fine sì, per l'italiano collettivo è comunque un fattore aggregante oltre il campanile. Infatti adesso ci sono più campanili di prima, e la gente partecipa alle messe chiamate da quelli nuovi invece che alle scampanate dei vecchi. Per questo, mi pare che la questione posta da Zeno riguardi esclusivamente la comunicazione, il linguaggio, i suoi luoghi, l suoi tempo. Roba complicata da interpretare 'politicamente' (intesa la politica come scienza del sociale), soprattutto perché in evoluzione discontinua, con step spesso imprevedibili. Per me chi la imbrocca ha l'1% di genio, o fiuto, e il 99% di culo. A me quel post lì fa cagare o ridere, a seconda del tempo trascorso dal mio ultimo pasto. Ma io sotto l'aspetto social-personale sono il famoso nonno che cerca le previsioni meteo su un Motorola coi tasti, e invece un sacco di gente si è perfino scomodata a commentare oltre il like (ma un sacco di gente ha votato per l'attuale governo e per una certa parte dell'opposizione, se è per questo).

OT - È molto più facile invece modulare la comunicazione social commerciale, di cui mi occupo parzialmente quale ultima ruota di un carro abbastanza grosso, più che altro perché parti dallo stato della comunicazione esistente che è in larga parte interpretabile anche attraverso gli insight che FB mette a disposizione delle aziende per un pugno di dollari in più. Se canni la comunicazione commerciale su FB oggi, allora vivi proprio su Marte: vedasi la differenza tra la comunicazione social de sinistra e il lavoro commerciale a 360° della Casaleggio per i suoi rappresentanti al potere.
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Stambek 1



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MessaggioInviato: Dom Lug 15, 2018 12:14 am    Oggetto: Rispondi citando

Lo salita varie volte..
Dobbiamo imparare ad arrampivare
Sui chiodi non in falesia con spit
Ad un metro..
Un mio amico frequenta falesie
Settimo ottavo ma quando viene
Con me' su certe vie di roccia chiodate
E' negato ..
Diciamo che hhha paura..😃😃
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